A Mule’s Night: Alessandro Venturi guest all’Argot

Il panorama romano della miscelazione in quest’ultimo periodo sta cambiando: sorgono nuovi locali, crescono giovani barman, si moltiplicano le occasioni per gli appassionati di mixology di provare cose nuove. Uno dei luoghi che sta pian piano consolidandosi come punto di ritrovo della nouvelle vague del bere capitolino è sicuramente Argot grazie alla bravura, all’intraprendenza e alla simpatia dei tre padroni di casa Francesco Bolla, Gianluca Melfa e Gabriele Simonacci. Uno di queste occasioni è A mule’s night, una serie di serate dove sono ospiti dietro al bancone del locale le migliori promesse del bartending romano.

Alessandro Venturi e Gianluca Melfa all'Head to Head

Alessandro Venturi e Gianluca Melfa all’Head to Head

Questo giovedì è stato ospite una vecchia conoscenza di BlueBlazeR: Alessandro Venturi, infatti Alessandro Venturi, già vincitore della prima edizione dell’Head to head bar competition, è stato anche uno dei due barman scelti per miscelare all’interno di Spirit of Scotland  di quest’anno, ed attualmente è capobarman al Cafè Coco Loco ( Via Flaminia 491b – Zona Ponte Milvio) sempre a Roma.

Il menù

Dietro al bancone dell’Argot Gianluca Melfa, Alessandro Venturi e Alessio Forio pronti a preparare una drink list, composta da quattro cocktail, molto semplici ma allo stesso tempo intriganti.

Gianluca Melfa, Alessandro Venturi e Alessio Fioro dietro il banco dell'Argot

Gianluca Melfa, Alessandro Venturi e Alessio Fioro dietro il banco dell’Argot

Il menù è suddiviso tra sour e drink a base vermouth, in stile aperitivo. Iniziamo da quest’ultimi due, dove troviamo il “Gentile” (Campari, Frangelico, Carpano classico e polvere di caffè) un twist sul “Mi.To.” dove la nota bitter è fornita dalla polvere di caffè che con il suo amaro stempera il dolce del Frangelico; e il “Vermouth Cocktail #1” (Anselmo rosso, succo fresco di pompelmo, liquore alla liquirizia, Fernet Branca e velluto di vermouth). Una miscela che nel colore e nella schiuma, compatta, persistente e leggermente amara, può ricordare una real ale. Al naso si scorge un sentore acetato, mentre al palato dapprima si percepiscono le aromatiche del vermouth che nel finale lasciano campo all’amaro del Fernet Branca. Un cocktail piacevole da bere, ma non ruffiano. Passando ai sour, quelli proposti sono uno a base vodka l’altro gin. Il primo è il “Polska sour” (Zubrowka, succo di limone, zucchero liquido, cetriolo, lemongrass bitter e albume): un classico sour  che alla vista si presenta con una bella schiuma, densa e soffice.

il menù della serata

il menù della serata

Al naso emergono decisamente le note del cetriolo. In bocca è pastoso, con un leggerissimo tono alcolico e un forte sapore di cetriolo. Decisamente equilibrato anche grazie all’uso del bitter al lemongrass, home-made, che gli conferisce un finale leggermente amaro. L’ultima miscela della serata è il “Nice to gin you” (Gin alle noci, passion fruit, zucchero di canna e succo di limone), un tipico sour perfettamente bilanciato, con le componenti acide e zuccherine che si completano in maniera esemplare. Il “Nice to gin you” risulta molto profumato, al naso ci si accorge di come l’aroma degli olii essenziali del limone si sposino perfettamente con il bouquet del drink. Al palato è leggero, con una texture piacevolmente densa. Una sottolineatura di merito va riservata al gin alle noci, anche questo home-made (che se assaggiato in purezza risulta molto deciso si all’olfatto che al gusto), che aromatizza il cocktail conferendogli una qualità unica.

Fabio

Iniziata la mia carriera bevendo sidro per tutti i pub del quartiere Prati di Roma, fatale fu un viaggio in Scozia che mi fece scoprire le gioie della birra e del Whisky, per poi consacrarmi al luppolo sulle strade del Belgio tra Trappisti e Lambic. Dal pub sottocasa al micro birrificio più sperduto, dal Manzanarre al Reno, dalla Gran Bretagna alla Scandinavia, in una costante ricerca della birra più introvabile; senza mai disdegnare un buon distillato o un ottimo cocktail. Birra preferita: La Duchesse de Bourgougne (una Flanders Red Ale della Brouwerij Verhaeghe Vichte) è stata per anni la mia compagna preferita; Cocktail preferito: MIlano – TOrino, in fondo siamo pur sempre italiani; Distillato preferito: Sarò uno dei pochi a dirlo ma…Scapa!

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