Asia’s 50 Best Bars 2018

Non poteva che essere Singapore il paese ideale per ospitare la cerimonia di presentazione degli Asia’s 50 Best Bars 2018. Questa grande città-stato, diventata in pochissimo tempo la capitale della miscelazione del crescente panorama asiatico, era infatti ormai da alcuni anni in pole position per ospitare questa cerimonia. La nuova direzione di William Reed, come già accaduto con il gala londinese dei World’s 50 Best Bars, ha, laddove possibile, aumentato ancor di più la spettacolarità di questa giornata, consacrandola

La serata di premiazione degli Asia's 50 Best bars

La serata di premiazione degli Asia’s 50 Best bars

come uno degli appuntamenti imprendibili per tutto il settore. Non è un caso se, accanto ai premiati del continente asiatico, sono accorsi alla serata del Capitol Theatre, barman e personalità da tutto il mondo. Non era così difficile scorgere, fra le centinaia di volti presenti, i ben noti lineamenti di Erik Lorincz, Stanislav Vadrna o del “nostro” Dennis Zoppi.

Come sempre però, il vero centro dell’attenzione non poteva che essere l’atteso annuncio della classifica, che, posizione dopo posizione, ha svelato i protagonisti di questo anno. Delle molte nazioni che compongono il continente asiatico, sempre più attento in fatto di miscelazione anche a latitudini non troppo note, nove sono quelle rappresentate negli Asia’s 50 Best Bars 2018, con una supremazia, pari merito, di Cina e Singapore (12 locali ciascuno) seguiti dal Giappone (8 cocktail bar) e dalla Thailandia (6 bar). Rispetto alla classifica dello

Un momento della serata

Un momento della serata

scorso anno non poche le novità, con otto nuove entrate e tre locali che hanno saputo riguadagnarsi uno dei cinquanta gradini di questo lunghissimo podio. Prima di addentarci maggiormente nella composizione di questi Asia’s 50 Best Bars 2018, uno sguardo ai premi “collaterali” come il “One to watch award”, il premio al locale da tenere sott’occhio, sponsorizzato da Campari, andato al Rabbit Hole di Bangkok o il premio per il “Sustaibale bar”, assegnato da Ketel One al Potato Head Beach Club di Bali. Per gli addetti ai lavori poi particolare rilevanza ha il “Bartender’s bartender award”, il riconosciamo dei barman per i barman, che Altos ha consegnato a Vijay Mudaliar del Native, uno dei

Il Native di Singapore

Il Native di Singapore

locali più sorprendenti di Singapore.

Viaggiando insieme alla classifica di nazione in nazione la 38° posizione del Junglebird di Kuala Lumpur consegna a questo locale il “The best bar in Malaysia” (davanti al connazionale Coley, 46°) così come il 25° posto vale al The Curator Coffee & cocktail di Manila il premio come miglior locale delle Filippine. Indonesia (che oltre al già citato Potato Head Beach Club, 36°, conta altri due locali, entrambi di Jakarta, il Lovery, 39°, Union Brasserie, bakery & bar, 41°), Filippine e Malaysia, dimostrano ancora una volta quanto l’intera Asia stia guardando con sempre maggiore attenzione al mondo del bar, anche al di là delle mete più note e dei centri di maggiore tradizione. Mete note come la Thailandia che piazza ben sei locali tra i migliori cinquanta, con ben due new

Il Bamboo bar at Mandarin Oriental di Bangkok

Il Bamboo bar at Mandarin Oriental di Bangkok

entry (lo Smalls, 29°, ed il Ku bar, 49°) ed un più che onorevole nono posto per il suo Bamboo bar at Mandarin Oriental di Bangkok. Si ferma invece al 17° posto, con una scalata di ben quindici posizioni che gli valgono l’ “Highest climber award”, il Le Chamber di Seul, “accompagnato” nella classifica 2018, da altri tre cocktail bar della sua stessa città, il Charles H. (21°) del nostro Lorenzo Antinori, Alice Cheongdam (26°) e il Keepers’ (47°).

La grande tradizione giapponese arresta la sua corsa al sesto posto, con l’High Five di Hidetsugu Ueno che, per il terzo anno consecutivo si aggiudica il premio come miglior locale del paese del sol levante.

Il Ben Fiddich ベンフィディック

Il Ben Fiddich ベンフィディック

Nonostante la sua storia e il suo stile, imitato e copiato in tutto il mondo, i cocktail bar di Tokyo e Nara poco hanno potuto difronte alle nuove potenze (anche economiche) del mercato. L’importanza di questa nazione è comunque testimoniata dalla presenza di ben otto locali in graduatoria, tra i quali spiccano il Trench, salito in 16° con un salto di ben dodici gradini rispetto allo scorso anno, ed il Bar Benfiddich, sorprendentemente “solo” ventesimo vista la sua straordinaria performance agli ultimi World’s 50 best bars.

Salire sui gradini più alti del podio significa anche entrare nell’olimpo della miscelazione asiatica. Al terzo posto infatti si posiziona uno dei simboli del bar made in Asia, lo Speak

Speak Low legend of the list

Speak Low legend of the list

Low di Shangai. Il locale di Shingo Gokan, straordinario bartender globe-trotter, è infatti ormai da anni una delle icone del rinascimento dell’est; una presenza fissa testimoniata anche dal premio Legend of the List assegnatogli quest’anno. Il cocktail bar di Shangai è però solo la punta di diamante di un panorama che posiziona altri undici locali in classifica. Cocktail bar celeberrimi come il Lobster bar & grill, 10°, Quinary, 15°, Zuma, 18° o bar dal sapore di casa come l’8 e 1/2 (24°). La Cina d’altronde, si sa, è il più grande mercato del mondo e, non solo nel  bar, sta conquistando spazi, posizioni e primati. Farebbe in realtà parte della Cina, almeno per la gran parte delle diplomazie ufficiali, anche la seconda posizione dell’Indulge

L'Indulge Experimental Bistro

L’Indulge Experimental Bistro

Experimental Bistro di Taiwan. Premiato come miglior locale del suo paese da Mancino Vermouth, questo locale testimonia quanto nuove e aggressive frontiere si muovano nel contesto asiatico.

Sono infatti moltissime le realtà prossime a divenire grandi, approfittando magari di economie in continua ascesa o di forte solidità. Economie come quella di Singapore. L’esempio di questa nazione merita un capitolo a parte. Nel giro di pochi anni infatti il piccolo paese si è trasformato in un vero crogiolo di bar e

Il Manhattan bar di Singapore, numero uno degli Asia's 50 best bars

Il Manhattan bar di Singapore, numero uno degli Asia’s 50 best bars

locali, differenti per tipologia, ispirazione e identità ma tutti uniti all’insegna della qualità. Il primo posto del Manhattan Bar, assoluta garanzia orami da anni, rappresenta così solo la punta di questo gigantesco iceberg. Gli altri undici locali sono infatti tutti cocktail bar dalle caratteristiche uniche; come il magnificente Atlas, giunto fino al 4° posto, gli storici Tippiling Club (7°) e 28 HongKong Street (12°), o l’intrigante Native (8°).

Giampiero

Dal cinema al whisky il passo può esser breve. Basta fare un viaggio in Scozia, perdersi magari nel cuore delle Highlands, e ritrovarsi a chiacchierare in un piccolo pub di Ullapool parlando di torbatura e imbottigliamenti. Nasce così una passione travolgente, girando l’Italia, l’Europa (e non solo) di degustazione in degustazione, di locale in locale... alla scoperta del meglio che questo universo può offrire. Cocktail preferito: Rob Roy Distillato preferito: Caol Ila 25 yo

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