Banana Republic: In perfetto stile italiano con Co.So. Cocktail & Social

Un lunedì veramente particolare questo appena trascorso. Infatti il Banana Republic ha subito una mutazione trasformandosi in

Massimo D'Addezio e Marco Zampilli dietro al banco del Banana Republic

Massimo D’Addezio e Marco Zampilli dietro al banco del Banana Republic

Co.So.; l’ormai mitico locale del quartiere Pigneto diventato per tutti un punto di riferimento non solo della miscelazione ma anche dell’hosting a Roma. Grazie ai suoi padroni di casa, Massimo D’Addezio, Valerio Albrizio e Giorgia Crea, Co.So. ha fatto dell’informalità, della socializzazione e del casual la sua bandiera. Gli stessi elementi e le stesse idee che rendono forte anche ilBanana Republic. Così il gruppo di barman arrivati fin dal Pigneto al quartiere Prati hanno portato con loro i particolari, le giocolerie, i divertissement che rendono Co.So., uniti ad un altissimo livello di miscelazione, un dei nostri locali preferiti a Roma. Quindi sottobicchieri di carta da imballaggio, pop corn per tutti e a chiudere la serata porchetta, coppiette e pizza bianca, per riproporre lo spirito che anima tutte le serate al numero 50 di Via Braccio da Montone.

Il menù della serata

Dietro al bancone del Banana Republic nella serata si sono alternati Giorgia Crea, Massimo D’Addezio e Marco Zampili per realizzare classici, invenzioni estemporanee del momento e soprattutto i drink del menù. Una lista che prevedeva quattro cocktail dove si alternavano basi della nostra tradizione (grappa, acquavite e Strega) e distillati panamericani come il rum e il Tequila. Le prime due miscele che affrontiamo sono due twist on classics. Il “Ciucciagrappa” (Grappa Bianca Suite, succo di limone, succo di lime, zenzero pestato, sciroppo di zucchero e ghiaccio tritato) una variazione del “Moscow mule” e l’”Orfescion” (Acquavite d’uva

Giorgia Crea e Massimo D'Addezio durante la serata

Giorgia Crea, Massimo D’Addezio e Marco Zampilli durante la serata

Bonaventura, Maschio, zucchero, Peychaud e un twist di pompelmo rosa) una divagazione sull’intramontabile “Old fashioned”. Bisogna ammettere che questo Cocktail per quanto all’apparenza intrigante, un incredibile color rosa lucido, al palato risulti ostico per il predominante sapore vinoso dell’acquavite. Un drink piacevole invece è “la strega messicana (un po’ mamma e un po’ puttana…) ”, una sorta di Margarita, dove alla tequila blanca viene aggiunto il Liquore Strega. Questa miscela accostata al naso fa rivelare tutto il profumo della tequila, dove sullo sfondo si avvertono dei sentori di menta. Assaggiato è preponderante l’anima sour. Il nostro cocktail preferito della serata è stato il “Linguinis” (Bacardi Superior, Mastiha, lime, miele e Chuck Norris). L’ultimo ingrediente è il famigerato bitter piccante di Co.So. preparato con una miscela di alcuni peperoncini più piccanti della cucina, tra cui l’abanero, che sapientemente dosato riesce a conferire quella nota finale piccante sorprendente. Infatti il drink risulta di facile beva, in cui dominano le note del Mastiha. Un cocktail gradevole e amarostico dall’animo sour.

Fabio

Iniziata la mia carriera bevendo sidro per tutti i pub del quartiere Prati di Roma, fatale fu un viaggio in Scozia che mi fece scoprire le gioie della birra e del Whisky, per poi consacrarmi al luppolo sulle strade del Belgio tra Trappisti e Lambic. Dal pub sottocasa al micro birrificio più sperduto, dal Manzanarre al Reno, dalla Gran Bretagna alla Scandinavia, in una costante ricerca della birra più introvabile; senza mai disdegnare un buon distillato o un ottimo cocktail. Birra preferita: La Duchesse de Bourgougne (una Flanders Red Ale della Brouwerij Verhaeghe Vichte) è stata per anni la mia compagna preferita; Cocktail preferito: MIlano – TOrino, in fondo siamo pur sempre italiani; Distillato preferito: Sarò uno dei pochi a dirlo ma…Scapa!

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