Le Birre di Natale

Verso i primi di dicembre, spesso in concomitanza con l’inizio dell’avvento, nei negozi del Belgio e di tutto il nord Europa iniziano a comparire gli annunci dell’arrivo delle Birre di Natale. Tradizione che pian piano si è allargata fino a lambire i pub e beer shop del resto d’Europa e Stati Uniti.


 

La storia- L’origine si perde più di 200 anni fa, tra la fine del diciottesimo secolo e i primi del Novecento in Belgio, Francia e Norvegia. Anche se più probabilmente l’invenzione della birra di Natale è molto più antica, verosimilmente una evoluzione del wassail birre-di-nataleanglosassone e della tradizione scandinave di offrire una bevanda fermentata calda dove erano stati aggiunti spezie e frutta, un rito che voleva essere apotropaico e pratico, che univa ad un augurio per l’inizio dell’inverno a il più terreno tentativo di scaldarsi le membra. Comunque la tradizione belga vede la nascita delle Birre di Natale nei piccoli birrifici di villaggi per uno stretto consumo familiare, poi per divenire un cadeaux per i dipendenti del birrificio e per gli amici del villaggio, per tramutarsi, con l’allargarsi del mercato, in una strenna natalizia per i clienti più fedeli. Le birre venivano prodotte  in estate e commercializzate, come ancora oggi, nei primi giorni d’avvento in concomitanza dell’apertura delle fiere e dei mercati natalizi, tipici dell’Europa centro settentrionale. In Belgio l’istituzione di questa tipologia di birra non è legata al mondo arcinoto delle abbazie ma a quello meno conosciuto ma più connesso al territorio dei birrifici artigianali.


 

Le caratteristiche –  Tre le principali peculiarità delle Birre di Natale: il colore, l’alcolicità e il sapore. Le Kerstbier sono quasi tutte birre scure, con tonalità che vanno da un rosso ematico fino a un marrone noce. La schiuma è quasi sempre compatta fortemente aromatica al naso e alcolica sul palato. Gouden Carolus Christmas_largeUn altro tratto distintivo è sicuramente la forte gradazione alcolica, minimo intorno ai 7° per spingersi fin sopra i 10°, determinata dalla necessità di scaldarsi nei rigidi inverni belga e perfettamente a suo agio nell’accompagnare le abbuffate delle feste a base di cacciagione. Non esiste una ricetta unica che connota le birre di natale ma la tradizione prevede che siano ad alta fermentazione e non pastorizzate. Il sapore spazia dalla frutta secca, alle spezie ma anche dolce con sentori di frutti rossi. L’impronta aromatica è data dall’utilizzo dei migliori malti con l’aggiunta di altri ingredienti per arricchirne il gusto. Spesso troviamo le caratterizzazioni più ardimentose date dallo sbizzarrirsi dei mastri birrai, che si adoperano al meglio per rendere unica lo loro Bière de Noel.


 

Le birre – Simbolo e massimo produttore delle Birre di natale è ovviamente il Belgio, ma la tradizione è ben presente in tutta l’Europa continentale, e pian piano si sta codificando anche in paesi di nuova cultura brassicola come l’Italia.stillenacht  In Belgio troviamo alcune istituzioni del periodo: la Stille Nacht della De Dolle Brouwers, la Père Noel della De Ranke La Binchoise Spèciale Noel. Un altro paese dalla forte tradizione natalizia è la Francia, soprattutto la zone del Passo di Calais dove si producono le Bière de Garde. Di queste ricordiamo: la Jenlain Noel della Brasserie Duyck, la Bière de Noel della St.Silvestre o L’angelus de Noel della Brasserie d’Anneloun. Birra particolare e speciale sono l’estrema, 14°, Samichlaus Bier della Castle Brewery Eggenber dall’Austria. Infine segnaliamo forse la più nota delle Birre di Natale italiana: La Noel Baladin.

I consigli di BlueBlazeR –  Per il primo approccio: la Winterkoninkske della Brouwerij Kerkom. Birra dall’alcolicità non eccessiva che racchiude tutti i topoi della birra natalizia, ma non eccede nei sentori alcolici e nei sapori fruttati.

Le classiche: Gouden Carolus Christmas della Brouwerij Het Anker emblema delle Kerstbier  e la Chouffe ‘N Ice, la brasserie d’Achouffe è sinonimo di qualità.

L’italiana:  la 25 Dodici di Birra del Borgo, come sempre i prodotti del birrificio laziale sposano una tradizione brassicola trasformandola attraverso i gusti italiani. Una birra di natale diversa ma precisa per le nostre tavole imbandite.

Fabio

Iniziata la mia carriera bevendo sidro per tutti i pub del quartiere Prati di Roma, fatale fu un viaggio in Scozia che mi fece scoprire le gioie della birra e del Whisky, per poi consacrarmi al luppolo sulle strade del Belgio tra Trappisti e Lambic. Dal pub sottocasa al micro birrificio più sperduto, dal Manzanarre al Reno, dalla Gran Bretagna alla Scandinavia, in una costante ricerca della birra più introvabile; senza mai disdegnare un buon distillato o un ottimo cocktail. Birra preferita: La Duchesse de Bourgougne (una Flanders Red Ale della Brouwerij Verhaeghe Vichte) è stata per anni la mia compagna preferita; Cocktail preferito: MIlano – TOrino, in fondo siamo pur sempre italiani; Distillato preferito: Sarò uno dei pochi a dirlo ma…Scapa!

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