Da Venezia a Cannes: Grey Goose ed il cinema

Chi ha frequentato la Mostra internazionale del cinema di Venezia fino ai primi anni del nuovo millennio non può che ricordare con nostalgia la mitica “Terrazza Martini”. La splendida, grande, balconata dell’hotel Excelsior del Lido era infatti un luogo magico in cui giovani cinefili, critici, giornalisti, registi e attori, artisti di ogni genere si mescolavano fra loro. Per chi arrivava al festival, magari da inesperto

La terrazza dell'Excelsior

La terrazza dell’Excelsior

appassionato, la Terrazza era una delle prime tappe obbligate. La calca di fan in cerca di autografi davanti all’ingresso dell’hotel, la grande hall, apparentemente piena di uomini d’affari indaffarati, il via vai di star grandi e piccole, tutto rendeva quell’atmosfera unica. Chi poi aveva la fortuna, o il merito, di poter entrare nel privé, nell’area più riservata della  “Terrazza Martini”, poteva vivere un’esperienza ancora più straordinaria. Le voci di feste strabilianti spingevano i più ad inventare fantasiosi stratagemmi pur di ottenere il lasciapassare per quest’area della terrazza. Una volta dentro, che si arrivasse per un’aperitivo, una serata o pranzo veloce, lo spazio era sempre ricco di iniziative, incontri ed eventi; tutti accompagnati dal lavorio continuo dei bar targati Martini.

Non è però solo l’esperienza della storica “Terrazza Martini” il legame fra questo grande gruppo ed il mondo del cinema. Uno dei luoghi più vivaci ed affascinanti del festival di Cannes è sempre stato infatti

Il cocktail bar di Grey Goose allo scorso festival di Cannes

Il cocktail bar di Grey Goose allo scorso festival di Cannes

quello targato Grey Goose. Anche in questo caso i fortunati avventori di questo pop-up bar la cui livrea blu si stagliava sulla croisette, avevano l’occasione di assistere ad eventi e serate incredibili, accompagnate da magnifici “Vodka Martini”. I mitici olive pick di Grey Goose, trafugati ogni qual volta si entrava nel bar, diventavano un piccolo status simbol, testimonianza tangibile di far parte di una sorta di élite. Di anno in anno, di festival in festival, il brand francese si è così legato sempre più ad eventi esclusivi, come le grandi feste veneziane che riempivano di luci, colori e “Martini cocktail”, le terrazze degli hotel più importanti della laguna.

Per celebrare questo legame, sempre più forte, Luca Angeli, bar manager del bar del Four Seasons di Milano ha realizzato, quest’anno, una variante del “French Martini” ispirato ai sapori e alle

La Croisette

La Croisette

atmosfere del festival di Cannes; un drink che non poteva che chiamarsi “Croisette”. Pensato appositamente per la 71° edizione della manifestazione, il cocktail unisce alla vodka francese, Martini Bitter Riserva Speciale, sciroppo di lampone e, ça va sans dire, champagne. Il colore rosso del drink rimanda al lungo tappeto che dal  Palais des Festivals et des Congrès si dipana lungo tutto il lungomare della cittadina (la Croisette appunto), mentre gli aromi del drink richiamano alla mente i profumi della Côte d’Azur, il tutto completato dallo champagne simbolo, in Francia più che mai , di esclusività e ricchezza.

Giampiero

Dal cinema al whisky il passo può esser breve. Basta fare un viaggio in Scozia, perdersi magari nel cuore delle Highlands, e ritrovarsi a chiacchierare in un piccolo pub di Ullapool parlando di torbatura e imbottigliamenti. Nasce così una passione travolgente, girando l’Italia, l’Europa (e non solo) di degustazione in degustazione, di locale in locale... alla scoperta del meglio che questo universo può offrire. Cocktail preferito: Rob Roy Distillato preferito: Caol Ila 25 yo

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