Head to Head Competition – La finale della terza edizione

E’ stato un magnifico Giro d’Italia questa terza edizione della Head to Head competition, che fra salite e rettilinei, ha toccato sei regioni, altrettante città, otto diversi locale e macinato centinaia di chilometri. Da Milano a Catania, da Bologna a Napoli, da Roma a Gravina in Puglia la carovana di questa giovane e innovativa competizione ha portato con sé entusiasmo e divertimento. Un clima che, nonostante la tensione, si è respirato durante l’ultima tappa, la sfida finale, quella di Roma. In un locale, il Lyo,

Una parte della giuria, Leonardo Pinto, Giorgio Fadda e Antonio Parlapiano

Una parte della giuria, Leonardo Pinto, Giorgio Fadda e Antonio Parlapiano

completamente allestito ad hoc dagli organizzatori, a due passi dalla centralissima Piazza Navona, i sette concorrenti vincitori delle singole tappe (solo sette a causa del for fait obbligato di Luca Vezzali, vincitore di una delle due tappe milanesi, quella dell’Octavius at the Stage) si sono ritrovati per lanciarsi, l’ultimo, prestigioso guanto di sfida. Andrea Corelli, Raffaele Fazio, Biagio Gennaro, Valentina Modugno, Giuseppe Prosperi, Jacopo Tioli e Maurizio Zanni, questi i nomi degli abili bartender che, davanti ad una nutrita e autorevolissima giuria, si sono sfidati per l’ambita corona di terzo vincitore della Head to Head Compeitition.

Le batterie

Per rendere ancor più interessante questa sfida, a differenza delle precedenti tappe, sin dalle batterie gli organizzatori hanno inserito delle difficoltà, degli ostacoli da superare per ottenere punti o subire penalità. In particolare, prima di ogni scontro i barman hanno affrontato un blinding taste, una degustazione alla cieca, che metteva in palio una maggiorazione sul punteggio finale. A fare gli onori di casa, nel primo duello, non potevano che essere due ragazzi romani, Andrea Corelli, vincitore della seconda tappa di Milano, al Terrazza 12, e Biagio Gennaro, il trionfatore del Club Derriere. Pur non avendo riconosciuto, nel blinding taste, il Punt e Mes i due bartender hanno dato vita ad una batteria emozionante, giocata intorno ai consueti minimo 30 ml di Jack Daniel’s Single Barrel. Andrea Corelli ha proposto una variante del

Il cocktail di Andrea Corelli

Il cocktail di Andrea Corelli

“Manhattan”, con il famoso Tennessee Whiksey, Vermouth del Professore, Carpano Antica Formula ed Alpestre, mentre Biagio Gennaro ha optato per un “Sour”, unendo al Jack Daniel’s Single Barrel, lime, Mezcal Bruxo, Alpestre, sciroppo di passion fruit e top di birra. Una sfida più che mai equilibrata decisa, dopo un iniziale pareggio, da una seconda sfida, basta questa volta sui “cavalli di battaglia”, i reciproci cocktail di punta che i due avversari hanno proposto alla giuria. La seconda batteria ha invece visto protagonisti, insieme alla Ferrochina Baliva, Jacopo Tioli, uscito vincitore dalla tappa bolognese del Nu Lounge, e Maurzio Zanni, primo classificato in quel dell’Archivio Storico di Napoli. Il bartender di Carpi, dopo aver indovinato il prodotto alla cieca, la Suite n.5 di Castagner, ha aperto le ostilità con un cocktail a base mezcal, con Bruxo, Ferrochina Baliva, scirppo di cannella, lime ed Angostura Bitters. Ardita la risposta di Maurizio Zanni che ha scelto di miscelare ben 60 ml di Ferrochina

La proposta di Maruzio Zanni

La proposta di Maruzio Zanni

con Mistrà, Wondermint e Maraschino. L’assenza di Luca Vezzali ha trasformato le ultime due batterie in una sfida a tre, con in palio due posti per la semifinale. Utilizzando il Rum Abuelo 7 , Valentina Modugno, vincitrice della tappa al Gran Caffè Gambrinus di Gravina in Puglia, ha realizzato, dopo aver centrato il gin Death’s Door nel blinding  taste, un drink con rum, aceto di vino bianco, zucchero liquido, lampone fresco, bitter rosso e Peychaud. Giuseppe Prosperi, già finalista della seconda edizione e vincitore della prima tappa romana al The Race Club, ha invece proposto un drink con Rum Abuelo 7, Vermouth Carlo Alberto e fernet, mentre Raffaele Fazio, primo al FUD Off di Catania, ha optato per un miscelato con rum, Martini Riserva Speciale Rubino, sciroppo di cannella, Angostura Bitter e lime. Le tre sfide, quantomai avvincenti, hanno costretto la giuria ad un confronto serrato che ha portato alla selezione dei quattro semifinalisti: Jacopo Tioli, Giusppe Prosperi, Valentina Modugno e Biagio Gennaro.

Le semifinali

La splendida, lunghissima giornata di gara, dopo una breve pausa, necessaria per recuperare energie, ha visto salire dietro al banco del Lyo di Roma, Jacopo Tioli obbligato a miscelare minimo 30 ml di Tequila Casamigos e un quantitativo a scelta di Martini Riserva Speciale Rubino. Il barman del Cookies ha così optato per un cocktail con tequila, Campari, Martini Riserva Speciale Rubino, Alpestre al miele, lo scotch whisky Jura, sciroppo di cannella e Peychaud bitter, per un mix complesso che ha però sorpreso tutti gli astanti. Giuseppe Prosperi, con una strategia diametralmente opposto, ha giocato sulla semplicità

Il cocktail della semifinale di Giuseppe Prosperi

Il cocktail della semifinale di Giuseppe Prosperi

miscelando i due ingranditi obbligatori, con Amaro de Angostura e uno spoon di granatina. Per la seconda semifinale altri due bartender e due prodotti da miscelare, minimo 30 ml di vodka Russian Standard e un quantitativo a scelta di Campari. Valentina Modugno, scegliendo la strada dell’essenzialità, ha unito i due ingredienti obbligatori con sciroppo alla camomilla e pompelmo, e aggiunto Angostura Bitter, mentre Biagio Gennaro ha ripercorso i suoi stessi passi, optando ancora una volta per un “Suor”, con vodka Russian Standard, Campari, limone, Wray & Nephew, Gosling, Presidente, Abuelo 7 e zucchero. Ancora una volta l’abilità dei barman in gara ha messo in seria difficoltà la giuria chiamata a decidere i nomi dei due finalisti della terza edizione dell’Head to Head Competition; decisione che è caduta su Jacopo Tioli e Biagio Gennaro.

La finale

La lunga martona iniziata a Roma chiude il suo cerchio ancora nella Capitale, con una sfida fra due giovani quanto abilissimi barman, Jacopo Tioli del Cookies di Carpi e Biagio Gennaro del Caffè Propaganda di

Il vincitore, Biagio Gennaro

Il vincitore, Biagio Gennaro

Roma. Per aggiungere il giusto grado di difficoltà a questa sfida, oltre a dover unire minimo 30 ml di Whisky Tokushi e un quantitativo a scelta di Riserva Carlo Alberto, ai due sfidanti è stato proibito l’uso di Jigger e Metal Poor. Costretto ad operare “a mano libera”, il barman emiliano ha optato per un “Manhattan Reverse” con vermotuh, whisky, Alpestre al miele e Amaro de Angostura, mentre Biagio Gennaro ha unito ai due prodotti obbligatori, lime, zucchero e maraschino. Una finale tesa si, ma vissuta da tutti, concorrenti, organizzatori, giuria e pubblico, con il giusto spirito di competitività e sano divertimento, che ha visto la vittoria di Biagio Gennaro, terzo coronato della Head to Head Competition.

Giampiero

Dal cinema al whisky il passo può esser breve. Basta fare un viaggio in Scozia, perdersi magari nel cuore delle Highlands, e ritrovarsi a chiacchierare in un piccolo pub di Ullapool parlando di torbatura e imbottigliamenti. Nasce così una passione travolgente, girando l’Italia, l’Europa (e non solo) di degustazione in degustazione, di locale in locale... alla scoperta del meglio che questo universo può offrire. Cocktail preferito: Rob Roy Distillato preferito: Caol Ila 25 yo

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