Head to Head Competition – Terrazza 12 – Milano

La bella Madonnina che domina Milano è lo sfondo ideale per l’ultima tappa eliminatoria dell’Head to Head Competition. Dalle vetrate del meraviglioso Terrazza 12, luogo scelto per terminare il tour della competizione, si gode infatti di uno dei panorami più affascinati del capoluogo lombardo. Cuore pulsante di questo luonge bar è il banco dietro al quale si alterneranno gli otto concorrenti, giunti da ogni angolo del paese per vincere l’ultimo pass disponibile per la finale di Roma. A giudicarli un quartetto composto da Andrea Dracos, Paolo Sanna, Stefano Di Dio e il tecnico Lucio Tucci. Dopo la consueta, e mai banale,

I magnifici 7 sfidanti

I magnifici 7 sfidanti

presentazione del banco, ricco di ogni genere di prodotto, frutto e spezia,  è toccato ad Andrea Corelli, aprire le danze, per una batteria del tutto particolare. A causa dell’assenza di uno degli sfidanti il primo duello si trasforma in una gara a tre, con in palio ben due posti per le semifinali. Giunto fin dalla Capitale per provare a contendersi il passaggio del turno Andrea Corelli miscela così i soliti minimo 30 ml di Wray & Nephew con succo d’arancia, Appleton Signature brand, zucchero, succo di limone e frutto della passione, per un cocktail d’ispirazione caraibica terminato però in extra time. Una penalità questa in cui incappa però anche il suo  primo avversario, Alessio Conte, che, per il suo “Il sole a Milano”, unisce il rum overproof ad Appleton Signature brand, orange curaçao, falernum, sciroppo di miele, succo di limone e bitter al cioccolato. Chiude il terzetto Edoardo Menossi che sceglie di unire al

Alejo Ezequiel Quiroga alla prese con il Jodie Fox

Alejo Ezequiel Quiroga alla prese con il Jodie Fox

Wray & Nephew, succo di pompelmo, Charteuse Verde e St. Germain nel suo “Pink Grapefruit”. Protagonista della seconda sfida il più classico dei Jack Daniel’s, proposto da Alejo Ezequiel Quiroga , istrionico concorrente, in una (a suo dire) variante dell’ “Old-fashioned”, con sambuca, zucchero, sciroppo di zucchero, cannella e caffè pestati, Angostura Bitters e Peychaud Bitters, il “Jodie Fox”. La risposta di Maicol Bondovalli, anche lui piuttosto pittoresco, è un cocktail che unisce il Jack Daniel’s a Fernet, limone, zucchero liquido e ginger beer, il “Cowboy Porteno”. Ultima batteria ed ultimo prodotto di questa prima fase, la Prairie Vodka, distribuita in Italia da Compagnia dei Caraibi. Valerio Pirobono apre quest’ultima sfida realizzando un cocktail, il “Dernier Banque”, con vodka, Oscar 697 bianco, liquore al bergamotto, succo di limone e bitter al pompelmo, mentre il suo avversario Loris Mauro propone una semplice

Valerio Pirobono e il Dernier Banque

Valerio Pirobono e il Dernier Banque

variante dello “Screwdriver” con Prairie Vodka, succo d’arancia, Domaine de Canton e limonata, il “Dudes”. Dopo un breve conciliabolo e qualche parola, la giuria annuncia i quattro semifinalisti: Andrea Corelli, Maicol Bondovalli, Alessio Conte e Loris Mauro.

Ancora una volta ad aprire le ostilità è Andrea Correlli, costretto ad utilizzare minimo 30 ml di Galliano L’Aperitivo ed un quantitativo a scelta di Sherry Tio Pepe. Il bartender romano opta così per una curiosa variante del desueto “Old Pal”, preparato con Galliano, Tio pepe, Carpano Bianco e Bourbon Bulleit, il suo “Vecchio Amico”. La risposta di Maicol Bondovalli è un drink sorprendente che il barman realizza in una sorta di trance, senza semifinalemai rivolgere la parola alla giuria ma parlottando fra sé e sé, come somma di ingredienti apparentemente casuali. Il risultato, non a caso chiamato solo “Quello”, è un cocktail con Galliano, Tio Pepe, lime, arancia e zenzero pestati, Angostura bitters e top di chinotto. Più “canonica” la seconda semifinale in cui Alessio Conte e Loris Mauro si sono trovati a realizzare un cocktail con il gin Bombay senza poter utilizzare lo shaker. Alessio Conte opta così per un drink realizzato in throwling, il “Tanti agrumi”, con gin, Camomilla Quaglia, succo di pompelmo, Oscar 697 extra dry ed essenza al bergamotto. Loris Mauro, sempre più a suo agio dietro al banco del Terrazza 12, crea invece un miscelato con gin Bombay, Mezcal Vida, Campari ed essenza al cardamomo. Finiti gli scontri la parola passa nuovamente alla giuria che apprezza tanto lo stile estroso quanto i cocktail realizzati, ma, come d’obbligo, promuove alla finale solo due dei quattro

Loris Mauro in attesa del verdetto

Loris Mauro in attesa del verdetto

barman in gara: Andrea Corelli e Loris Mauro.

Questa emozionante corsa lungo l’Italia non poteva che concludersi con una sfida all’insegna della creatività e del divertimento. Con questo spirito i due concorrenti hanno così affrontato una prova ardua che li ha costretti a miscelare minimo 60 ml di Caffè Borghetti in solo quattro minuti e mezzo. Andrea Corelli realizza così un’elegante variante del “Rusty Nail”, con Borghetti, Johnny Walker

Andrea Corelli, il vincitore

Andrea Corelli, il vincitore

Black Label e bitter al cardamomo, “Un espresso per voi”, mentre Loris Mauro, orami padrone del banco, racconta una storia di casa nostra, il “Mediterraneo”, unendo il Caffè Borghetti con Appleton e orange bitter. Una ultima sfida davvero avvincente, decisa da una manciata di punti e giocata sui dettagli che ha visto, trionfare, di un soffio, Andrea Corelli, pronto ora a raggiungere, nella finale del 18 dicembre, gli altri otto finalisti.

Giampiero

Dal cinema al whisky il passo può esser breve. Basta fare un viaggio in Scozia, perdersi magari nel cuore delle Highlands, e ritrovarsi a chiacchierare in un piccolo pub di Ullapool parlando di torbatura e imbottigliamenti. Nasce così una passione travolgente, girando l’Italia, l’Europa (e non solo) di degustazione in degustazione, di locale in locale... alla scoperta del meglio che questo universo può offrire. Cocktail preferito: Rob Roy Distillato preferito: Caol Ila 25 yo

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