Il bartender torinese col suo cocktail Prêt-à- gourmet vince la competition e vola in Messico per la finale mondiale.
Nella notte del 22 maggio 2017 Mirko Turconi è stato incoronato vincitore della Diageo World Class 2017 per l’Italia. Andrà pertanto a rappresentare il nostro paese in Messico. Turconi, per chi non lo sapesse, è un bartender torinese, bar manager del Piano 35 e precedentemente in forza al Mag Cafè di Milano. Il contest italiano si è svolto a Roma, presso il Quirinetta, in pieno centro storico. Tema della competizione: il cocktail nel futuro. Una proiezione ‘alcolica’ all’insegna del bere rispettando la
sostenibilità e le risorse del pianeta. In questo modo, ancora una volta la Diageo Reserve World Class punta a trasformare il ‘semplice’ mondo del bere in una occasione per fare ‘cocktail culture’. Otto i finalisti in pedana (dai 30 iniziali) che si sono confrontati – come vuole la filosofia di questa gara – non soltanto sulla ricetta. Si valuta anche la personalità, il carattere, la competenza e l’interpretazione del bartender. Degli otto, poi, solo uno parteciperà al Boot Camp dell’Europa Occidentale di preparazione per competere alla finale (ricordiamo che sono coinvolti 60 paesi).
Questi i nomi completi degli otto concorrenti: Alessandro Avilla, Camilla Di Felice, Matteo Di Ienno, Giaime Mauri, Andrea Melfa, Barbara Simmi, Mirko Turconi. Dopo una prima scrematura (ne sono stati eliminati 5) a colpi di velocità in una manciata di minuti (tra “Martini cocktail”, “Aviation”, “Bloody Mary”, “Sazerac”, “The Last Word”, per dire) la giuria ha selezionato i tre che si sono giocati il tutto per tutto per strappare il biglietto verso la finale, ovvero: Turconi, Melfa e Mauri. A vincere, come abbiamo scritto, è stato Mirko Turconi che ha presentato la sua idea di cocktail legata alla cucina. Il nome è già un programma: “Prêt à Gourmet”, “perché porta a casa l’idea della cucina gourmet. Infatti ho utilizzato una tecnica che si avvicina più alla cucina che al bar, se si vuole. Non ho versato con il jigger, ma ho ‘pesato’ gli ingredienti, ragionando in grammi”, ha spiegato Turkoni. Il risultato è stato premiato. Un cocktail a base di whisky, con l’aggiunta del Pimm’s N.1, del
vermouth dry, “non solo perché era nella misteri box, ma per ricordare che sono di Torino”, l’aggiunta di lamponi per dare la giusta acidità, e dei chicchi di caffè non pestati, “non voglio diano l’amaro, ma solo l’aroma”. Quindi, per concludere, foglie di menta che Mirko inserisce accompagnandosi col giochino del m’ama, non m’ama “che ho sempre sognato fare”. Ridendo e scherzando ce l’ha fatta. Adesso speriamo che quel m’ama – anzi, mama in quel caso – gli possa portare bene anche a Città del Mexico.