Basta a volte nominare un luogo, far un semplice cenno ad una meta, ad una prossima destinazione, per evocare, nell’interlocutore, una sorta di attesa, di aspettativa, creando anche, perché no, un senso di leggera invidia. Una reazione che potrebbe nascere pensando al Brasile e alle sue meraviglie, alla sua atmosfera unica, alla sua natura, ai suoi angoli paradisiaci, alle sue spiagge e ai suoi panorami. L’immenso fascino di questa terra arriva infatti a noi attraverso la sua immagine e le sue tradizioni, sempre più
presenti nel melting-pot culturale contemporaneo. Accanto alle bandiere tradizionali, come il calcio e le danze, fanno infatti sempre più breccia, anche in Italia, altri aspetti di questa magnifica terra, non ultimi quelli legati al cibo e alle bevande. Si moltiplicano nelle nostre città i ristoranti d’ispirazione verdeoro, da quelli più tradizionali alle più moderne versioni fusion, che mescolano piatti dal sapore antico con gusti provenienti dalle più diverse latitudini. Sul fronte del bere, anche miscelato, è invece la cachaça il distillato principe di questo paese, noto, nel nostro paese, quasi esclusivamente per un cocktail di grande successo, la “Caipirinha”. Per far comprendere meglio l’uso e le potenzialità di questo distillato di canna da zucchero le istituzioni brasiliane stanno organizzando un’attività specifica mirata, in primis, agli esperti di settore, per allrgare i ristretti confini di utilizzo in cui oggi questo prodotto è rinchiuso. Un’attività simile a quella messa in piedi per promuovere il vino prodotto nel paese. Giunto in Sud America attraverso l’immigrazione italiana questo prodotto ha faticato ad entrare nelle case della popolazione autoctona, sia per via del clima, che per fattori di carattere economico-culturale, lasciando a paesi come l’Argentina ed il
Cile l’egemonia del settore.
La vitivinicoltura in Brasile
E’ quindi probabilmente meno nota al grande pubblico, ma di grande interesse e prospettiva, l’attività vitivinicola brasiliana. Proprio per presentare questo particolare settore l’Ambasciata del Brasile a Roma, in collaborazione con l’Agenzia Brasiliana di Promozione delle Esportazioni e degli Investimenti (APEX), con l’Istituto Brasiliano del Vino (IBRAVIN) e con la Cantina Castrocielo, ha organizzato, lo scorso 7 giugno, una presentazione del settore seguita da una degustazione di vini della gaúcha Lidio Carraro. Un evento riservato agli esperti di settore, utile per avvicinare, per primi gli addetti ai lavori, ad una realtà ancora quasi del tutto sconosciuta. Proprio per questa ragione l’enologa e direttrice tecnica della Lidio Carraro, Monica Rossetti, ha inizialmente presentato una complessiva panoramica dell’attività vitivinicola brasiliana, andando successivamente a descrivere, con maggiori dettagli, le varie zone di produzione, come quelle della Vale do Rio São Francisco e della Campanha gaúcha. Una descrizione che ha avuto la sua naturale evoluzione nella degustazione guidata di alcuni vini già in commercio in Italia, il Lidio Carraro Agnus Malbec 2015, il Lidio Carraro Agnus Tannat 2014 e il Lidio Carraro Quorum 2008, e, in via del tutto eccezionale, di alcuni prodotti selezionati per come vini ufficiali dei prossimi Giochi Olimpici e Paralimpici di Rio 2016 (Lidio Carraro Faces Rosé Brut Olimpiadi RIO 2016, Lidio Carraro Faces Chardonnay Olimpiadi RIO 2016, Lidio Carraro Coletânea 2008 Olimpiadi RIO 2016 e Lidio Carraro PAX 2012 Olimpiadi RIO 2016).
L’azienda protagonista di questa degustazione guidata, la Lidio Carraro, è una piccola realtà a conduzione familiare, situata nel Vale dos Vinhedos, nella zona montagnosa della Serra Gaúcha (Stato del Rio Grande do Sul). Come ogni realtà artigianale che si rispetti è impegnata nel produrre esclusivamente imbottigliamenti di prima qualità, con il motto del “minimo intervento per la massima espressione dei vini”. Una tradizione e una cultura per il vino che la famiglia tramanda da oltre cinque generazioni, mantenendo il massimo del rispetto e dell’attenzione per l’espressione naturale dell’uva e del terroir. Una vera e propria filosofia della purezza, che da Brasile all’Italia, sembra caratterizzare alcune delle più interessanti aziende del settore.