L’Amaro Braulio

Come molti altri liquori italiani la storia dell’ Amaro Braulio affonda le sue radici nelle tradizioni e nella cultura della sua terra, la Valtellina. Tutto ha inizio, come per ogni buon amaro nostrano, con una farmacia, quella di Giuseppe Peloni, che, fin dalla prima metà dell’800, preparava medicamenti e cure per tutta la comunità di Bormio. La passione e la ricerca in materia di erbe curative ed aromatiche portò il

Bormio

Bormio

figlio di Giuseppe, Francesco Peloni, a produrre una serie di infusi e liquori, fra cui l’ Amaro Braulio. La ricetta, ancora segreta, prevedeva certamente l’uso di quattro piante molto diffuse nel territorio valtellinese, la genziana, il ginepro, l’assenzio e l’achillea moscata. Per mantenere il massimo riserbo sull’esatta composizione di questo amaro Francesco tramandò direttamente a suo figlio Attilio Peloni, anch’esso farmacista, le dosi e le materie prime da utilizzare per produrre questa bevanda. Così, anche grazie al lavoro di quest’ultimo, l’ Amaro Braulio iniziò a farsi conoscere al di fuori della valle, raggiungendo, con il tempo e con l’aiuto di

Le botti in legno di Slavonia

Le botti in legno di Slavonia

Egidio Tarantola Peloni, la fama nazionale. Chi oggi giunge nel meraviglioso abitato di Bormio, magari nella centralissima via Roma, cammina letteralmente su questa storia ultracentenaria. Come in un intricato dedalo, al di sotto della superficie stradale, si snodano infatti le cantine di Braulio, con centinaia di botti di rovere di Slavonia contenenti il liquido prima dell’imbottigliamento.

L’ Amaro Braulio

La produzione dell’ Amaro Braulio non può che iniziare dalla raccolta delle piante, delle erbe, delle bacche e delle radici necessarie per realizzare questo liquore. Seguendo la tradizione queste botaniche vengono pulite e essiccate naturalmente all’aria aperta, in montagna. Il passo successivo è la pestatura che, simulando

Alcune botaniche

Alcune botaniche

l’originale molitura (fatta inizialmente con i mortai delle farmacie), schiaccia le fibre senza tagliarle. A questo punto le erbe, miscelate, possono essere messe in infusione a freddo in soluzione idroalcolica; infusione in tini di acciaio che dura alcune decine di giorni. E’ in questo passaggio che si crea il bouquet tipico dell’amaro, amalgamando e bilanciando i sentori delle varie erbe. Successivamente la gradazione alcolica della soluzione viene abbassata a 50°, addizionando acqua di montagna. Il liquido così ottenuto viene filtrato, eliminando ogni residuo solido della macerazione. Prima di essere invecchiato viene nuovamente aggiunta acqua, per far scendere la gradazione a 21° alcolici, e il quantitativo necessario di zucchero. L’ultimo passaggio, che conferisce gusto e colore, è l’invecchiamento in botti di rovere della Slavonia, che dura fino a due anni per l’ Amaro Braulio e fino a tre anni per l’ Amaro Braulio Riserva.
Della ricetta segreta dell’ Amaro Braulio si conoscono, con certezza, pochi ingredienti. L’abilità e la

Amaro Braulio

Amaro Braulio

conoscenza della famiglia Peloni in fatto di erbe è ben testimoniata dal libro, scritto da Attilio Peloni, “In erbis salus”, pubblicato nel 1936. Fanno sicuramente parte della ricetta di Braulio le radici di genziana, pianta spontanea che cresce oltre i 2000 metri di altitudine, utilizzata per il suo tono amaro e le proprietà digestive, le bacche di ginepro, l’assenzio, anch’esso molto presente nella zona, che sin dal suo nome Absinthium, ovvero senza dolcezza, evidenzia la sua caratteristica amara, e l’achillea moscata, pianta perenne dell’arco alpino, da sempre utilizzata in farmacia (ora prevalentemente in cucina e liquoreria) per le sue proprietà stomatiche ed il suo gusto deciso.

Giampiero

Dal cinema al whisky il passo può esser breve. Basta fare un viaggio in Scozia, perdersi magari nel cuore delle Highlands, e ritrovarsi a chiacchierare in un piccolo pub di Ullapool parlando di torbatura e imbottigliamenti. Nasce così una passione travolgente, girando l’Italia, l’Europa (e non solo) di degustazione in degustazione, di locale in locale... alla scoperta del meglio che questo universo può offrire. Cocktail preferito: Rob Roy Distillato preferito: Caol Ila 25 yo

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