L’autunno romano delle birre

 

L’autunno stenta ad arrivare, l’estate si allunga  il caldo e l’afa continuano a soggiogare la capitale. Non c’è migliore atmosfera, in senso climatico e non, per gustarsi una fresca e dissetante birra. Così tra settembre e ottobre a Roma sono andati in scena due importanti festival del mondo brassericolo: Fermentazioni-Festival delle birre artigianali e EurHop! Beer Festival, entrambi arrivati alla seconda edizione. I festival delle birre si distinguono molto dagli analoghi eventi riguardanti gli spiriti o il mondo enologico perché molto più rivolti ai consumatori e ad una partecipazione di massa, che rende le giornate infinitamente più divertenti, ma sicuramente più caotiche. In questo articolo non solo intendiamo raccontarvi lo svolgersi dei due eventi, ma soprattutto indicarvi i prodotti e i birrifici che maggiormente hanno destato la nostra attenzione.


 

Fermentazioni-Festival delle birre artigianali

Il festival della birra artigianale italiana si è svolto dal 12 al 14 settembre nella suggestiva location delle Officine Farneto. Situata sotto Monte Mario, alle spalle dello Stadio Olimpico, la struttura è circondata da un insolito verde per la caotica capitale; tant’è che neanche sembra di essere nell’Urbe.02-fermentazioni-festival-della-birra-artigianale-a-roma L’evento ospitato dalle Officine si è avvalso anche della collaborazione di due tra le più importanti realtà del mondo enogastronomico italiano: Eataly e Slow Food, che hanno allietato gli avventori tra una golden ale e un stout. Il primo ha offerto un’ottima scelta di pietanze da abbinare alla birra, il secondo ha organizzato importanti seminari sul mondo del luppolo italiano. Infatti solo ed esclusivamente italiano si è parlato a Fermentazioni, perché il festival era esclusivamente concentrato su produzioni made in Italy. Così non potevano mancare i marchi più noti come Birra del Borgo, Baladin, Toccalmatto, Brewfist, Birrificio del Ducato e molti altri. Ma non è su questi birrifici arcinoti e fortunati che vogliamo concentraci, bensì su realtà forse più piccole ma non meno importanti. Il primo che segnaliamo è il Birrificio di Cagliari, la compagine sarda ha veramente stupito con dei prodotti innovativi e intriganti. Molto interessanti sono state anche le produzioni di due birrifici del centro Italia: i lucchesi di Birrificio del Forte e gli umbri di Birra dell’Eremo provenienti da Assisi. Entrambe hanno proposto una produzione su stili classici, ma molto ben strutturata e gustosa. Infine altri due birrifici arrivati dalla Campania, terra più di vini che di birre, Maltovivo nel beneventano e il Birrificio di Sorrento. Tutti e due sono riusciti a far fruttare nelle birre i sapori della loro terra come gli agrumi, il caffè e il vino.


 

EurHop! Beer Festival

Già dal nome è chiaro come la location sia una caratteristica distintiva del festival. Infatti è il Salone delle Fontane all’Eur  ad ospitare EurHop. Nella razionalista e dominante architettura sono stati montati due lunghi banchi con più di duecento spine, che formano un invidiabile e gigantesco pub. La selezione di birre e birrifici è stata curata dallo staff del “Ma che siete venuti a fà”, sicuro marchio di garanzia essendo uno dei migliori (se non il migliore) pub del panorama romano.10712819_10204656699082547_2750193011294156306_n Eurhop si differenzia da Fermentazioni soprattutto per l’apertura a produzioni straniere, così accanto ai soliti noti (e non) già citati birrai italiani, troviamo birrifici provenienti dall’Inghilterra e dalla Scozia (Fyne Ales), dalla Germania, dalla Polonia, dalla Repubblica Ceca, dalla Norvegia, dall’immancabile Belgio (soprattutto Cantillon e la formidabile Brasserie de la Senne), ma anche birrifici d’oltreoceano, canadesi e statunitensi.

Probabilmente i prodotti più curiosi sono quelli prodotti dalla Freigeist Bierkultur, marchio originario della Vestfalia-Renania settentrionale che presenta birre basate sulle antiche ricette originali della Germania. Tra le produzioni straniere è da sottolineare anche quella dei londinesi Beavertown Brewery. Per l’Italia tra gli stand migliori troviamo i noti Birrone e Birrificio Italiano (l’unico a proporre una Dunkelweizen), Croce di Malto (ottima selezione), lo slow foodiano Birranova e il piccolo MC-77.


 

Le nostra top 3 delle manifestazioni

Adesso ci concediamo il lusso di tirare le somme e proporvi quelle che sono state a nostro avviso le birre migliori. Per i criteri di scelta abbiamo maggiormente valutato i prodotti più innovativi e sorprendenti, ma anche chi, innestandosi nel solco della tradizione, ha proposto una birra interessante e non banale.

 

Fermentazioni:

1° Figu Morisca – Fruit Blanche del Birrificio di Cagliari

2° Black Lizard – Stout del Birrificio Maltovivo

3° Fuoco – Tripel di Birra dell’Eremo

EurHop:

1° Kashmir – Oak aged del Birrificio Buskers

2° Gamma Ray – IPA di Beavertown Brewery

3° Temporis – Saison Ale di Croce di Malto

 

Nei prossimi numeri vi parleremo più nello specifico di queste sei birre che abbiamo selezionato.

Fabio

Iniziata la mia carriera bevendo sidro per tutti i pub del quartiere Prati di Roma, fatale fu un viaggio in Scozia che mi fece scoprire le gioie della birra e del Whisky, per poi consacrarmi al luppolo sulle strade del Belgio tra Trappisti e Lambic. Dal pub sottocasa al micro birrificio più sperduto, dal Manzanarre al Reno, dalla Gran Bretagna alla Scandinavia, in una costante ricerca della birra più introvabile; senza mai disdegnare un buon distillato o un ottimo cocktail. Birra preferita: La Duchesse de Bourgougne (una Flanders Red Ale della Brouwerij Verhaeghe Vichte) è stata per anni la mia compagna preferita; Cocktail preferito: MIlano – TOrino, in fondo siamo pur sempre italiani; Distillato preferito: Sarò uno dei pochi a dirlo ma…Scapa!

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