Laverstoke Mill, uno zaffiro nelle campagne inglesi

C’è una bellezza inspiegabile nel cielo inglese: da un lato il grigio plumbeo potrebbe scoraggiare e deprimere l’animo più solare, dall’altro riesce a combinarsi con il il verde della compagnia creando una contrapposizione cromatica che conquista l’animo. Sembra quasi di tornare indietro nel tempo nel XIX secolo in un Inghilterra vittoriana, potenza coloniale e avanguardia dell’industria mondiale. Proprio questa

Laverstoke Mill

Laverstoke Mill – credist Giulio Tolli

suggestione accompagna la mente nel viaggio verso Laverstoke Mill, nell’omonimo paese della contea del West Hampshire, luogo si produce il gin Bombay. Il nostro viaggio alla scoperta di Bombay e delle sue caratteristiche comincia proprio da qui, dal cortile d’ingresso della distilleria. L’impianto, precedentemente adibito alla stampa di banconote per l’Impero Britannico, è oggi una distilleria tecnologica ed ecosostenibile. Proseguendo dal parcheggio verso l’ingresso, il percorso è accompagnato dal lieve rumoreggiare del fiume Test che scorre placidamente verso l’ingresso del complesso, dove ad attenderci c’è Sam Carter, Senior Ambassador di Bombay.

La prima tappa del nostro viaggio comincia al piano superiore dell’edificio principale al Mill Bar, dove dietro ad una gigantesco bancone Sam ci introduce all’incredibile storia di Bombay, ai vari prodotti del portfolio e alle differenze che li contraddistinguono: partendo dal Bombay Dry Gin e dal Sapphire per arrivare all’East e allo Star of Bombay. Sam Carter, così come tutto il team di Bombay durante il percorso,

Gli alambicchi - credits Giulio Tolli

Gli alambicchi – credits Giulio Tolli

tengo sempre a precisare l’incredibile impegno che l’azienda profonde non solo nella produzione del gin, ma anche nel mantenimento di altissimi standard di sostenibilità ambientale. L’intero processo produttivo, infatti, è praticamente ad impatto ambientale zero, come abbiamo avuto modo di vedere nel prosieguo della visita. Sotto questo punto di vista si rivela fondamentale l’attività svolta da Ivano Tonutti, Master Herbalist di Bombay Sapphire, che nel suo rifornirsi delle migliori botanicals in giro per il mondo, ma assicura altresì che esse siano coltivate in maniera sostenibile, in modo tale da completare questo circolo virtuoso di rispetto per l’ambiente. Uscendo dal complesso guidati da Sam raggiungiamo il punto finale del percorso che il distillato compie prima di essere spedito a Glasgow per l’aggiunta di acqua e per l’imbottigliamento: i silos di stoccaggio, dalla cima dei quali è possibile ammirare un meraviglioso scorcio della campagna inglese. Purtroppo non è stato possibile fare fotografie in questa fase del tour a causa delle norme di sicurezza che vietavano l’utilizzo di oggetti elettronici, quindi in quest’occasione dovrà essere sufficiente quanto scritto. Proseguendo verso l’interno dello stabile a colpire immediatamente l’attenzione maniacale al dettaglio: tutte le botaniche da utilizzare nella produzione sono stoccate in base ad un preciso ordine per poterle utilizzare al momento giusto. Questa parte “tecnica” raggiunge l’apice con la visita alla

Botaniche - credits Giulio Tolli

Botaniche – credits Giulio Tolli

sala degli alambicchi dove avviene la magia. Le varie botaniche vengono accuratamente posizionate all’interno di vasche metalliche che a loro volte vengono inserite in un grande supporto circolare e introdotte in una vasca collegata all’alambicco in modo tale che avvenga il processo di Vapour Infusion (infusione a vapore). Difficile riuscire a descrivere a parole l’intensità dei profumi provenienti dalle botaniche che fuoriescono dal processo, così intenso e avvolgente che l’impressione è quella di aver appena aperto dieci bottiglie di Bombay Sapphire contemporaneamente.

Dopo un rapido pasto il tour prosegue verso quella che è diventata il simbolo della distilleria di Laverstoke: la Glasshouse. All’interno di una grande struttura di acciaio e vetro progettata dal celebrato studio britannico di Thomas Heatherwick, vengono conservate in due ambienti a temperatura controllata tutte le botanicals utilizzate da Bombay. I due ambienti climatici, uno temperato e l’altro tropicale, si può fare un breve ma inteso viaggio intorno al globo, dal sottobosco alla giungla in un certo senso. Questo

credits Giulio Tolli

Glasshouse – credits Giulio Tolli

festival del profumo, prosegue nella sala successiva, la Botanical Dry Room. Come suggerisce il nome in questo ambiente vengono esposte tutte le componenti in forma essiccata. Dopo aver fatto un’ultima tappa presso l’inceneritore del complesso, alimentato con gli scarti del processo di infusione a vapore che, una volta inceneriti, diventeranno concime naturale, e una tappa alla Gin Accademy per vedere l’immensa collezione di bicchieri creati appositamente per Bombay e l’evoluzione storica del distillato, arriva il momento del comitato, non prima però di essere riportati a Mill Bar per una degustazione dei vari Gin e di cocktail signature Bombay preparati proprio da Sam Carter (interessante, a parte il classico “Sapphire Tonic”, un tonico con Bombay, vermouth, menta, ginger ale e cordiale allo zenzero).

Un’esperienza ricca di suggestioni e densa di conoscenze che è sicuramente consigliabile a tutti, non solo

Sam Carter al Mill Bar - credits Giulio Tolli

Sam Carter al Mill Bar – credits Giulio Tolli

agli esperti del settore e agli amanti del gin. Un viaggio che lascerà molti ricordi, e che probabilmente si arricchirà nel breve periodo. Parlando con Sam Carter in merito ai futuri sviluppi del brand e dei prodotti, la sua risposta è stata vaga ma tutto sommato indicativa: “abbiamo circa una decina di progetti sul tavolo da valutare. Nulla di concreto al momento, ma sicuramente in futuro ci saranno delle sorprese”.

Giorgio Morino

"L'incapacità di stare fermo e il desiderio di scoprire sempre cose nuove mi ha portato a scrivere. Il cinema è stata la mia prima casa, il mondo era la luce del proiettore in una sala buia e affollata. Fuori dal cinema c'era Springsteen e il rock 'n' roll, immagini di un'America che forse non esiste più a bordo di una Chevelle decappottabile. Un giorno ho scoperto il whisky, e da quel momento la mia vita non è stata più la stessa. Perché non scrivere anche di questo in fondo? Cocktail preferito: whisky sour Distillato preferito: Talisker 10 anni"

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