Le Goŭte de France a La Santeria

Che l’Esposizione universale 2015 di Milano sia dedicata al tema dell’alimentazione è cosa nota. E’ però certamente meno risaputo che intorno al motto “Nutrire il pianeta, energia per la vita” si siano svolte e si stiano svolgendo numerose manifestazioni collaterali, di grande interesse ed importanza. Una di queste, le Giornate della gastronomia francese, ha visto, lo scorso 19 marzo, oltre 1000 chef di tutto il mondo cimentarsi in sperimentazioni, ricerche, ricette e menù ispirati alla Francia. Dall’alta ristorazione ai bistrot, dalle trattorie tipiche ai locali più innovativi un centinaio di ristoratori italiani hanno raccolto

Il menù del

Il menù del Goŭte de France a La Santeria

questa sfida, proponendo piatti con un’attenzione particolare all’ambiente, alla qualità e alla salute. Il Goŭte de France ha così attraversato l’Italia, dal nord al sud, coinvolgendo, accanto a chef e cuochi, anche bartender e barman, come nel caso della serata organizzata da La Santeria, con un menù appositamente pensato accompagnato dai cocktail di Emanuele Broccatelli. L’atmosfera del locale del quartiere Pigneto di Roma si sposa perfettamente, di per sé, con il clima evocato dalla manifestazione culinaria, richiamando alla mente proprio gli ambienti e le sensazioni di un caratteristico bistrot parigino. La cucina, fatta di materie prime sceltissime e qualità, è certamente uno dei punti di forza di questa piccola enoteca con cucina, che, proprio grazie al mix di accoglienza e gusto, si sta conquistando uno spazio importante nell’affollato mercato del Pigneto.

Il menù del Goŭte de France a La Santeria

Il menù di questo Goŭte de France a La Santeria prevedeva, per quanto riguarda la cucina, cinque possibili portate (più un dolce), in un mélange di tradizione culinaria nostrana e rivisitazione transalpina. Così accanto a prodotti tipici, come il Camembert (servito fondente, nella sua confezione, farcito con oca affumicata e lamponi), trovavano spazio proposte come una “pita ripiena di calamari in umido” o “crêpes di grano saraceno con Roquefort e noci”. Il nome di questa carta, che comprendeva anche “tartine di pasta brisee con Camembert, zucchine, uovo di quaglia e tartufo nero” e “pagnottella di pane ai cereali con fois gras, erba cipollina e salsa al porto e visciole”,

Emanuele Broccatelli al lavoro

Emanuele Broccatelli al lavoro

sottolineava, ancora una volta, l’autoironia e la sobrietà con cui viene gestito questo bel locale romano: “Je suis snob”.
Ma l’esperienza di un menù da gourmet come questo non sarebbe completa senza la degustazione dei cocktail appositamente pensati da Emanuele Broccatelli, suddivisi in tre drink da aperitivo e tre da dessert. Recuperando e reinventando una delle più radicate tradizioni transalpine, il consumo di Pastis per l’aperitivo, il bartender dell’R Cocktail bar dell’Hotel Majestic di Roma,proponeva il “Vermuttino” (Dolin Rouge, Dolin Dry, Pastis), utilizzando prodotti di un altro storico marchio francese come Dolin, e l’ “R way to mix absinthe”. Quest’ultimo miscelato rappresenta la personalissima versione di Emanuele Broccatelli del calssico Pastis servito con l’aggiunta di acqua; denso e lattiginiso (a causa dell’effetto neve provocato dall’anetolo presente nel Pastis) questo magnifico aperitivo risulta perfettamente bilanciato grazie all’equilibrio delle note aniciate con quelle acide del limone. Fresco, beverino e dalla piacevole persistenza sour.
Ancora Pastis, ma in chiave totalmente diversa, per il “(R).u.m.” (Rum Martinique, Dolin Rouge, Pastis), che apre la selezione di cocktail da dessert, pensato per palati decisamente più abituati al bere miscelato. Un discorso che può certamente valere anche per il “Creole” (Cognac, zucchero, bietter), twist sull’ “Old-Fashioned” a base Cognac, altra eccellenza francese, e per il “Le Goŭte de la France?” (Cognac southern bitter cioccolato). Caldo, dolce, alcolico ma non pungente, questo drink risulta perfetto per un fine serata, da centellinare assaporandolo lentamente, facendosi avvolgere dalle note del cognac, che dominano, ammorbidite, tanto al naso quanto al palato. Un cocktail elegante ma non snob, come il Goŭte de France de La Santeria.

Giampiero

Dal cinema al whisky il passo può esser breve. Basta fare un viaggio in Scozia, perdersi magari nel cuore delle Highlands, e ritrovarsi a chiacchierare in un piccolo pub di Ullapool parlando di torbatura e imbottigliamenti. Nasce così una passione travolgente, girando l’Italia, l’Europa (e non solo) di degustazione in degustazione, di locale in locale... alla scoperta del meglio che questo universo può offrire. Cocktail preferito: Rob Roy Distillato preferito: Caol Ila 25 yo

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