Milano Whisky Day

E’ fitto e ricco il calendario per gli appassionati di whisky. Se fino a pochi anni fa le occasioni per assaggiare o scoprire il meraviglioso distillato di malto si riducevano ad un paio di manifestazioni nazionali e qualche degustazione carbonara, oggi i momenti i momenti per avvicinarsi ai vari scotch, bourbon e rye sono sempre più frequenti. Il solo programma del Milano Whisky Festival, che affianca numerose iniziative al festival vero e proprio, basta a far capire la risonanza raggiunta da questo prodotto, sempre più apprezzato anche al di là dei più fanatici appassionati. Così, nell’ormai canonica cornice dell’Hotel Marriott di Milano, un pubblico variegato si è districato fra imbottigliatori ed etichette nel ricco Milano Whisky Day. Dai

Suntory Hibiki

Suntory Hibiki

prodotti più rinomati, come Ardbeg o Bowmore, provenienti entrambi dall’affascinante Islay, ai meno noti Old-Puntey, distillato delle highlands morbido e dolce, con sentori di uva sultanina e caramella mou, e Jura, giunto direttamente dall’omonima e quasi disabitata isola, dagli imbottigliamenti più particolari, come il Dalmore Cigar Malt Reserve, o alla nutrita compagine giapponese, presente con il ben noto Nikka e lo storico Suntory, accompagnato da Gabriele Simonacci dell’Argot di Roma, l’evento ha sicuramente incontrato ogni tipo di gusto e di palato.

Il menù di Casa Mia

Whisky e whiskey sono però anche al centro di questo risorgimento della miscelazione, come dimostra il menù ideato e proposto per l’occasione da Teo Stafforini. Quello dell’head-bartender di Casa Mia di Milano è infatti un piccolo giro del mondo in sei cocktail che gioca con le molte varietà di distillato di malto esistenti per rivisitare grandi classici o proporre nuove soluzioni. Si potrebbe così partire dalla Scozia, patria del whisky, e magari da Islay, assaggiando “La storia

La squadra di Casa Mia al completo

La squadra di Casa Mia al completo

di Roberto” (Ardbeg 10, Vermout mix, Mandarin bitter, Maraschino, Pernod), un cocktail che ruota intorno alle note dure e caratteristiche dell’Ardbeg 10 addolcite e bilanciate dal Maraschino e dal Vermouth, o, sempre rimanendo sull’isola, prendere una “Colazione al Marriott” (Kilchoman, Fernet, Angostura, lime, Créme de Noyaux, sciroppo d’ananas) che punta su uno dei prodotti più giovani e più interessanti dell’intera isola, il Kilchoman. Finito il nostro tour delle Ebridi Interne si potrebbe poi partire alla volta della verde Irlanda, assaporando “Un irlandese a Milano” (Connemara, Camomilla Quaglia, spiced honey mix, limone, albume, Teapot bitters), un suor che unisce il whiskey irlandese Connemara (unico torbato prodotto in Irlanda) con il nostro Liquore alla camomilla Quaglia, per un gusto equilibrato e piacevole. Attraversando l’oceano in un solo bicchiere ecco l’America, quella dei bourbon e dei rey, del Kentucky e del Tennesee, dove potremmo prendere “Il te delle 5” (Knob Kreek, Magna Mater, sciroppo alla vaniglia, tea mix Casa Mia, chocolate bitter, un caffè ristretto) un drink che miscela le tradizioni di almeno tre paesi diversi; il te londinese, reinterpretato dalla mano di Teo Stafforini, si unisce alla nostra memoria, richiamata dal caffè, e quella dei cow boy americani con il loro

Teo Stafforini al lavoro

Teo Stafforini al lavoro

caratteristico bourbon whiskey. Un’esperienza che soddisfa il palato e invita ad attraversare un altro dei sette mari per approdare nella terra del Sol Levante, per provare lo stravagante “Masataka dreamin’ Rio” (Nikka form the barrel, Cachaca Yaguara, Yuzu Sake, Sherbet agli agrumi, citrus mix, Grapefruit bitter) un cocktail dal gusto sorprendente capace di equilibrare note e mondi apparentemente lontanissimi, unendo il Brasile ed il Giappone, sentori agrumati e zuccherini, la rotondità del Nikka e gli spigoli piacevoli della cachaca. Un giro del mondo completo non può però che concludersi lì dove è iniziato, in Scozia, nella parte più settentrionale della grande isola, le Highlands, godendosi “La quiete dopo la tempesta” (Tomatin, lime, ginger beer, Boker’s bitter).

Giampiero

Dal cinema al whisky il passo può esser breve. Basta fare un viaggio in Scozia, perdersi magari nel cuore delle Highlands, e ritrovarsi a chiacchierare in un piccolo pub di Ullapool parlando di torbatura e imbottigliamenti. Nasce così una passione travolgente, girando l’Italia, l’Europa (e non solo) di degustazione in degustazione, di locale in locale... alla scoperta del meglio che questo universo può offrire. Cocktail preferito: Rob Roy Distillato preferito: Caol Ila 25 yo

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