Ricordi di un’estate, ovvero il Mint Julep

L’estate è ormai finita, le giornate si accorciano, e il freddo è alle porte. Cambiano i ritmi che scandiscono il nostro quotidiano: le palestre premono sulle nostre coscienze, il lavoro con i suoi stress entra nel vivo e partono nuovi progetti e le vecchie routine. In questo clima di ciclica trasformazione stagionale, ii guardo indietro.
E come nel video dei Groove Armada – My friend mi ritrovo ad esser un po’ sopraffatto da questo sentimento.
Cerco qualcosa nel ricordo che mi riporti al caldo, al sole e alle serate estive, il Mint Julep.
Cocktail ufficiale della tradizionale corsa ippica “Kentacky Derby” è considerata, per l’utilizzo del bourbon come base liquorosa, la bevanda nazionale del Kentacky, ed è inserita nella lista ufficiale della I.B.A. (International Bartenders Association).
La sua ricetta è allo stesso tempo estremamente semplice e straordinariamente ricca di sapori e odori, nata dall’armonia di elementi dolci e contemporaneamente intensi di sfumature.
Gli ingredienti sono acqua, zucchero, menta, ghiaccio e ovviamente bourbon.

La preparazione è forse ancora più semplice e immediata: si pestano alcune foglie di menta (6-8) con un dash di zucchero (raffinato o di canna), a secondo del gusto e mai più di un cucchiaioin genere, il tutto in una silver cup ghiacciata, cioè un bicchiere d’argento che ricorda il trofeo del Kentacky Derby. Si versa del ghiaccio tritato fino a metà e si aggiunge una un’oncia e mezza di bourbon, si mixa con un cucchiaio agitatore fino a sciogliere un po’ di ghiaccio. Si aggiunge poi un’altra mezza coppa di ghiaccio e un’altra oncia e mezza di bourbon e si ripete l’operazione.
Si guarnisce con delle foglie di menta in cima e una spruzzata di zucchero a velo. Talvolta può essere servito con un cucchiaio per cocktail (in modo da berlo senza rovesciarsi il ghiaccio addosso) magari poco attraente, ma decisamente funzionale.
ìPer gli ingredienti ovviamente ogni sfumatura fa la differenza, dalla purezza del ghiaccio al tipo bourbon, noi lo preferiamo mieloso, ideale sarebbe ove possibile un Pappy Van Winkle, non necessariamente di quindici o vent’anni.
Al tatto la coppa è ghiacciata, si crea della condensa sul bordo e si formano dei rivoli d’acqua, servito spesso con un tovagliolo di carta, ma a noi piace sentire quel freddo sulla mano. Un brivido è dunque il primo momento del Mint Julep, ancor prima di assaporarlo si definisce ed esprime la sua forza. Portato alla bocca il sapore è nuovamente anticipato dall’intenso odore di menta, la si ispira e si attende poco, si stabilizza l’esperienza. E dunque si giunge finalmente all’assaggio.
Un’epifania di sapore esplode nel palato, la mielosità del bourbon si fonde con lo zucchero e la menta, dolce si, ma allo stesso tempo nuovo e appunto ricco. La bevanda è leggera, in fondo poco più di una bibita, capace di risvegliare i sensi nelle torride serate estive e di riportare alla mente quelle sere nelle fredde ottobrate romane.

Nicola

Poco incline al vivere civile, spendo il mio tempo tra film, politica e alcool ... Scuola antica, centri sociali, curva Sud, birrozzi e cattivi gin lemon, nel mezzo del cammin di 'mi vida' scopro che si può bere bene e in qualità. Perdo le brutte abitudini per delle nuove più esaltanti e convincenti. E come tutti quelli che non sanno fare scrivo, anche con una certa abilità. Cocktail preferito mint julep. Distillato preferito : Caol Ila duble matured

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