Back to the Irish roots: O’Hara’s Stout, fra tradizione e originalità

Carlow brewery

La Carlow Brewing Company

Come molti sicuramente sanno, Il 17 marzo si sono resi tutti i dovuti onori a San Patrizio, patrono d’Irlanda. Questo evento, lietissimo soprattutto per gli amanti del buon luppolo, ci offre l’occasione giusta per esplorare più da vicino il made in Ireland, spendendo qualche parola su una scura che, nel vasto panorama di stout irlandesi, spicca senza dubbio per qualità e autenticità. Prodotta da uno dei birrifici artigianali più prestigiosi dell’Isola Verde (la Carlow Brewing Company), la O’Hara’s, al secolo O’Hara’s Stout, si fa notare per la forte personalità e per le caratteristiche intrinseche che ne fanno una delle migliori rappresentanti della tradizione Irish. Ma prima di addentrarci nell’esperienza della degustazione, qualche cenno storico è d’obbligo.

Fondata nel 1996, la Carlow Brewing Company è uno di quei birrifici che può senza dubbio fregiarsi dell’appellativo di “pioniere” del settore. Si tratta infatti di una delle prime aziende del paese che, spinta dal desiderio di recuperare sapori e aromi ormai perduti, decide di intraprendere la strada dell’Irish Craft Brewing, vale a dire la produzione di birra artigianale di qualità, in contrapposizione al dominio incontrastato e pluridecennale di pochi grandi birrifici internazionali.
L’obiettivo principale, pienamente raggiunto appena qualche anno dopo, era produrre una stout che potesse diventare un punto di riferimento per il pubblico irlandese e non solo, una birra in grado di abbracciare la secolare tradizione senza rinunciare all’originalità e all’inventiva. Grazie a un’accurata scelta degli ingredienti e a una ricetta vincente, nel 1999 viene alla luce la

La O’Hara’s Stout

La O’Hara’s Stout

O’Hara’s Stout: perfetta combinazione di malti tradizionali irlandesi, luppolo Fuggle e un pizzico di orzo tostato, la scura prodotta dai mastri birrai della Carlow riesce a ricreare note aromatiche uniche insieme a un gusto puramente autentico, fedele alla tradizione irlandese: in poche parole, how Stout it used to taste. Obiettivo raggiunto dunque, e non è un caso che agli inizi del nuovo millennio quella che oggi è il cavallo di battaglia della Carlow Brewing Company riceva numerosi premi, proprio in virtù della sua genuinità.
Allo sguardo, una schiuma sottile e cremosa preserva aromi e gusti celati sotto un velo imperscrutabile, venato di tinte color rame. Al naso, note liquorose si intrecciano a complessi aromi di caffè forte, malto e cioccolato, intensi e corposi. In bocca è robusta, piena, avvolgente. L’equilibrio perfetto tra i diversi luppoli emerge nelle note tostate, ricche e persistenti. Sorso dopo sorso, ogni carattere della personalità di questa birra fa capolino sul nostro palato, e la O’Hara’s scivola via con delicatezza, regalandoci profumi e sapori squisitamente amari, dove pastosità e leggerezza si mescolano in un connubio gradevole e mai banale. Nel finale ritorna prepotente il caffè tostato, piacevolmente arricchito da note liquorose e alcoliche unite ai sentori del cioccolato bitter, come a chiudere un cerchio iniziato con gli aromi iniziali.
Di gradazione decisamente bassa (4.3%), la O’Hara’s Stout può essere gustata al suo meglio a una temperatura di circa 4-6 C°. Per chi desiderasse abbinarla a un piatto, suggeriamo un crostino con prosciutto e blue cheese.
In conclusione, una birra dalla spiccata personalità, vera delizia per tutti gli stout drinkers, consigliata in particolare a chi vuole provare (o ritrovare) gli autentici gusti e profumi d’Irlanda, senza rinunciare a un tocco di originalità.

Pietro

Pietro Girovago capitato per caso in quel di Roma , appassionato bevitore della buona birra da tempo immemore, ho ricevuto il battesimo del malto a Dublino a suon di spillate scure, facendo poi strada ed esperienza tra pub, beershop e bettole dal Belgio alla Turchia, passando per Monaco di Baviera. Non disdegnando il whiskey di qualità, amo ogni luppolo, prediligo le ambrate e le scure e non dico mai di no davanti a una buona weiss. Con animo teso, sono alla continua ricerca di una birra indimenticabile. Preferita: Ciney Brune (belga Speciale prodotta da Roger Demarche)

Be first to comment