Palent, la purezza delle Alpi in una bottiglia

Immaginate, per un attimo, magari per alleviare la mente da questa calura, di trovarsi al centro di una rigogliosa e fresca valle alpina. Immaginate di perdervi nella fitta vegetazione, fra castagneti e faggeti, circondati dal profumo del sottobosco umido, dai

La frazione di Palent

La frazione di Palent

cespugli di bosso, dai rododendri e dal mirtillo selvatico, cullati dal rumore dello scorrere lento dei torrenti montani. Immaginate tutto questo e potrete capire perché Palent sia un’azienda tanto eccezionale. Al centro della Valle Maira, nell’omonima borgata di Palent, nasce infatti questa meravigliosa realtà che, proprio grazie alla natura in cui è immersa, produce alcuni dei migliori liquori del panorama italiano. Gli stessi, intensi, aromi che si inspirano nell’aria frizzante di questa valle si ritrovano infatti, purissimi, in ogni bottiglia.
Alla base di questa storia di successo c’è la passione della famiglia Laugero per la ricerca, la raccolta, ma anche la coltivazione di erbe officinali, unita al rispetto delle tradizioni e dell’ecosistema alpino. L’intera produzione di Palent si basa infatti su botaniche prese direttamente lungo le terre scoscese della vallata. Il Genepy, nome comune di alcune specie rare di Artemisia, l’Achillea, le Rose così come i frutti e le radici, spontanei e coltivati, provengono tutti direttamente dal territorio. La stessa acqua sorgiva, che alimenta i torrenti, viene utilizzata, attraverso impianti a goccia, per irrigare le piantagioni delle erbe più rare. Una simbiosi con l’ambiente alpino che si percepisce sin dal primo assaggio.

I Liquori Palent

I liquori Palent

I liquori Palent

Sono quattro i liquori prodotti da Palent, tutti indissolubilmente legati alle piante che crescono nella Valle Maira: il Genepy, l’Achillea, la Rosa e l’Amaro. Il primo è, forse, quello maggiormente connesso alla tradizione culturale dell’intero versante alpino piemontese. Le origini del liquore Genepy sono infatti molto antiche. Le prime testimonianze ufficiali risalgono al 1755 con documenti che ne attestano la produzione in Val di Susa. Dagli inizio del ‘700, infatti, Giovanni Stefano Pin aveva diffuso nelle valli pinerolesi l’utilizzo dell’alambicco e la pratica della distillazione. E’ proprio dalla distilleria fondata da suo nipote nel 1823 a Finestrelle che giungono le notizie più rilevanti sulla produzione di questa particolare bevanda, attraverso un formulario originale le cui ricette sono ancora adesso molto utilizzate. Il Genepy si ottiene dalla macerazione in alcool di due qualità di Artemisa Alpina (Artemisia spicata o glaciais e Artemisia umbelliformis o mutellina), comunemente note come Genepy nero e Genepy bianco. Per la produzione del suo liquore Palent utilizza un Genepy autoctono, bio-demeter (ovvero certificato dall’Associazione per la tutela della qualità Biodinamica) e un alcool di frumento biologico. Il risultato è un liquore di 38°, secco ma al tempo stesso fortemente aromatico, dominato dalle note erbacee proprie di questa pianta. Al naso dolce (con aromi quasi di pasticceria), profumato, speziato e complesso con sentori che richiamano la mandorla e la nocciola seppur sovrastati da un forte ricordo di sottobosco, è però in bocca che rivela la sua anima caratteristica. Il lieve tono zuccherino consente infatti di assaporare perfettamente tutte le note proprie del Genepy, il leggero retrogusto amaro, il sentore di erba bagnata, la forte persistenza aromatica di botanici che rimandano all’Artemisia e alla Camomilla. Il secondo liquore viene invece prodotto attraverso la lavorazione di una pianta di tipo erbaceo perenne, amara e leggermente aromatica: l’Achillea. La famiglia delle Achilee

Il Genepy Palent

Il Genepy Palent

comprende un grande numero di specie, venti delle quali crescono spontaneamente sull’arco alpino. Utilizzata una volta a scopi farmaceutici l’achillenia, contenuta nella pianta, è oggi impiegata solo in liquoreria e in cucina. Dalle birre svedesi “Field Hop”, ai liquori svizzeri a base di Achillea Moscata, fino ai té o al tabacco da fiuto (l’“erba da starnuti”), questa pianta trova una grande varietà di utilizzi, viste le sue proprietà stomachiche e il suo aroma deciso. Anche in questo caso la botanica presente nella produzione Palent proviene dalle coltivazioni dell’azienda che rispecchiano, in maniera puntuale e meticolosa, le caratteristiche qualitative ed organolettiche di quella che cresce spontaneamente nel sottobosco. Con un tasso alcolico leggermente inferiore al precedente (28°), questo liquore si caratterizza per un aroma più delicato in cui le note profumate di sottobosco, morbide e balsamiche, si percepiscono in un bouquet piacevolmente lieve. Portandolo alla bocca il liquore di Achillea appare, in entrata, leggermente più zuccherino, ma è un inganno che presto svanisce rivelando un cuore dall’intenso sapore erbaceo che ricorda in modo chiaro la Camomilla. Come per il Genepy anche l’Achillea si posa sul palato, con un finale decisamente amaro, lasciando un lungo e durevole retrogusto. Fra i botanici utilizzati più comune è forse l’uso della Rosa. Di questo fiore assai diffuso, che conta alcune centinaia di specie, molto si è detto e scritto; dall’uso in aromaterapia dei suoi effluvi (con effetti antidepressivi, antisettici ma anche afrodisiaci) alla lavorazione del suo olio essenziale, utilizzato principalmente per uso cosmetico ma molto presente anche in pasticceria e liquoristica. Forse per l’enorme quantità di deludenti prodotti creati a partire da questa pianta, sin dal primo sorso il liquore alla Rosa Antica di Palent ci ha piacevolmente sorpreso. La purezza e la genuinità della materia prima, anch’essa raccolta direttamente nella valle, si apprezza infatti immediatamente. Basta infatti avvicinarlo leggermente al naso per sentire la nota autentica della rosa antica, ben diversa dai chimici ricordi di altri prodotti, resa ancor più corposa e leggermente acidula, dall’uso, in aggiunta, di frutti rossi. Sono proprio queste bacche, presenti nella ricetta, a donare al liquore un gusto davvero unico, in cui si percepiscono tutte le note caratteristiche che, comunemente,   attribuiamo alla rosa (sentori che vanno dalla frutta matura, come albicocca o pesca, fino alla vaniglia), arricchite dalla fragranza della frutta più densa e persistente.

L'Amaro Palent

L’Amaro Palent

L’invenzione dell’amaro è invece opera di Matteo Laugero e del suo lavoro di bilanciamento degli ingredienti presenti; un lavoro durato anni. Non è infatti facile ricreare un gusto equilibrato creando una ricetta che misceli i gusti, gli aromi e le caratteristiche di un grande numero di radici, erbe e frutti. Per ottenere questo risultato l’unica via era quella di provare e riprovare, sottoponendo all’assaggio degli amici ogni nuovo tentativo. L’esito di cotanto impegno ha dato però ragione al fondatore di Palent. Il risultato della macerazione a freddi di queste botaniche è infatti un amaro dal gusto deciso, con un basso tono zuccherino, che ne esalta le doti digestive. Liquore intenso e di grande complessità rivela al naso una grande gamma di aromi e profumi, dalla liquirizia alla conifera, dalle note balsamiche più fresche a quelle erbacee più amare, tanto varie da rappresentare una vera sfida per chi vuole identificarle. In bocca è esattamente come dovrebbe essere un perfetto amaro: amaro. Con un tono zuccherino quasi inesistente i molti sentori che compongono il bouquet di questo liquore condividono infatti questa anima caratteristica di grande forza e persistenza. Erbe e radici, i cui caratteri spiccano nel mélange, sembrano richiamare gusti quali il tarassaco, la cicoria e la genziana, per un prodotto che merita certamente un posto d’onore di un genere di liquori decisamente inflazionati nel nostro paese.

Giampiero

Dal cinema al whisky il passo può esser breve. Basta fare un viaggio in Scozia, perdersi magari nel cuore delle Highlands, e ritrovarsi a chiacchierare in un piccolo pub di Ullapool parlando di torbatura e imbottigliamenti. Nasce così una passione travolgente, girando l’Italia, l’Europa (e non solo) di degustazione in degustazione, di locale in locale... alla scoperta del meglio che questo universo può offrire. Cocktail preferito: Rob Roy Distillato preferito: Caol Ila 25 yo

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