Pegu Club

Non è facile trovare il Pegu Club sulla larga e trafficata Houston Street di Manhattan. Fra anonimi palazzoni, negozi e ristoranti etnici, il piccolo ingresso, appena segnalato da un’insegna sulla porta, potrebbe facilmente sfuggire. Sarebbe davvero un peccato però lasciarsi scappare l’occasione di provare le creazioni di questo elegante e classico club. Superata infatti una piccola rampa di scale si accede ad un’altro universo, distante anni luce dal caos della strada sottostante. Come catapultati in una puntata di Mad Man, si viene accolti, con garbo e gentilezza, in un grande locale in cui le luci, rossastre e soffuse, aumentano la magia di un’atmosfera già perfettamente resa dall’arredamento minimal ed elegante. pegu club 2Il lunghissimo bancone e la bottigliera, con una scelta di prodotti non vastissima ma ben selezionata, completano il quadro di uno dei club più prestigiosi di New York. Il nome del locale si ispira ad un omonimo circolo di ufficiali della marina britannica che, nella metà del 1800, rappresentava un punto di riferimento del panorama mondiale. Di quella straordinaria esperienza l’attuale Pegu Club vuol essere l’ideale discendente, portando avanti la tradizione classica del cocktail. Succhi, sciroppi e infusioni vengono preparati manualmente ogni giorno, il ghiaccio e le materie prime selezionate accuratamente e le ricette pensate per innovare ma non stravolgere la tradizione più antica della miscelazione.

Ad un prima occhiata il menù può apparire meno ricco di quelli presentati in altri locali; un paio di pagine che racchiudono però il senso e lo spirito del Pegu Club. Il primo dei cocktail proposti non può che essere The pegu club cocktail, preparato con London Dry Gin, Angostura bitter, Orange bitter, Orange Curaćao e succo di limone fresco. Delicato al palato con le giuste note acide e un persistente ritorno amaro questa ricetta, dei primi del ‘900, mantiene ancora oggi viva la sua forza. Il cuore della proposta del Pegu Club sono però i molti twist sui classici proposti. Reinventare un Manhattan (come nel caso del Little Italy preparato con Rye whisky, Cinar, sweet vermouth), un Dark & stormy (il Jamaican  firefly preparato con Dark rum, Homemade ginger beer, Succo di limone fresco) o un Negroni (The cask chronicle la cui ricetta prevede Zacapa Rum, Campari, Aperol, Martini rosso e essenza di arancio) è infatti la sfida dei ragazzi che si muovo dietro il banco del Pegu Club. Una continua prova per rinnovare e rinnovarsi che torva nella sezione “champagne opportunities” l’ennesima conferma di questa laboriosa ricerca. Dre_NY_1Dall’Odl Cuban (Aged Rum, Lime, Angostura Bitter e champagne), il personalissimo champagne mojito della casa, fino al delicato La fleur de paradis (Gin, liquore ai fiori di sambuco, succo di limone e pompelmo, orange bitter e champange), le scelte proposte in materia sembrano perfette per rispondere alle esigenze di ogni tipo di palato. Ma la vera sorpresa riservataci dal Pegu Club è il loro magnifico Whisky Smash, preparato con Bourbon, limone, menta e zucchero liquido. La ricetta, creata da Dale DeGroff, colpisce per l’assoluta morbidezza che ammanta il palato sin dal primo sorso. Le note dolci, mielose, del Bourbon si armonizzano perfettamente con quella più sour e fresche della menta e del limone; come recita lo stesso menù, scordatevi il Mint Julep, “this is better”.

Giampiero

Dal cinema al whisky il passo può esser breve. Basta fare un viaggio in Scozia, perdersi magari nel cuore delle Highlands, e ritrovarsi a chiacchierare in un piccolo pub di Ullapool parlando di torbatura e imbottigliamenti. Nasce così una passione travolgente, girando l’Italia, l’Europa (e non solo) di degustazione in degustazione, di locale in locale... alla scoperta del meglio che questo universo può offrire. Cocktail preferito: Rob Roy Distillato preferito: Caol Ila 25 yo

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