Rocktales Cockt’n’Roll al Banana Republic

Metti insieme alcol e rock e la miscela che ne uscirà sarà pura energia, un calderone di suggestioni e potenza vitale racchiuse in un bicchiere. Ascoltare un classico della musica sorseggiando un cocktail che proprio quella musica ha ispirato è un’esperienza di appagamento gustativo e psicologico difficile da descrivere. La musica d’altronde è universale, capace di ispirare chiunque vi si avvicini, e proprio su questo concetto che nasce Rocktales Cockt’n’Roll, storie di cocktail e rock ’n’ roll, un concentrato di energia, riff e drink che ogni lunedì invaderà il Banara Republic di Roma. L’idea di avvicinare la musica e la

Rocktales

Rocktales

miscelazione nasce dalla voglia di sperimentare, di scoprire nuove frontiere che elevino lo standard: così è per il rock, così è per il mondo del bartending.

Varcata la soglia del Banana Republic ci si trova subito immersi in un mondo fatto di chitarre elettriche, plettri, percussioni e voci graffianti; al bancone Giuseppe Prosperi, Giulia Castellucci e lo special guest della serata Gianluca Melfa dell’Argot si lasciano trasportare dalla musica e dall’atmosfera per creare i cocktail del menu che, per la serata sponsorizzata Gancia, propone le atmosfere del rock made in USA attraverso un viaggio musicale lungo la leggendaria Route 66, la regina delle Highway americane che unisce idealmente la East e la West Coast da Chicago a Santa Monica. Lasciandosi ispirare dai paesaggi desertici, dai ranch e dalla musica, la drink list

Black Cadillac Ranch

Black Cadillac Ranch

della serata parte in quarta con il “Black Cadillac Ranch”: si tratta di un twist del “Golden Cadillac”, con vodka Zubrowska, Creme de cacao White, caffè espresso, gocce di liquore al caffè e una morbida spuma alcolica al Galliano per top. L’ispirazione di questo drink è doppia: il Cadillac Ranch è infatti una scultura del 1974 che si trova ad Amarillo, in Texas, composta da dieci rottami di Cadillac allineate e piantate nel terreno, ma è anche il titolo di un celebre brano di Bruce Springsteen tratto dl capolavoro del 1980 The River. Il viaggio lungo la Route 66 procede verso la Red Rocker, la sedia più grande del mondo dipinta di rosso in onore di Sammy Hagar, lead vocalist dei Van Halen dal 1985 al 1996. Il secondo cocktail della lista, chiamato appunto “Red Rocker” è un omaggio ad Hagar, dove il Galliano si unisce al vermouth rosso

Red Rocker

Red Rocker

Gancia e alla tequila Cabo Wabo (marchio fondato proprio da Hagar che ha la particolarità di avere, nel retro dell’etichetta, l’immagine di un chitarrista che falcia l’agave con una chitarra elettrica) in una rivisitazione rock del classico “Negroni”. Anche il rock italiano riesce a ritagliarsi uno spazio nel menu: gli Afterhours, gruppo rock milanese guidato da Manuel Agnelli, hanno infatti registrato, durante un viaggio per gli studi di registrazione lungo l’autostrada americana, un EP nel 2012 dal titolo “Meet some freaks on the Route 66”. Il cocktail “After(s)hours” proposto dai ragazzi del Banana Republic si presenta con la vodka Russian Standard unita a del succo di limone, sciroppo di camomilla, albume d’ovo e liquore al rabarbaro, creando così un sour che sprigiona tutta l’energia delle note che lo hanno ispirato.
La conclusione viene invece dal cinema, dalla pellicola del 1969 simbolo della beat generation e della controcultura americana: Easy Rider. Partendo dalla celebre scena del cimitero è stato proposto un twist dello “Zombie”, ribattezzato per

LSD Zombie

LSD Zombie

l’occasione “LSD Zombie”, con Rock Rum Mix, succo di lime, succo di limone, succo d’ananas, passion fruit, sciroppo di zucchero, qualche goccia di Mistrà e LSD pineapple.
Accompagnare questi drink con la meravigliosa musica che ha inondato il Banana Republic, spaziando da Springsteen a Van Halen per poi virare verso gli AC/DC e i Nirvana, porta alla mente un’infinità di suggestioni e immagini ricche di musica e melodie indimenticabili e coinvolgenti. Il legame tra alcol e rock è evidente e serate come questa lo rendono fruibile per neofiti e appassionati. La storia di ogni cocktail creato per questa serata ribadisce la trasversalità della musica e della miscelazione.

Giorgio Morino

"L'incapacità di stare fermo e il desiderio di scoprire sempre cose nuove mi ha portato a scrivere. Il cinema è stata la mia prima casa, il mondo era la luce del proiettore in una sala buia e affollata. Fuori dal cinema c'era Springsteen e il rock 'n' roll, immagini di un'America che forse non esiste più a bordo di una Chevelle decappottabile. Un giorno ho scoperto il whisky, e da quel momento la mia vita non è stata più la stessa. Perché non scrivere anche di questo in fondo? Cocktail preferito: whisky sour Distillato preferito: Talisker 10 anni"

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