Summer Drink&Eat festival 2015

Un pomeriggio di festa, una giornata fra amici. In un movimento sempre più spesso attraversato da invidie e gelosie l’ottava edizione del Summer Drink&Eat festival, organizzato, nella meravigliosa cornice di Carlo e Camilla in segheria a Milano, da RG Mania in collaborazione con Martini e Bargiornale, è stata l’occasione per far vedere ancora una volta quella coesione e quel senso di affiatamento che, quando vuole, il mondo del bartending sa dimostrare. Ancor più della stretta cronaca della gara, che

Summer Drink&Eat

Summer Drink&Eat

abbiamo comunque seguito e racconteremo, è importante descrivere l’atmosfera creatasi nell’afosa giornata di luendì 15 giugno; un’atmosfera familiare, a tratti quasi cameratesca, fatta di sguardi complici e battute, di chiacchierate, di stima reciproca e reciproco rispetto. Molto del merito va sicuramente ad RG Mania, un grande “amico” del bartending, come lo ha definito Dario Comini del Nottingham forest, che organizza, da sempre questa manifestazione, senza voler, a tutti i costi, promuovere i propri prodotti ma, al contrario, sostenendo quello spirito di unità e coesione che, oggi più che mai, sembra necessario a tutto il sistema. La gara di food pairing, di abbinamento fra una rivisitazione di un club sandwich e un cocktail, è diventata così un puro pretesto per raccogliere, in un solo luogo, molto del meglio della miscelazione italiana. Oltre alla giuria, di altissimo profilo, e ai sedici concorrenti, molte delle persone affluite fra il pubblico erano bartender, anche molto noti, giunti proprio per passare un bel pomeriggio in compagnia di amici, prima ancora che di colleghi. Senza la tensione (e le polemiche) tipiche delle competizioni fra barman il Summer Drink&Eat festival ha mostrato il volto migliore di questo universo, meravigliosamente rappresentato dalle facce sorridenti di tutti coloro che vi hanno preso parte.

La competizione del Summer Drink&Eat festival

Anche se, a nostro avviso, marginale rispetto alla portata “emotiva” della manifestazione, non possiamo, da cronisti, non raccontare lo svolgimento vero e proprio della competizione di food pairing. Una

Il club sandwich di Claudio Ceriotti

Il club sandwich di Claudio Ceriotti

gara che prevedeva una prima fase, con tre batterie, in cui i sedici barman si sfidavano accostando le loro creazioni a quelle di tre grandi chef italiani, e una seconda in cui i vincitori di ogni eliminatoria si affrontavano a viso aperto. A giudicare tanto gli abbinamenti quanto i tre drink finali una commissione d’eccezione che contava bartender come Dario Comini (Nottingham Forest di Milano), Paolo Sanna (Banana Republic), Teo Rizzolo (Armani Bamboo Bar) e il decano Mauro Lotti ma anche importanti giornalisti come Allan Bay, Claudio Burdi e Marina Bellati. La prima cinquina ,composta da Francesca Ambanelli, Daniele De Fazio, Loris Melis, Andrea Paci e Roberto Rossi, si è dovuta cimentare con il Club Sandwich con pollo alla cacciatora (preparato con guanciale, maionese, senape, erbe spontanee e polvere di olive) proposto da Marco Martini, chef stellato del ristorante Stazione di posta di Roma. La seconda batteria, formata da Luca Angeli, Patrizia Bevilacqua, Massimo Stronati, Fabrizio Tassia e Federico Tomasselli, ha invece creato un perfetto drink per il Club Sandwich all’Orientale  (panino al vapore con pancetta di maiale in sala teriaki, pollo al miele e rucola wasabi) di Claudio Ceriotti del ristorante Koiné di Legnano. Agli ultimi sei duellanti, Marco Giuridio,  Vincenzo Leone, Davide Minervino, Matteo Minghetti, Omar Vesentini e La Terry, è stato chiesto di pensare un miscelato da abbinare al Club Sandwich di Misha Sukyas (pane con senape di Digione, gamberi, fois gras, maionese, pollo allo yuzu), mediaticamente noto per la presenza nel team di Carlo Cracco nel format Hell’s Kitchen. Prima di lanciare il guanto di sfida annunciando i tre concorrenti finali tutti i partecipanti della manifestazione si sono raccolti per ascoltare la presentazione, da parte di Manuel Greco e Mauro Lotti, dei due nuovi nati in casa Martini, Riserva Speciale Rubino e Riserva Speciale Ambrato, e la piccola ma interessante lezione di Simone Caporale

I finalisti

I finalisti

dell’Artesian Bar di Londra, disponibile, sorridente e perenne spunto di riflessione. I racconti di viaggio di Dario Comini e dei suoi, personalissimi, club sandwich hanno, infine, accompagnato l’ingresso in pedana dei tre finalisti: Luca Angeli e Andrea Paci e La Terry. La sfida finale prevedeva la creazione di un cocktail “a piacere” selezionando gli ingredienti fra quelli presenti nel portafoglio Martini. La scelta di Luca Angeli è stata un drink base gin preparato con basilico, peperoncino, lampone, lime, agave syrup e Martini Ambrato, La Terry ha optato per un twist on classic  del “Sazerac” con l’utilizzo di un suo bitter molto particolare, mentre Andrea Paci ha optato per una preparazione con Tequila Patron Silver, Martini Bianco e marmellata di chinotto, una scelta che è valsa il primo posto della competizione. Vinti e vincitori, bartender e giornalisti, addetti ai lavori e appassionati, si è comunque brindato tutti insieme ad una splendida giornata e alla faccia migliore del bartending.

Giampiero

Dal cinema al whisky il passo può esser breve. Basta fare un viaggio in Scozia, perdersi magari nel cuore delle Highlands, e ritrovarsi a chiacchierare in un piccolo pub di Ullapool parlando di torbatura e imbottigliamenti. Nasce così una passione travolgente, girando l’Italia, l’Europa (e non solo) di degustazione in degustazione, di locale in locale... alla scoperta del meglio che questo universo può offrire. Cocktail preferito: Rob Roy Distillato preferito: Caol Ila 25 yo

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