Tutti i Daiquiri di Teo

Un nuovo menù interamente dedicato al “Daiquiri” e alle sue varianti è una delle novità di Casa Mia a Milano. Molti barman hanno infatti risposto alla sfida di Teo Stafforini per creare della varianti a questo classico immortale.

Non solo di “Gin Tonic” vive il barman. Non è infatti solo questo celeberrimo drink ad essere amato, apprezzato e bevuto da tutti i bartender (e da molti clienti). C’è chi, come Teo Stafforini di Casa Mia, ad esempio, non ha mai nascosto la sua personale passione per un altro grande classico della miscelazione:

Teo Stafforini

Teo Stafforini

il “daiquiri”. Un amore, quello per questo intramontabile cocktail, che ha spinto il barman di Pavia a lanciare un guanto di sfida a tutti i suoi colleghi, invitandoli a reinterpretare questo miscelato in chiave moderna ed originale. Da questo gioco è nato così un nuovo menù del bistrot milanese, dedicato, interamente, ai mille volti che può assumere il “Daiquiri”. Fra le moltissime risposte ricevute lo stesso Teo Stafforini ha selezionato quelle che, a suo dire, meglio avevano interpretato il suo spirito; dai grandi nomi della miscelazione ai più giovani e scapigliati in moltissimi hanno infatti provato a cimentarsi con la sfida, con l’obiettivo di mettere la propria firma su questo speciale ed unico menù.

Il menù dei “Daiquiri” di Casa Mia

Prima li lasciare spazio ai sei barman selezionati per comporre, con le loro creazioni, la carta dei “Daiquiri” di Casa Mia, Teo Stafforini ha voluto omaggiare questo cocktail, inserendo due versioni tradizionali del drink e due personali reinterpretazioni. Ad aprire questa carta non poteva che essere il “Daiquiri” (8 parti di Havana 3 anos, 2 parti di succo fresco di lime Tahiti, 1 parte di zucchero bianco di canna) nella versione di David Embury, autore di The fine art of mixing drinks, pubblicato la prima volta nel 1948, seguito da una versione alla cubana del miscelato, “A Cuba soy libre” (Havana 3 Anos, succo di lime, maraschino), preparata senza zucchero e con l’aggiunga di maraschino originale di Zara. E’ invece un “Daiquiri 2.0” (Havana 3 anos, succo d arancia sanguinella acidificata home-made con acido citrico, zucchero caster) il primo miscelato creato dall’head-bartender di Casa Mia per il menù, un drink nato dalla sperimentazione sulle acidificazioni portata avanti dallo stesso Teo Stafforini, che restituisce un piacevole e molto particolare tono sour alla bevanda. Il “Daiquirello da passeggio” (Spiced honey mix home-made, Plantation 3 stars, Lime Brasile, Ginger bitters) è uno dei cavalli di battaglia della casa, un cocktail più versatile rispetto all’originale che ben si sposa con i palati di chi ama il genere ma che si avvicina anche a quelli meno abituati al gusto del “Daiquiri”.

Gli amici selezionati per far parte di questa prima carta hanno declinato questo classico in modi assai differente. C’è chi come Riccardo Corbetta, dello storico Harp pub Guinness di Milano (locale magnifico anche per chi ama gustare un ottimo whisky), ha, ad esempio, deciso di omaggiare le sue radici con l’ “Inglorious Mustard” (Bacardi carta oro, mostarda di frutta, succo fresco di limone, succo fresco di pompelmo rosa, foglie di prezzemolo), che sfrutta le note caratteristiche della mostarda di frutta per regalare un gusto davvero particolare. Più classica la scelta di Jonatan Abarbanel, del Les Rouges di

I ragazzi de Les Rouges di Genova

I ragazzi de Les Rouges di Genova

Genova, uno dei 100 cocktail bar selezionati nella nostra guida ai migliori locali d’Italia, che per il suo “Davagna Daiquiri” (Havana 3 anos, succo fresco di lime , zucchero caster , miele allo zafferano di Davagna home-made) ha utilizzato un miele allo zafferano, il cui forte ricordo aromatico appare perfetto soprattutto per gli amanti di questa pregiata spezia. Dall’Octavius di Milano, altro magnifico locale presente anche nella nostra guida, arriva invece il “El Despertar” (Havana club Seleccion de Maestros , succo fresco di lime, Espuma de caffè home-made, chicchi di caffè), un miscelato di Marianna Sicheri che dimostra, ancora una volta, la fantasia dei nostri braman e la versatilità di questo cocktail, arricchito, in questo caso dalle note profumate e gustose del caffè. Sempre da Milano, ma dal Cinc, arriva invece Andrea Manfreda ed il suo “Da Funk” (Plantation 3 stars, riduzione di rabarbaro home-made, liquore al cacao, zucchero caster alla vaniglia home-made, sherbet arancio home-made, succo fresco di lime), complesso gioco di modifiche e variazioni che, diversamente da molti altre rivisitazioni presenti nel menù, sceglie la strada più impervia per reinterpretare un classico. Una strada difficile ma anche divertente simile a quella scaleta da Riccardo Rossi, del popolare Freni e frizioni, noto locale capitolino

La premiazione di Luana Bosello alla Campari Barman Competition

La premiazione di Luana Bosello alla Campari Barman Competition

anch’esso presente fra i nostri 100 best bar, che con il suo “Daiquiri di Bob” (Plantation 3 stars, Clément bianco, succo fresco di lime, Pimento syrup home-made, Orzata, Angostura bitter) strizza l’occhio al “Mai Tai”, restando però, a suo modo, nel solco della tradizione del “Daiquiri”. A chiudere questa interessante lista una delle barlady più importanti del nostro panorama, fresca vincitrice dell’ultima edizione della Campari Barman Competition, Luana Bosello, del Bar Cavour di Torino, neanche a drilo inserita nella nostra guida, rilegge questo classico in chiave orientale; il suo “Oriental Daiquiri” (Appleton white rum, zucchero di canna bianco, succo fresco di lime, Choya Umeshu, pepe rosa) sfrutta infatti il gusto ed il profumo dell Umehsu e del pepe rosa per dare un tocco elegante e gustoso al cocktail. Se amate il “Daiquri” dunque non avrete che l’imbarazzo della scelte, se invece non siete ancora stati convinti da questo cocktail il menù di Casa Mia vi farà ricredere.

Giampiero

Dal cinema al whisky il passo può esser breve. Basta fare un viaggio in Scozia, perdersi magari nel cuore delle Highlands, e ritrovarsi a chiacchierare in un piccolo pub di Ullapool parlando di torbatura e imbottigliamenti. Nasce così una passione travolgente, girando l’Italia, l’Europa (e non solo) di degustazione in degustazione, di locale in locale... alla scoperta del meglio che questo universo può offrire. Cocktail preferito: Rob Roy Distillato preferito: Caol Ila 25 yo

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