Il Flusso di Coscienza dell’ Argot

Un nuovo cocktail menu che lascia spazio visivo a ogni idea immaginata, pensata e sviluppata, che ha poi preso poi forma nella realizzazione finale, ma che prima di trovare la forma definitiva nel drink, è transitata nel flusso di coscienza del barman. Con questa idea si va nel dietro le quinte della loro mente.

Il flusso di coscienza è una tecnica narrativa comune nei romanzi di Proust, Svevo e Joyce, attraverso la

Una pagina del menu con il cafe Paris

Una pagina del menu con il cafe Paris

quale un personaggio si lascia completamente andare in un vero e proprio fiume di pensieri, caratterizzato spesso dall’assenza di punteggiatura e quindi un’apparente disordine. Proprio attraverso questo espediente un narratore mette a nudo il proprio protagonista, di fronte ai suoi stessi pensieri e alle sue verità che fluiscono via senza soluzione logica apparente. Allo stesso modo, se vi recherete nello splendido salotto dell’ Argot in via dei Cappellari 93, pieno centro storico di Roma, potrete sperimentare, come Zeno Cosini o Leopold Bloom, una storia raccontata attraverso gli ottimi drink del nuovo menu, chiamato appunto Flusso di Coscienza.

“Volevamo introdurre innanzi tutto che ‘cultura’ e ‘bar’ sono due concetti che non viaggiano slegati tra di loro. Il bar è, infatti, cultura”. Così Gianluca Melfa ha introdotto il nuovo menu presentato lo scorso 3 novembre. “Il flusso di coscienza è qualcosa di molto personale, dove tu metti nero su bianco i tuoi pensieri, esperienze ed emozioni. Abbiamo creato il nuovo menu seguendo questa linea di pensiero, per condividere le nostre emozioni e raccontarci ai nostri ospiti in maniera diretta”. Il nuovo menu dell’ Argot

Gianluca Melfa presenta il Grattafiato e il Giu la Maschera

Gianluca Melfa presenta il Grattafiato e il Giu la Maschera

nei suoi 15 drink proposti rispecchia proprio questo pensiero: a prima vista si presenta come uno di quei tomi da biblioteca, un po’ disordinati e impolverati, quasi in attesa di intimorire il lettore. Sfogliandone le pagine però quello che emerge è in primo luogo l’estrema cura e attenzione che i ragazzi hanno dedicato al nuovo progetto, e in secondo luogo, invece, che il concetto di “flusso di coscienza” è stato preso alla lettera: le ricette presentate sono scritte in modo estremamente disordinato, quasi caotico, riuscendo però a raccontare effettivamente la storia che il drink stesso si porta dietro. Facciamo un esempio pratico prendendo in esame il ‘Cafe Paris’: sulla pagina, oltre alla foto, troverete, scritte a mano, parole come “corte dei miracoli”, “viaggi”, “caffe europei”, “risveglio”, “Parigi” e “viaggi”; andando a leggere poi gli ingredienti del cocktail (sciroppo di caffè, liquore al lychee, vodka, albumina e limone) si possano far ricondurre alle parole proposte, in maniera evidente o con uno sforzo interpretativo. In questa maniera

Aqui empieza la patria

Aqui empieza la patria

bere un drink non è un’azione fine a se stessa ma, come nelle intenzioni di Gianluca e del suo staff, un viaggio culturale fatto con un cocktail.

“Ci sono molti messaggi all’interno del menu, così che l’ospite posse darci un immediato riscontro e la sua opinione. Creare una sorta di dibattito e di confronto, anche grazie al fatto che dentro il menu c’è tanto di noi. Volevamo in qualche modo alzare l’asticella rispetto ai lavori precedenti”. Come detto i drink sono tanti e variegati. C’è per esempio ‘Il Tabu’ dove il bourbon infuso alla liquirizia viene abbinato al rum Abuelo 7, Campari e vermouth alla vaniglia servito con una rotellina di liquirizia; il ‘Bella de papà’, forse il

Il bella de papa dedicato alla piccola Sofia

Il bella de papa dedicato alla piccola Sofia

cocktail che più di tutti riesce a spiegare l’esperimento del flusso di coscienza, è dedicato alla piccola Sofia (la figlia di Gabriele Simoniaci uno dei fondatori dell’ Argot tragicamente venuto a mancare lo scorso febbraio) ed è composto da brandy, calvados, succo di limone, sciroppo al cookies e latte servito dentro a una piccola bottiglietta ‘da latte’ con un fiocco rosa e un piccolo biscottino Plasmon. “Abbiamo voluto trasmettere” racconta sempre Gianluca “una esperienza per noi estremamente dolorosa, ma cercando di far arrivare in maniera carina agli ospiti dell’ Argot questo nostro ricordo”.

Per tutti gli altri drink del nuovo menu, dal ‘Le Cinema’ al ‘Scusaci Maestro’ non vi resta che andare all’ Argot per scoprirli e farvi travolgere dal Flusso di Coscienza.

Giorgio Morino

"L'incapacità di stare fermo e il desiderio di scoprire sempre cose nuove mi ha portato a scrivere. Il cinema è stata la mia prima casa, il mondo era la luce del proiettore in una sala buia e affollata. Fuori dal cinema c'era Springsteen e il rock 'n' roll, immagini di un'America che forse non esiste più a bordo di una Chevelle decappottabile. Un giorno ho scoperto il whisky, e da quel momento la mia vita non è stata più la stessa. Perché non scrivere anche di questo in fondo? Cocktail preferito: whisky sour Distillato preferito: Talisker 10 anni"

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