Un Week End a Populonia

L’arrivo della stagione estiva porta con sé le consuete e fastidiose ondate di calore. A soffrire sono soprattutto le grandi città. Un buon rimedio è la migrazione verso i lunghi litorali del ‘Bel Paese’. Uno in particolare, che mi è caro, è situato in Toscana, a Populonia, nel mezzo della Val di Cornia.

Questo antico borgo di origini etrusche, negli anni ha assunto un importante valore storico. A custodire la sua storia è il museo che espone la privata Collezione Gasparri con i ritrovamenti dell’area circostante. Collocata su un promontorio nel comune di Piombino, durante il suo passato etrusco e romano Populonia, che all’epoca si chiamava Fufluns, come il dio etrusco del vino e dell’ebrezza, è stata una delle città più grandi e importanti, favorita in questo non solo per la collocazione geografica, ma anche per lo sfruttamento di materie prime come ferro e altri metalli. Non a caso diventa uno dei principali porti, di fronte all’isola d’Elba, in cui attraccavano le navi mercantili per il trasporto di ferro e piombo. Dopo secoli di decadenza dovuti a guerre e invasioni, oggi il castello di Populonia e le sue mura proteggono lo scheletro di quello che rimane del XV secolo. All’interno, a ricordo dei fasti andati, è visitabile l’acropoli antica, che un tempo si espandeva fino alle rive del golfo di Baratti.

Il Giardino della Taverna

E proprio da qui, sulle rive del golfo, parte il nostro ipotetico tour. Abbiamo appena finito una schiaccia al polpo e ci dirigiamo a visitare il museo e la torre. Bella la vista bello tutto ma ora, care e cari bevitori che vi starete chiedendo dove esercitare l’arte che più vi aggrada, come si prosegue? Lanciate lo sguardo oltrepassando la grande porta che sorge all’entrata della città. Quello è il Giardino della Taverna che ospita un posto seminascosto, accessibile tramite una piccola porta del dehor. Vi troverete un cocktail bar in mezzo ad un giardino di pini. Schietto, quasi ovattato, in grado di restituire la pace dei sensi, con i suoi ampi spazi. La vista è sulla parte esterna della torre e sul mare, si respira aria aperta a pieni polmoni e romanticismo (specie al tramonto). I cocktail che escono accompagnati da piatti di affettati e formaggi locali sono solo l’antipasto di quello che questa zona offre. Semplicità e accoglienza sono le armi che Edoardo, il bar manager, usa per incantare i suoi ospiti.

Desideri – Il Colore del Grano

Aperto lo stomaco con questa prima fermata pomeri-serale, a 50 passi da lì (letteralmente, cinquanta!), ci troviamo davanti a due ristoranti. Uno di pesce, dove vi consigliamo i dolci di Ludovica che sono oramai diventati leggendari, o una pizzeria, che si presenta ai clienti con un bancone esterno, pronto a miscelare cocktail. Per cui il nostro percorso prosegue mangiando pizza in pairing da Desideri – Il Colore del Grano, accolti da Cristiano, bar manager di questo cocktail bar/pizzeria che cucina e mescola solo ingredienti freschi e naturali.

Sal8 – Bar Agricolo

La serata potrebbe anche finire qui, ma approfitto dell’occasione e aggiungo un’ultima tappa, che a dire il vero meriterebbe una giornata intera per godersela al meglio. A 25 minuti di macchina dal borgo di Populonia, sorge, sopra la vicina città di San Vincenzo, il Relais Poggio ai Santi. Una tenuta che può essere descritta con le parole di Leonardo da Vinci: “I dettagli fanno la perfezione e la perfezione non è un dettaglio”. Qui si trova il Sal8 Bar Agricolo, nuova residence di Federico Diddi che insieme a Giulio Neri accolgono i clienti che vengono a perdersi nel loro paradiso naturale. Entrato nella classifica internazionale Top500 al 462esimo posto, il Sal8 testimonia e sottolinea la forza dei bar più decentralizzati, di cui l’Italia è piena, che si dimostrano all’altezza delle grandi sfide. Comunque, qui tutto è degno di nota, soprattutto i prodotti della terra che vengono utilizzati per rendere Poggio ai Santi un ecosistema in tutto e per tutto autonomo. Non esitate a tornare il giorno dopo per un pranzo prima della partenza o la sera per una grigliata sotto le stelle accompagnati da un ottimo martini!

Intano, il nostro tour si ferma qui. E non è che una delle numerose esperienze che il Paese offre, coniugando cibo, buon bere e storia, per sfuggire alla calura metropolitana. Non mi resta che pensare al prossimo viaggio, che mi porterà a Giulianova, dove Carmelo Licata mi aspetta al Seta Garden Bar. Non aggiungo altro se non stay thirsty, stay adventurous.

Photo Credits: Instagram, Federico Diddi

Be first to comment