JACK DANIEL’S TRA TRICK E SHAKE 

Sono passate poche settimane che ancora sentiamo i postumi del Roma Whiskey Fest e la Capitale torna al centro dei riflettori della bar industry col Roma Bar Show. Evento con la “E” maiuscola del nostro Bel Paese, che proietta la città dei sette colli in posizione di rilievo tra le grandi mete internazionali del bere di qualità. Da Roku al villaggio messicano, nessuno ha rubato i riflettori come Brown Forman. E non solo per le collaborazioni con Patrick Pistolesi del Drink Kong (stand Jack Daniel’s) e Matteo Di Ienno del Locale Firenze (stand Woodford). 

Livio Morena e Patrick Pistolesi allo stand di Jack Daniel’s

Mentre Patrick ed il suo team del Drink Kong servivano una drink list firmata Jack Daniel’s, half pipe, skater, DJ e street artists decoravano la scena all’entrata del Roma Bar Show.

Breve parentesi nerd: nella Londra assetata di gin del ‘700, l’alcol era associato agli inferi. Non a caso le insegne delle taverne e dei pub spesso erano di colore rosso. Oggi l’associazione alcol-demoniaca è, per fortuna, un passato che ci siamo lasciati alle spalle e, anzi, la cultura del bere responsabilmente passa anche attraverso a queste forme di eventi, come il RBS. Per cui, lontani anni luce da certi accostamenti, sentiamo di trovarci in tutt’altro ambiente. Azzeccato infatti il drink “Paradise City”, potremmo dire che si intonava alle scene, mentre osservavamo tricks come Handplants e stalls dagli abili skater, col tappeto musicale a ritmo battente del DJ, in collaborazione con Propaganda. Ribadiamolo: un piccolo angolo di paradiso – soprattutto per gli amanti del genere – dove poter perdersi. E lo hanno fatto in tanti, come testimoniano i 1000 drink serviti allo stand Jack Daniel’s – Drink Kong. 

“Uno” dei fortunati

Oltre ad aver portato i performer, FOMENTO skate ha realizzato anche una vera e propria esperienza (limitata ai più fortunati) fai da te; “dalla botte allo skate”. Dividendo le varie sezioni della botte di Jack, vengono incise all’interno e pressate insieme con della colla per formare una tavola. Ci siamo quindi immedesimati in veri e propri falegnami dello skate, smussando gli angoli, incidendo e infine avvitando le ruote al nostro personale skateboard. Un’esperienza che ricorda la lunga tradizione di mastri bottai di Jack Daniel’s. L’autoproduzione della tavola è stato un po’ come accostarsi alla filosofia di questi signori sconosciuti, che pure sono un tassello fondamentale non solo per l’azienda in cui lavorano, ma un po’ per tutto il mondo degli spirits, visto il giro del mondo che poi fanno le botti prodotte, nel loro riutilizzo. 

A questo si aggiunga anche il fatto che la tavola è un prodotto unico, probabilmente dall’alto valore non solo emotivo. Un bel regalo, insomma, da parte della Casa, una chicca preziosa per l’evento romano, dove oltretutto era presente con gli stand di Ron Diplomatico e di Gin Mare, freschi di nuova acquisizione e, per chiudere il capitolo news, si aggiunga alla lista il lancio ufficiale di Ford’s Gin, con la presenza di Simon Ford.

Matteo di Ienno al Locale Bar Show

Il gruppo Brown Forman non si ferma qui. In collaborazione con il Locale Firenze ha ricreato un angolo che ricorda il bar fiorentino. Una vera e propria replica dentro al Palazzo dei Congressi. Un elogio a quell’architettura medievale-rinascimentale che è il Locale, all’interno di un’altra architettura nota, ma ben più recente. Roba da rimandi storici per palati molto fini. E’ l’anima del bar, riuscire a mescolare generi, persone, umori e illusioni. 

Matteo di Ienno e Fabio Fanni con il resto del team presente fanno spettacolo da par loro, e con più di 800 cocktail prodotti – e abbiamo contato solo due delle numerose altre realtà presenti – come possiamo negare l’impatto avuto in questi due giorni di RBS?

Tornando allo spirito del whiskey del Tennessee, se Jack Daniel’s aveva lo skate park con il lab per creare un personal skate, che si saranno inventati per Woodford, replica del Locale a parte? Semplice: lo stand “crea il tuo old fashioned”. Quindi, altro giro, altra corsa, con ancora un piccolo angolo di paradiso per gli amanti del fai da te liquido, o per i curiosi e, perché no, potenziali bartender, dove era possibile costruirsi il  drink ad hoc. 

L’old fashioned do it yourself

Insomma, nel mare dell’evento, l’imbarcazione di Brown Forman ha saputo creare un percorso originale, unico e divertente. E aggiungiamo che Francesco “Ciuciu” Spenuso come comandante è garanzia di un’esperienza autentica. Chissà cosa si inventerà per la  prossima, con Jack Daniel’s e Woodford

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