Valentino Longo e la sua “America”

La storia di un barman è fatta di molti locali, ma soprattuto di esperienze, racconti. Qual è stato il percorso che ti ha condotto fino a Miami, Valentino Longo?

Questo era il lavoro che volevo fare fin da piccolo, vengo da una famiglia dove i nonni avevano un ristorante e mia sorella è  una grande Chef rinomata. Il mio sogno era quello di avere un bar tutto mio , ma per fare ciò , dovevo prima lavorare in un bar. Ho quindi iniziato al lavorare al fianco del migliore, Massimo D`Addezio e la sua banda

Valentino Longo a La Moderna Testaccio

Valentino Longo a La Moderna Testaccio

dell Hotel De Russie . Ho passato un paio di anni lì, tra bicchieri e qualche cocktail, prima che capissi che per fare questo lavoro devi sapere anche l`inglese. Quindi mi sono spostato in Inghilterra, a Londra di preciso , dove ho iniziato a lavorare al Corinthia , 5 stelle appena aperto a Tragalquar Square. Da li me ne sono andato al Ritz, il Ritz è un`istituzione a Londra. E` l`albergo più famoso al mondo dove misceli con Luois XVII e Campari del `60 , dopo aver servito un tea alla Regina. Dopo aver vinto un paio di competizioni tra Messico e Scozia, mi sono trasferito al Bam Bou con i suoi 178 Whisky Giapponesi uno dei piu’ grandi in Europa. Quello era un bar per Barman , ero sempre circondato dai migliori barman del mondo . Un`onore. Poi, con un po` di rammarico, ho deciso di tornare a Roma e subito ho iniziato a lavorare al progetto “Splendor” e “Moderna” ,sono stato fortunato a trovare un progetto così bello a Roma . Passato un`anno abbiamo finalmente aperto a Miami con La Moderna, subito un grande boom portando il nostro modo di “Miscelare” in Florida. Ora mi sposto tra Roma e Miami con nuove aperture all`orizzonte.

Qual è stato il primo impatto con questa nuova realtà e quali sono stati i principali cambiamenti nell’approccio al lavoro e nel modo di lavorare?

Diciamo che l`impatto non è  stato dei migliori, a livello lavorativo, in quanto “patria” dell`american bar mi aspettavo qualcosa in più. Ma c`e` da dire che Miami è una realtà a se stante in quanto è la città del divertimento e il cocktail “gourmet “ per la gente passa in secondo piano.

La moderna

La Moderna Miami

 

Quali sono le principali differenze che hai riscontrato fra la realtà di Miami e quella italiana?

Noi il modo di lavorare “Americano” lo abbiamo studiato bene, totalmente diverso dal nostro . Per loro la chiave principale è “VELOCITA`- ALCOOL – AVANTI IL PROSSIMO”. Sopratutto a Miami è difficile trovare il rapporto con il cliente, garnish o cocktail elaborati, ai clienti basta essere serviti il prima possibile , il drink deve essere extra strong e grande , e tutti sono contenti. Totalmente differente dal nostro stile. Ed è per questo che noi abbiamo puntato tutto sul rapporto con il cliente e cocktail più elaborati con delle storie dietro. Offrendo uno stile completamente diverso dal loro.

Uno degli aspetti maggiormente trascurasti, a nostro avviso, nel bartending italiano è l’hosting. Quanto è importante questo aspetto nel lavoro all’estero? Ci sono delle differenze con quanto accade in Italia?

Sicuramente in Italia dobbiamo ancora lavorarci su ma se consideriamo l’ hosting trascurato in Italia c’è da dire che in una realtà come quella americana (dove fanno eccezione New York, New Orleans e poche altre) l’hosting e’ praticamente assente. I clienti vanno al bar già con idee chiare su cosa bere e il barman si riduce a prendere l`ordinazione, senza cercare di proporre drink diversi. Bisogna anche tener presente che il loro approccio all`alcool è molto diverso dal nostro: e` facile vedere gente al bancone alle 17.00 e non è impossibile

Il Thelma e Louise di Valentino Longo

Il Thelma e Louise di Valentino Longo

cktail a testa!!

Raccontaci il tuo drink dell’estate di Miami

Qui però c’è da chiarire che a Miami è sempre estate! infatti su tutte le targhe delle macchine si puo` leggere “SUNSHINE ESTATE”.  Il nostro Top Selling Drink è “Thelma e Louise”, drink dedicato alle “donne” da bancone e fidatevi giùa Miami ce ne sono tantissime; un mix tra il nostro Aperol Spritz e il “Miami Vice”.


Thelma e Louise: Aperol infuso con fiori di ibisco, Rum Bianc, Acqua di cocco, Prosecco.

Servito con pasta di fragola e lavanda


 

 

 

Giampiero

Dal cinema al whisky il passo può esser breve. Basta fare un viaggio in Scozia, perdersi magari nel cuore delle Highlands, e ritrovarsi a chiacchierare in un piccolo pub di Ullapool parlando di torbatura e imbottigliamenti. Nasce così una passione travolgente, girando l’Italia, l’Europa (e non solo) di degustazione in degustazione, di locale in locale... alla scoperta del meglio che questo universo può offrire. Cocktail preferito: Rob Roy Distillato preferito: Caol Ila 25 yo

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