Gin Day 2015

Non se ne hanno forse ancora prove certe ma gli indizi sembrano chiari, il consumo di gin, anche in Italia, sta diventando ben più di una moda. Basta guardare i numeri e l’interesse suscitato dall’ultima edizione del Gin Day, svoltosi lo scorso 13 e 14 settembre a Milano, per rendersene conto. La grande sala de La Pelota, divenuta ormai un ritrovo abituale per gli appassionati di distillati, liquori e miscelazione, è

The Gin Day 2015

The Gin Day 2015

stata presa d’assalto da migliaia di partecipanti, curiosi di scoprire le ultime novità in materia. Ma il cambio di mentalità in atto è stato reso ancor più evidente dalla moltitudine di neofiti accorsi che, approfittando di questa utilissima manifestazione, si sono avvicinati alle marche più note di gin, imparando a conoscerne caratteristiche e peculiarità. Così, mentre gli addetti ai lavori si muovevano freneticamente alla ricerca dell’imbottigliamento più interessante o innovativo, centinaia di nuovi seguaci gremivano gli stand dei brand più noti come Hendrick’s, Bombay o Beefeater. Non meno visitate, anche per la loro diffusione sempre più capillare, le postazioni di prodotti (una volta) quasi di nicchia come Bulldog, splendidamente presentato da un maestro dell’ospitalità e della miscelazione quale Samuele Ambrosi, o Gin Mare, con le sue caratteristiche note di basilico e rosmarino, rappresentato dal nuovo brand ambassador Francesco Pirineo.
deathsdoorMa i veri connoisseur della materia, magari dopo un assaggio a questi celebri (e già conosciuti) prodotti, non potevano farsi scappare l’occasione di provare imbottigliamenti molto più difficili da reperire. Così si spiegava il capannello di barman e addetti ai lavori vicino al piccolo stand di Death’s Door, gin americano tanto semplice quanto straordinario, imperdibile per gli amanti del genere. Fra i gin presentati come interessanti ed innovativi si può certamente annoverare anche l’Akori Gin, distillato di grano e riso che, anche per l’utilizzo del kumquat, vorrebbe richiamare le atmosfere del Giappone; un prodotto decisamente più interessante al naso, con il suo ricco e gradevole bouquet, che in bocca, in cui spicca solo la decisa entrata speziata. Nel solco della ricerca di aromi più particolari si inserisce anche il Generous Gin, distilled gin evidentemente floreale (anche nella bella bottiglia) con le sue riconoscibili note di fiori di sambuco e gelsomino. Non tutti però sentono la necessità di inseguire le mode del momento. Prodotti come The London NO 1 rientrano pienamente nella tradizione del London Dry, con un buon tono alcolico, una decisa persistenza e quel netto gusto di ginepro che ricorda, ad un palato abituato, tutta la forza e lo spessore di un classico. Non sarà forse un’assoluta novità ma, per quanto ci riguarda è il NO. 209 Gin, proveniente da San Francisco, il prodotto

London No 209

London No 209

più interessante fra quelli assaggiati. Preparato con pepe nero, cassia, bergamotto e santoreggia, questo distillato risulta profumato al naso ed eccellente in bocca; completo, ricco, persistente e complesso, il suo gusto infatti rilascia tutti i sentori delle botaniche presenti.

Molto nutrita anche la rappresentanza tedesca, terra che sembra avere una sempre maggiore attenzione verso questo tipo di esportazioni. Da Daun, piccolo paese della Renania, arriva infatti il Windspiel, un nuovissimo gin prodotto da alcool di patate, molto secco, in cui si distingue chiaramente (ma in modo non eccessivo) la nota di lavanda presente nella ricetta, con un finale appena troppo chiuso. Ancor più particolare è certamente il The Duke, dry gin giunto direttamente da Monaco di Baviera. Come raccontato da Timo Specht, questo distillato nasce

The Duke

The Duke

da una delle eccellenze della tradizione bavarese; la birra. Fra le tredici botaniche utilizzate per la realizzazione di questo prodotto spicca infatti il luppolo che restituisce, tanto al naso quanto in bocca, un sentore inconfondibile. Leggermente vellutato, quasi denso, sulla lingua il The Duke si fa preferire anche per la presenza, ben distinguibile, di note profumate come quelle di lavanda e fiori d’arancio.

Venendo ai distillati di casa nostra, sempre più interessanti e diffusi, non si possono non citare i gin di Bordiga, fra le migliori produzioni di settore la cui qualità affonda le radici nel rispetto della tradizione piemontese, l’eccellente Robymarton Gin, vera opera d’artigianato con il suo alcool di prima qualità e le quattordici botaniche, e la nuova versione

Il gin Z44

Il gin Z44

del Giniu, che della terra d’origine, la Sardegna, riporta profumi e sapori. Direttamente dalla capitale, e non poteva essere altrimenti visto il nome, arriva invece il VII Hills, gin in stile London Dry che tuttavia scivola nel morbido, con le sue dodici botaniche, tra cui spiccano il carciofo e la melissa, si presenta in una bottiglia che ricorda le anfore romane, con una chiusura a ceralacca che impreziosisce il tutto. Assoluta novità di questo Gin Day 2015 è invece lo Z44 i cui aromi tradiscono immediatamente la sua terra di provenienza. Questo interessante distillato è infatti prodotto a Termeno, in provincia di Bolzano, dalla storica azienda Roner. Elegante tanto nell’imbottigliamento quanto nella bevuta, Z44 rilascia in bocca chiari sentori di resina, di erbe alpine e di viola, tutti ingredienti presenti nella sua preparazione.

Giampiero

Dal cinema al whisky il passo può esser breve. Basta fare un viaggio in Scozia, perdersi magari nel cuore delle Highlands, e ritrovarsi a chiacchierare in un piccolo pub di Ullapool parlando di torbatura e imbottigliamenti. Nasce così una passione travolgente, girando l’Italia, l’Europa (e non solo) di degustazione in degustazione, di locale in locale... alla scoperta del meglio che questo universo può offrire. Cocktail preferito: Rob Roy Distillato preferito: Caol Ila 25 yo

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