I diari di viaggio di BlueBlazeR – Londra, capitolo secondo

Londra, lo si può ben immaginare, è una città ricca di eventi e appuntamenti. Così, dopo aver riscoperto la sua anima vittoriana, nel meraviglioso Mr Fogg’s Residence, scegliamo di dedicarci a tutt’altro genere di facezie. Non di soli cocktail bar vive infatti l’uomo, e con l’avvicinarsi delle feste natalizie la capitale inglese si popola di mercatini e manifestazioni culinarie, ideali per chi è ama sperimentare gusti nuovi e pietanze inconsuete. Dal Winter Market di Southbank, un labirinto di bancarelle street-food, dove degustare un

Taste of London

Taste of London

ottimo hamburger di anatra o deliziose caramelle toffee fatte a mano, ai caratteristici Tobacco Dock, ex-frabbrica convertita a spazio espositivo, le opportunità di una gustosa abbuffata sono davvero infinite. Nell’enorme complesso di London East, un tempo brulicante di operai, oggi si organizza infatti il Taste of London, manifestazione ben nota anche ai cittadini romani e milanesi che orami da anni ne gremiscono ogni edizione. Accanto ai dodici ristoranti, con i loro succulenti menù, l’edizione inglese propone spettacoli di musica dal vivo, dal piano-bar alla musica disco, bancarelle, negozi di ogni genere, spazi degustativi (bellissimo quello dedicato ai tè di T2) e appuntamenti di formazione. Come sempre la nostra curiosità ci spinge a provare le pietanze più strane, affrontando lunghe code per giungere al sospirato piatto di orecchie di maiale fritte o al curioso, e piccantissimo, spezzatino indiano. L’atmosfera di festa, con tanto di coro di Natale intonato sotto il gigantesco albero, rende ancor più piacevole la serata, ma il palato secco e la voglia di sperimentare qualche cocktail d’autore ci spinge ad uscire da questa splendida manifestazione.

Sono molte le mete possibili ben segnate nel nostra taccuino, ma per abbinare un buon caffè ad un grande cocktail scegliamo senza timore il Bar Termini. A due passi da Leicester Square, in una delle ultime

I Negroni del Bar Termini

I Negroni del Bar Termini

propaggini del colorito quartiere di Soho, sorge infatti questa piccola enclave di qualità tutta italiana. Artefici di questa meraviglia Marco Arrigo e Tony Conigliaro, che, dall’alto della loro esperienza, hanno condensato nei pochissimi metri quadri del locale, la loro maestria. Appena entrati Gregory Camillò e lo staff (tutto di casa nostra) ci accolgono con calore e con un espresso che nulla ha da invidiare ai caffè delle nostre città. La cura nella scelte delle miscele, nella preparazione, finanche nel non sporcare la bella porcellana bianca, varrebbe da sola il viaggio appena compiuto, ma noi siamo qui anche (se non soprattutto) per assaporare qualcosa della drink list. Basta un solo sguardo alla carta per levare ogni dubbio, “Negroni”. Di questo cocktail, che lega le sue radici tanto alla nostra Italia quanto all’Inghilterra, qui ne preparano ben quattro versioni:. Tutte le varianti, ci spiega Gregory, vengono cotte sottovuoto per mantenere il tono alcolico della miscela ed amplificare gli aromi degli ingredienti utilizzati. Optiamo per il “Superiore” servito, come avrebbe gradito il conte Cammillo Negroni, in un piccolo bicchierino da vermouth. Il gusto amaro e profumato è davvero piacevole ed il bel grado alcolico ci accompagna verso la fine della serata. La notte sarebbe ancora giovane, ma ci aspetta, al risveglio, una nuova intensa giornata. Salutiamo così il caloroso team del Bar Termini e riprendiamo, piacevolmente soddisfatti, la strada di casa.

Quella che ci attende, nel pomeriggio del giorno seguente, è infatti un’esperienza diversa dalle altre (molto diversa anche da quanto noi stessi immaginavamo). Scopriamo infatti che, nel cocktail bar del COMO Metropolitan Hotel, in pieno MayFair, il tipico albero di Natale sarà realizzato in collaborazione con il gin Sipsmith; quale occasione migliore per provare questo elegante locale? Un paio di telefonate ed eccoci nella hall dell’Hotel, attratti dall’intenso profumo di bergamotto che pervade l’intera struttura. Il bar, con le sue luci soffuse, il banco imponente, la grande bottigliera, la clientela silenziosamente affaccendata, potrebbe esser preso a modello per descrivere la tipica atmosfera british di questa zona.

I Cognac della masterclass

I Cognac della masterclass

Dietro al banco tre barman sono impegnati a dialogare con altrettante coppie di clienti, mentre una quarta, libera, è “reserved”, riservata; è la nostra. Ciò che ci sorprende però,  una volta giunti al banco, è la presenza, in bella mostra di due magnifiche bottiglie di cognac, Frapin VSOP e Frapin XO. Nulla da ridire nei confronti di questo distillato, che anzi amiamo ed apprezziamo, ma ci attendevamo una giornata dedicata al gin. Scopriamo così che l’esperienza riservataci non contempla affatto l’utilizzo del Sipsmith, ma è una vera e propria mastercalss di miscelazione a base cognac, che, ogni cliente dell’Hotel e del Bar può prenotare, per sentirsi, per un paio d’ore, un vero bartender. Quentin Fichot, barman al COMO Metropolitan Hotel, ci presenta i prodotti, l’AOC (Appellation d’origine contrôlée ) che li caratterizza, la loro provenienza, la loro produzione e le loro caratteristiche in degustazione. Conosciamo bene il cognac e la sua storia, ma se fossimo stati semplici avventori, la simpatia e le informazioni dateci su questi distillati sarebbero state certamente un perfetto incipit della nostra esperienza. Finite le premesse si passa alla miscelazione. Come in passerella passiamo dall’altra parte del bancone, regno indiscusso del barman, pronti per realizzare il nostro cocktail preferito. Come noto a noi piace complicarci la vita, così, fra le varie opzioni possibili, scegliamo un “Sazerac”, da preparare con Frapin XO. Anche se non siamo professionisti il lavoro dietro al banco, visto e rivisto migliaia di volte, ci

Dietro al banco con Quentin Fichot

Dietro al banco con Quentin Fichot

viene assai familiare. Raffreddiamo il bicchiere ed il mixing glass, sporchiamo l’old-fashioned d’assenzio e lavoriamo in due tempi il nostro drink, con cognac e Peychaud’s Bitter. Quentin Fichot è divertito e soddisfatto del nostro operato, così come lo siamo noi (a dir la verità abbiamo peccato di eccessiva diluizione, ma si sa, siamo sempre troppo puntigliosi). Degustando il nostro “Sazerac” chiacchieriamo, per il tempo che ci resta a disposizione, di amicizie comuni, bar e barman da provare, locali di Roma e di Londra; la classica bella serata fra appassionati. Finita l’esperienza usciamo soddisfatti, carichi per una nottata che prevede, dopo una bella cena, almeno un’altra sosta. Ci ripromettiamo però di tornare a trovare Quentin, per provare i drink della casa e la sua miscelazione, in questo ambiente che ci accolto con la sua familiare eleganza ed il suo impeccabile stile. Lungo il viale la pioggia sottile di Londra ci aspetta, un altro pezzo di viaggio sta per cominciare…

Giampiero

Dal cinema al whisky il passo può esser breve. Basta fare un viaggio in Scozia, perdersi magari nel cuore delle Highlands, e ritrovarsi a chiacchierare in un piccolo pub di Ullapool parlando di torbatura e imbottigliamenti. Nasce così una passione travolgente, girando l’Italia, l’Europa (e non solo) di degustazione in degustazione, di locale in locale... alla scoperta del meglio che questo universo può offrire. Cocktail preferito: Rob Roy Distillato preferito: Caol Ila 25 yo

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