Tequila Patrón The Perfectionists – Finale 2017

“Perfetto è qualcosa che ha raggiunto il proprio fine”. Con questa citazione aristotelica si è aperta la finale 2017 The Perfectionists di Tequila Patrón. Il contest, organizzato e condotto dal brand ambassador di Patrón, Adriano Costigliola, si pone come obiettivo quello di trovare il barman “perfetto” che con il suo drink possa rappresentare il nostro paese nella finale che si svolgerà in Messico a gennaio. Un format semplice e immediato, senza prove multiple, mistery box e simili, ma un’unica prova: 8 minuti per

Tequila Patrón The Perfectionists

Tequila Patrón The Perfectionists

realizzare il proprio drink e spiegarlo alla giuria e al pubblico. Parlando della giuria, è composta da nomi d’eccezione: Cristian Bugiada, proprietario de La Punta Expendio de Agave di Roma, che ha ospitato la competizione, Nicola Ruggiero, del Katiuscia people &  Drink, finalista dello scorso anno, Andrea Patelli, bar manager del Little Quarter di Stoccolma e il presidente e COO di Patrón Spirit International, Dave Wilson.

Comincia così la gara e a salire dietro al bancone de La Punta è

Loris Prisciano

Loris Prisciano

, che a Taranto dirige il SUD food & music. Nel tempo a disposizione per presentare il suo drink “Nachicca”, il pensiero del concorrente torna all’infanzia, con i colori e i profumi della Puglia che si andranno poi a sposare con il gusto deciso e inconfondibile del Tequila. A comporre il drink in questo caso è Tequila Patrón Anejo con succo di pompelmo rosa, basilico, menta e miele di agave, il tutto prima viene lavorato con il pimer elettrico e successivamente shakerato.
La gara si svolge con estrema velocità e senza pause eccessive, e infatti a seguire Loris sul bancone è Gian Paolo Di Pierro, del Club Derrière a Roma. Nella sua presentazione, estremamente teatrale al punto che si potrebbe quasi parlare di “recitazione”, Gian Paolo presenta il suo drink “Patecatl” (Patrón Silver, Mezcal, succo di pesca acidificato, sciroppo al passion fruit, Pimento Dram e Patrón Silver infusa all’Habanero) portando il pubblico nei miti e nelle leggende messicane sulla dea dell’agave Mayahuel e del suo incontro con il dio della medicina Patecatl, unendo con trasporto e una buona dose di cinefilia le leggende azteche con il capolavoro di David Lynch Twin Peaks.

Yuri Gelmini

Yuri Gelmini

Subito dopo Gian Paolo è il turno di Yuri Gelmini, eclettico “barman giardiniere” – come lui stesso ama definirsi – del Surfer’s Den di Milano. La passione per le piante è evidente, Yuri, infatti, oltre a presentare quello che ci è sembrato un ottimo drink, chiamato molto futuristicamente La luna, la viola e la passiflora (Patrón reposado, passion fruit fresco, rosolio di violetta, lime e agave), ha raccontato il suo personale rapporto con le piante e il giardinaggio e di come questo influenzi il suo lavoro dietro il bancone.
Il tempo scorre veloce, senza lunghe pause e si passa al concorrente successivo, Giacomo Sai del Trieste Live Bar. Per lui l’ispirazione nella creazione del drink è arrivata dai sapori e dalle suggestioni della cucina messicana, unendo il Patrón reposado con succo di peperone

Andrea Melfa

Andrea Melfa

rosso, succo di lime, sciroppo aromatizzato al legno di cedro e bitter al sedano, ribattezzando la sua creazione “Viva la Vidal”.
Si arriva così al turno di Andrea Melfa del Lo Straccale de L’Aquila che, per l’occasione, sarà ribattezzato “l’alchimista”. Ripercorrendo, infatti, le orme di Paracelso e dei suoi seguaci nella ricerca della Pietra Filosofale, per realizzare il suo drink “Sulfate Daisy” Andrea si è basato sulle conoscenze degli antichi alchimisti, usando nella preparazione bicchieri e strumenti in rame, giacchio allo zolfo e acqua di mercurio. Queste parti, fondamentali nel processo alchemico, sono servite per miscelare tequila Patrón silver con uno sciroppo homemade di mango e

Robert Pavel

Robert Pavel

maracuja preparato come uno schrub (red cordial vinegar) e succo di pompelmo rosa. Ai giudici, infine, la scelta se bere il preparato in un bicchiere di rame o in uno di pietra di sale, aggiungendovi una goccia di acqua di mercurio a simboleggiare l’anima.
La gara si conclude, quindi, con la prova di Robert Pavel del Fusion Bar di Firenze, che basandosi sulla convivialità tipica del Messico e il rispetto delle tradizioni, presenta il suo “Mi casa es tu casa” (Patrón reposado, purea fichi d’india, un po’ di sale e tejuino 2.0) concludendo degnamente questa avvincente gara.
Si annuncia arduo per la giuria stabilire il vincitore della

Il vincitore Gian Paolo di Pierro

Il vincitore Gian Paolo di Pierro

contesa, ma alla fine la scelta ricade su Gian Paolo e il suo “Patecatl”. Per lui adesso la prossima tappa di questo viaggio nel mondo Patrón si chiama Messico.

Giorgio Morino

"L'incapacità di stare fermo e il desiderio di scoprire sempre cose nuove mi ha portato a scrivere. Il cinema è stata la mia prima casa, il mondo era la luce del proiettore in una sala buia e affollata. Fuori dal cinema c'era Springsteen e il rock 'n' roll, immagini di un'America che forse non esiste più a bordo di una Chevelle decappottabile. Un giorno ho scoperto il whisky, e da quel momento la mia vita non è stata più la stessa. Perché non scrivere anche di questo in fondo? Cocktail preferito: whisky sour Distillato preferito: Talisker 10 anni"

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