Asia’s 50 Best Bars 2020

E’ stata una cerimonia inevitabilmente atipica quella che ha consegnato, a questo infausto 2020, la lista degli Asia’s 50 Best Bars. Quella che doveva essere la grande festa di Singapore si è trasformata in una presentazione virtuale che ha comunque avuto il merito di ridare, almeno per qualche ora, una piacevole sensazione di (pseudo) normalità. In attesa che i bar di tutto il mondo riaprano (noi di BlueBlazeR pubblicheremo nei prossimi giorni una lunga serie di interviste ai più importanti barman del mondo per capire come stanno affrontando la crisi) e che si possa tornare a gustare cocktail ai banchi dei nostri locali preferiti, cerchiamo, come ogni anno, di analizzare da vicino la lista appena annunciata.

Asia's 50 Best Bars

Asia’s 50 Best Bars

Iniziamo, in modo analitico, partendo da qualche dato: 11 sono le nazioni presenti nella graduatoria degli Asia’s 50 Best Bar 2020 (considerando, in questo caso, Hong Kong come una “realtà” a sé stante). Un numero di “presenze” che dimostra quanto il mondo del bar stia crescendo anche al di fuori delle rotte più tradizionali. Ben 23 cocktail bar provengono però da soli due Stati; Singapore, vero trionfatore di questa edizione, piazza infatti ben 11 locali nei primi cinquanta del continente mentre la Cina, nella sua interezza, ne posiziona addirittura 12 (Hong Kong 8 + 4 della Cina continentale). Che la Capitale del bere miscelato d’Oriente fosse la piccola città-stato che si estende alle pendici della penisola di Malacca era ben chiaro già da alcuni anni; un primato confermato tanto dall’edizione di ottobre dei The World’s 50 Best Bars che da questa graduatoria.

Scalando il ranking dalla cinquantesima posizione incontriamo due bar provenienti dalla Sud Corea, più precisamente entrambi da Seul, ma con atmosfere molto diverse fra loro. Il Bar Cham, guidato da Lim Byungjin, è infatti situato all’interno di una “hanok”, una casa tradizionale coreana, mentre Le Chamber è il primo (dei numerosi) hidden bar presenti in questa graduatoria. Sempre da Seul arrivano gli altri due locali sudcoreani presenti nella Asia’s 50 Best Bars 2020, Alice (n.47) ed il Charles H., bellissimo hotel bar del Four Seasons di Seul, che, con il suo 29° posto si aggiudica il riconoscimento di The Best Bar in Korea 2020 sponsorizzato da

Charles H

Charles H

Mancino Vermouth.
Risalendo la classifica troviamo Coley, primo locale malaysiano presente in classifica in rappresentanza di un paese, più in particolare di una città, forse non particolarmente nota al mondo del bar ma in grado comunque di piazzare tre locali in graduatoria. Oltre al già citato Coley troviamo infatti il Junglebird, primo rum bar di Kuala Lumpur, ed il forse più celebre Bar Trigona. Altro hotel bar presente all’interno della prestigiosa catena Four Seasons questo locale, guidato da Ashish Sharma, fa della sostenibilità e dell’uso di materie prime locali un vero e proprio punto di forza tanto da essersi aggiudicato per la seconda volta consecutiva, oltre al riconoscimento come miglior bar della Malaysia (con il suo 14° posto), il  Ketel One Sustainable Bar

Bar Trigona

Bar Trigona

Award.
Al 45° posto troviamo il The Back Room, ennesima dimostrazione dell’importanze dell’hôtellerie in questa graduatoria. Il primo cocktail bar proveniente dalla Filippine, nato nel 2018, è infatti situato all’interno dello Shangri-La hotel at the Fort a Manila. Il premio come Best Bar in the Philippines 2020 sponsorizzato da Illycaffè, va però al The Curator, numero 42 di questa Asia’s 50 Best Bars 2020. Un cocktail bar estremamente diverso dal precedente che testimonia quanto la cultura del bere miscelato si stia diffondendo, anche con declinazioni molto diverse fra loro, in paesi fino a pochi anni fa quasi inimmaginabili.
Unico bar indonesiano e per questo, ovviamente, viciniore del premio The Best Bar in Indonesia 2020 sponsorizzato da Four Pillars, si piazza la 43° posto Union Brasserie, Bakery & Bar di Jakarta. Se alcune nazioni hanno sorpreso per la loro presenza in graduatoria è in questo caso l’assenza di una regione a

Union Brasserie, Bakery & Bar

Union Brasserie, Bakery & Bar

colpire la nostra attenzione. Manca infatti in questa edizione degli Asia’s 50 Best Bars 2020 Bali, isola appartenente all’arcipelago indonesiano celeberrima anche per la sua vita notturna, i bar ed i ristoranti.

Salendo di due gradini troviamo il Bar Orchard Ginza, primo locale della nutrita rappresentanza giapponese. Da sempre fra le nazioni più influenti per la cultura del bere miscelato contemporaneo il paese del sol levante mantiene, anche nel 2020, sei cocktail bar fra i primi 50 dell’Asia. Considerati maestri del servizio e dello stile questi locali rappresentano, ormai da anni, un vero punto di riferimento per tutto il settore. E’ questo certamente il caso dell High Five, oggi 20°, del celebre Hidetsugu Ueno, un vero decano della lista, o del Bar Benfiddich di Hiroyasu Kayama, modello di eleganze e servizio “su misura”. Ad aggiudicarsi il riconoscimento come The Best Bar in Japan 2020 sponsorizzato da Nikka Whisky, è però The SG Club, locale che, sin dal nome, porta la firma di uno dei più influenti bartender del panorama mondiale, Shingo Gokan. Completano la compagine nipponica, rispettivamente al 39° ed al 21° posto, il Bar Trench ed il Bee’s Knees. Quest’utlimo, uno speakesy in stile newyorkese creato nel 2018 da Toru Ariyoshi, si aggiudica anche il prestigioso riconoscimento di

Bee's Knees

Bee’s Knees

Disaronno Highest New Entry Award 2020.

Quarantesimo posto per il Sidecar di Nouva Delhi, premiato anche con il The Best Bar in India 2020 sponsorizzato da Peroni, che rappresenta una piacevole sorpresa all’interno della graduatoria. Gli osservatori più attenti attendevano già da tempo la presenza di un cocktail bar indiano nella lista, in rappresentanza di una nazione sicuramente articolata e complessa, ma in fortissima scena in ogni campo della nostra società.
Cocktail bar fra loro molto diversi si susseguono fra la 36° e la 33° posizione, con l’Hope & Sesame di Guangzhou, e due locali di Hong Kong, il The Pontiac, un puro e divertentissimo dive bar creato da Beckaly Franks, ed il Caprice Bar, elegantissimo hotel bar del Four Seasons, guidato dal “nostro” Lorenzo Antinori. La parte centrale di questi Asia’s 50 Best Bars 2020 è però dominata da Singapore che posiziona ben cinque locali nei dieci successivi. Nutmeg & Clove (32°), lo storico ed immancabile 28 HongKong Street (30°), il Gibson (25°), il D.Bespoke (23°) ed il The Old Man Singapore (22°) manifestano la massiccia diffusione del bere miscelato di qualità in quella che può essere senza dubbio considerata la capitale del cocktail

The Old Man SG

The Old Man SG

dell’Asia. La nuova apertura Andrew Yap e Agung Prabowo si aggiudica inoltre il London Essence Best New Opening 2020.

Risalendo ancora nella classifica troviamo tre celeberrimi cocktail bar, lo Speak Low di Shanghai, altra creatura del poliedrico Shingo Gokan, il Tippling Club di Singapore, storica meta per chi ama tanto la cucina quanto il bar, ed il Quinary, teatro di per un’altra vera stella del firmamento asiatico, Antonio Lai.
In tredicesima posizione troviamo il vincitore dell’Highest Climber Award 2020 sponsorizzato da Seedlip, ovvero il bar che ha guadagnato il maggior numero di posizione rispetto allo scorso anno, il Bar Mood  di Taipei. La piccola nazione insulare porta, complessivamente, ben cinque cocktail bar in classifica di cui ben due in top10. Aha Saloon, già presente lo scorso anno, si posiziona infatti decimo, mentre sfiora il podio il celebre Indulge Experimental Bistro (4°). Il cocktail bar di Aki Wang ottiene però, oltre al premio come The Best Bar in Taiwan 2020, anche il titolo di Heering Legend of the List 2020; un riconoscimento

Indulge Experimental Bistro

Indulge Experimental Bistro

doveroso per uno dei grandi protagonisti della miscelazione asiatica degli ultimi anni.
A ridosso delle posizioni più prestigiose si affacciano bar dai nome altisonanti come il Manhattan Bar (8°) di Singapore, splendido hotel bar per due volte in passato miglior bar dell’Asia e oggi Michter’s Art of Hospitality Award 2020, il Native (6°), affascinante creatura Vijay Mudaliar già premiata con il Ketel One Sustainable Bar Award agli scorsi The World’s 50 Best Bars, e l’imponente ATLAS (5°), basto anch’esso, ça va sans dire, a Singapore.

Sul gradino più basso del podio sale, per questi Asia’s 50 Best Bars 2020, il Coa di Hong Kong. Dopo aver ricevuto il premio come Highest new entry lo scorso anno il locale di Jay Khan, acclamato come Altos Bartenders’ Bartender 2020, è riuscito a scalare la lista

Coa

Coa

fino quasi a conquistarla. A precederlo un altro locale proveniente dalla stessa città, il The Old Man. Il magnifico lavoro svolto da Agung Prabowo conferma ancora una volta la presenza nelle altissime posizione di questo gioiello ispirato alla figura di Ernest Hemingway. Da ex numero uno della graduatoria il The Old Man di Hong Kong lascia il primato garantendosi però lo stesso il premio come The Best Bar in China 2020 sponsorizzato da Matusalem.

Trionfatore degli Asia’s 50 Best Bars 2020 è così il Jigger & Pony che colleziona, ovviamente, anche il premio di The Best Bar in Singapore 2020 sponsorizzato da Perrier. Il successo di questo locale non può sorprendere i

Jigger & Pony

Jigger & Pony

più attenti conoscitori del mondo asiatico. Già vincitore del premio come Highest Climber nel 2019, il cocktail bar fondato da Indra Kantono, ha saputo rappresentare  al meglio le tendenze e lo stile di quella che, come detto più volte, è, indiscutibilmente la capitale del bere miscelato in Asia, Singapore.

Giampiero

Dal cinema al whisky il passo può esser breve. Basta fare un viaggio in Scozia, perdersi magari nel cuore delle Highlands, e ritrovarsi a chiacchierare in un piccolo pub di Ullapool parlando di torbatura e imbottigliamenti. Nasce così una passione travolgente, girando l’Italia, l’Europa (e non solo) di degustazione in degustazione, di locale in locale... alla scoperta del meglio che questo universo può offrire. Cocktail preferito: Rob Roy Distillato preferito: Caol Ila 25 yo

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