Metti una sera ad Orvieto

Metti una sera di prima estate, una di quelle d’inizio luglio con un caldo torrido, già afosissimo, che ti secca la gola e ti bagna di sudore la pelle. Metti che in una sera così si decida, proprio per combattere

Il Mille300

Il Mille300

questa sensazione opprimente, di salire nella più fresca Orvieto, a fare due passi sul suo elegante corso, con i negozi alla moda, il Teatro Mancinelli e quell’atmosfera signorile e nobile che la contraddistingue. Ecco, metti che in una serata del genere, Nico Sacco, barman del Mille300, scelga di invitare, proprio nel suo locale di Orvieto, un po’ di amici bartender. Bastano poche “coincidenze” perché l’ex-chiesa sconsacrata che ospita il Mille300, con tanto di solenne abside ed un clima che, per contrasto, ricorda la pop art, si trasformi in un batter d’occhio nel luogo ideale per finire la propria passeggiata e passare l’intera nottata. Le molte persone che affollano la piccola strada adiacente al locale dimostrano che l’idea non è poi così peregrina. Dentro, accanto ai resti di quello che doveva essere un buffet di formaggi e carni di prima scelta, orami ampiamente preso d’assalto, un simpatico dj “sonorizza” con la voce ed alcuni strumenti la serata. Tutto intorno gli ospiti d’onore, o meglio i bartender ospiti. Eh si, perché ancor prima d’esser ospiti Antonio De Meo, Mirko

Mirko Cagnazzo Dalla Tolla e Manuel Sciaudone

Mirko Cagnazzo Dalla Tolla e Manuel Sciaudone

Cagnazzo Della Tolla, Manuel Sciaudone e Mario Farulla, sono barman che, per lavoro e per passione, realizzano senza sosta i cocktail richiesti dal folto pubblico. Dal banco di Antonio De Meo, Mirko Cagnazzo Della Tolla, coppia proveniente dal meraviglioso terrazzo de La Terrasse, cocktail bar del Sofitel Villa Borghese di Roma, il drink più richiesto sembra essere il “Polynesian Pearl Driver”. Sarà infatti per l’atmosfere che ricorda, quella Polinesia agognata meta di molti vacanzieri, per il suo gusto dolce e beverino, di spezie e d’arancia, ma questo long drink incontra senz dubbio i gusti del popolo di Orvieto. D’altronde in una notte così calda, anche qui su, più che le coppette dal gusto deciso, si cerca refrigerio nei cocktail lunghi, pieni di ghiaccio. Proposte come il “Coast to coast” di Manuel Sciaudone, giunto qui da un’altra cittadina, Latina, più precisamente dal Moltov, con il suo gusto secco ma decisamente piacevole, ricco di note forti, zafferano, sedano, ma bilanciato e gustoso. Sapori ed idee molto più lontane sono invece quelle portate dal terzo bartender; note ed idee che unisco le molte esperienze vissute da Mario Farulla, attualmente al Four Seasons Hotel Dubai International Financial Centre, ma vero barman giramondo. E’ proprio questa visione cosmopolita del bar che traspare in drink come il “Sacrifice” che unisce la tipicità italiana del vermouth, in particolare il Mancino Chinato, al gusto deciso del Rye Whiskey, tutto americano ma assai amato in

Mario Farulla

Mario Farulla

molti angoli del mondo, ad un bitter kosher, prodotto dallo stesso Mario Farulla utilizzando del sangue d’agnello, il suo blood bitter. Il risultato è un cocktail complesso ed elegante, che conquista dal primo sorso con la forza del distillato di segale, il sapore gustoso della ciliegia ed un finale amaro e metallico sorprendente. Con drink così buoni ed una compagnia tanto piacevole anche la notte più calda passa in batter d’occhio ed il sole torna a sorgere in fretta. Metti una mattina di prima estate, una di quelle d’inizio luglio con un caldo torrido, già afosissimo, che ti secca la gola e ti bagna di sudore la pelle.

Giampiero

Dal cinema al whisky il passo può esser breve. Basta fare un viaggio in Scozia, perdersi magari nel cuore delle Highlands, e ritrovarsi a chiacchierare in un piccolo pub di Ullapool parlando di torbatura e imbottigliamenti. Nasce così una passione travolgente, girando l’Italia, l’Europa (e non solo) di degustazione in degustazione, di locale in locale... alla scoperta del meglio che questo universo può offrire. Cocktail preferito: Rob Roy Distillato preferito: Caol Ila 25 yo

2 Comments

  • masterjames@virgilio.it'
    Rispondi Luglio 19, 2016

    James

    Ci ho passato 8 anni e mezzo li…piú di un locale sulla rupe ed un paio allo scalo…non c’era nient’altro…

  • Rispondi Luglio 20, 2016

    Giampiero

    Putroppo, soprattutto per chi ama un certo tipo di bere, Orvieto non offre molto… A maggior ragione, anche per questo motivo, abbiamo voluto raccontare una serata così particolare ed interessante. Se passi nella zona però mi permetto di consigliarti un locale ad Acquapendente, il Mr. Monkey… mezz’ora di macchina ben spese.

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