Mixology bar awards 2017: the long list nominees

Manca ancora ben più di un mese all’apertura del Berlin Bar Convent, eppure la manifestazione di settore più importante d’Europa fa già parlare di sé. Con la pubblicazione delle “long list” di candidati per

Mixology Bar Awards

Mixology Bar Awards

Mixology Bar Awards parte infatti la fase finale di uno dei premi più attesi del nostro continente. La premiazione vera e propria avverrà solo il 10 ottobre, come evento di apertura del festival di Berlino, presso il Maritim Hotel Berlin, ma far parte di questa prima lista, scelta da 120 selezionatori internazionali, è, per molti, già un successo. Da questo primo elenco verranno ora separati i cinque candidati finali, attraverso la valutazione di una giuria composta da sedici membri provenienti dai diversi paesi europei. Fanno parte di questa compagine, guidata da Salvatore Calabrese, accanto al nostro Patrick Pistolesi, del Caffè

Berlin Bar Convent

Berlin Bar Convent

Propaganda di Roma, il padrone di casa Arnd Henning Heissen, Fragrances & The Curtain Club at The Ritz-Carlton di Berlino, Ben Belmans del Bijou di Anversa, Erich Wassice dell’Halbestadt di Vienna, Kirsten Holm del K-Bar di Copenaghen, Thomas Huhn del Les Trois Rois di Basilea, Timo Janse del Door 74 di Amsterdam, Tomek Roehr del Wieczorny & Bar Symposium di Varsavia, Martin Kraut direttamente dal Prague Barshow, Vladimir Zhuravlev del Clabaratory di Mosca, Lubos Rasz di Barkultur, Dimitar Kosev Dimitrov del ByTheWay di Sofia, Fernando Castellon dell’omonima società francese Castellon Consulting, Juan Valls del Fibar & El Nino Perdido di Valladolid e Thanos Prunarus del Baba Au Rum di Atene. Per aumentare ancora di più la centralità e l’importanza di questo premio e festeggiare i suoi dici anni i Mixology Bar Awards aggiungono inoltre, in questa edizione, quattro nuove categorie (Best European Bar, Best New European Bar, Best New European Spirit or Bar Product, and

Salvatore Calabrese

Salvatore Calabrese

European Mixologist of the Year). Un obiettivo che rientra perfettamente nella volontà di Helmut Adam, co-fondatore del Berlin Bar Convent, di “espandere e far crescere il premio, con la speranza di dare ai bartender e ai locali meno noti una sempre maggiore possibilità di visibilità e riconoscimento”.

Le long list dei Mixology Bar Awards 2017

Con l’edizione 2016 i Mixology Bar Awards aprono dunque i loro confini al di la di quelli dei paesi di lingua germanica, Austria, Svizzera e la stessa Germania, precedenti protagonisti esclusivi di questa manifestazione. Con l’istituzione delle quattro nuove categorie infatti bar e bartender di ogni angolo d’Europa possono ora concorrere per questo ambito riconoscimento. Fra le nuove

Oriole Bar

Oriole Bar

aperture selezionate dai 120 membri del consiglio, per la categoria Best New European Bar, spiccano due perle del patrimonio londinese, l’Oriole Bar, nuovo progetto di Luca Cinalli, ed il Gibson, del celeberrimo Marian Beke, presenti insieme ad una terza realtà della capitale inglese, il 7tales. Sono invece due i rappresentanti di un’altra grande capitale europea, cresciuta negli anni fino a diventare una delle più interessanti piazze del continente, Parigi. Accanto al nuovo Tiger Bar, una new entry in pieno centro, a due passi da Saint Sulpice e Saint Germain de Prés, trova spazio infatti Danico, intrigante progetto di Nico de Soto, rientrato nella

Nico de Soto

Nico de Soto

sua Parigi dopo la magnifica esperienza del The Mace, uno dei migliori cocktail bar di New York. A rappresentare l’Italia è invece il bellissimo L’Antiquario di Napoli, nuovo progetto di Alex Frezza, che unisce qualità e ricercatezza ad un’accoglienza ed un’atmosfera davvero unica (per un cocktail bar, letteralmente, tutto da scoprire). Da Amsterdam, con il The Tailor Bar, a Barcellona ed il suo Paradiso, da Anversa, con il The Dirty Rabbit, fino a Monaco ed al Circle, creatività, ospitalità, atmosfera e gusto trovano diverse ed innovative soluzioni, disegnando nuove traiettorie per chi ama il bere di qualità. Se la long list delle nuove aperture intriga, quella dedicata ai migliori bartender d’Europa, Best European Mixologist, ammalia, come una summa del buon bere europeo. Tornano, con una seconda nomination, Luca Cinalli e Marian Beke, in “compagnia” di

Dadelyan at Mondrian London

Dadelyan at Mondrian London

altri due grandi maestri del bar made in London, il “nostro” Agostino Perrone, padrone di casa al Connaught Bar, e Ryan Chetiyawardana del White Lyan e del Dadelyan at Mondrian London. Non potevano poi mancare, almeno in questa prima long list, Remy Savage, bartender di uno dei locali più interessanti di Parigi, il Little Red Door (da molti considerato il numero uno della capitale francese), e Goncalo de Sousa Monteiro, del quasi introvabile Buck &

Buck & Breck

Buck & Breck

Breck di Berlino, altro punto fermo della miscelazione europea. Fuori dalle traiettorie più note, e dagli itinerari più prettamente turistici, arrivano invece Olivier Jacobs, il cui Jigger’s The Noble Drugstore vale quasi da solo il prezzo di una visita nella cittadina di Gand, in Belgio, e Dirk Hany del Widder Bar, nell’elegante e austera Zurigo. Nello stesso gruppo, insieme a nomi tanto importanti ed altisonanti, per la nostra Italia, non potevano che esserci due dei migliori esempi della miscelazione di casa nostra , Dario Comini, decano del bar e padrone di casa al Nottingham Forest di Milano e Dennis

Dario Comini

Dario Comini

Zoppi, eccentrico ed inimitabile anfitrione dello Smile Tree di Torino (entrambi presenti con i loro locali nella nostra guida ai cocktail bar d’Italia). Il premio forse più atteso, quello più ambito e desiderato, è però probabilmente quello dedicato al miglior cocktail bar europeo, The Best European Bar. Anche in questo caso non sono poche le seconde candidature; ritroviamo infatti il Little Red Door, elegante e raffinato come la sua Parigi, la coppia londinese formata dal Connaught Bar e dal Dadelyan at Mondrian London,

Little Red Door

Little Red Door

esempi perfetti della varietà e della qualità proposta dalla grande città inglese, l’intrigante Buck & Breck di Berlino e il gioiello belga Jigger’s The Noble Drugstore. Accanto a questa cinquina di pluricandidati spiccano alcune colonne del bere miscelato europeo come il Savoy American Bar di Londra, il cui nome non necessita di ulteriori spiegazioni, l’Hemingway Bar di Praga, meta prediletta di gaudenti e amanti dei cocktail in viaggio nell’est Europa, il The Clumsies di Atene, sorprendente nuova capitale della mixology, e il Tales and Spirtis di Amsterdam, con il suo clima gioviale ed i suoi punch. Unico rappresentate per l’Italia in questa fondamentale categoria, è infine il Jerry Thomas Speakeasy di Roma, al cui ormai mitico quartetto

Jerry Thomas Project

Jerry Thomas Project

(Roberto Artusio, Leonardo Leuci, Antonio Parlapiano e Alessandro Procoli) molto si deve per il periodo di rinascimento che la miscelazione italiana sta ancora attraversando.

Giampiero

Dal cinema al whisky il passo può esser breve. Basta fare un viaggio in Scozia, perdersi magari nel cuore delle Highlands, e ritrovarsi a chiacchierare in un piccolo pub di Ullapool parlando di torbatura e imbottigliamenti. Nasce così una passione travolgente, girando l’Italia, l’Europa (e non solo) di degustazione in degustazione, di locale in locale... alla scoperta del meglio che questo universo può offrire. Cocktail preferito: Rob Roy Distillato preferito: Caol Ila 25 yo

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