Agave Experience 2015

E’ sufficiente entrare nella grande sala de “La Pelota”, nel centro di Milano, camminare fra gli stand dell’ Agave Experience, muoversi fra i partecipanti, guardare l’attenzione e la curiosità del pubblico per rendersi conto di quanta strada ha fatto la cultura dell’agave in Italia. Fino a pochi anni fa, infatti, parlare di Tequila, o ancor di più di Mezcal, era una questione riservata ad una

L’agave experience 2015

ristrettissima cerchia di addetti ai lavori. Come per molti altri prodotti anche questi distillati erano visti, nella maggior parte dei casi, dal grande pubblico, come un mezzo (di scarso valore) utile per alzare rapidamente il proprio tasso alcolico: in tre parole, “Tequila Bum Bum”. La cultura del bere che, faticosamente ma con successo, sta crescendo nel nostro paese ha invece aiutato a riscoprire le qualità e le peculiarità di un mondo tanto vario quanto affascinante. Anche se i numeri non sono ancora quelli di altre manifestazioni dedicate al drinking, la crescita esponenziale dei partecipanti è un segnale più che incoraggiante. Un segnale che si accompagna alla diffusione di Tequila e Mezcal in molti cocktail bar e alla nascita di locali interamente dedicati a queste particolari produzioni.

L’ Agave Experience 2015

Grandi brand e distributori accanto a piccole produzioni e imbottigliamenti meno conosciuti; insomma una proposta per tutti i palati. E’ questa la formula del successo di manifestazioni come il Gin Day, l’Aperitivi & Co. e, appunto, l’ Agave Experience.  Per chi si avvicina, per la prima volta, a questo universo la degustazione di prodotti anche molti noti, come El Jimador, Herradura o Espolòn, può essere un ottimo punto di partenza. Il racconto e la descrizione dei prodotti aiuta anche i neofiti ad accostarsi a produzioni più particolari o dal gusto meno riconoscibile. Così come accade, per il Tequila KAH, con Luca Vezzali, che, lasciate per un giorno le spoglie di bartender, conduce gli avventori alla scoperta degli imbottigliamenti (blanco, reposado, anejo 2 anni) di questa azienda. Premesso che il nostro gusto personale propende, quasi

I Tequila Kah

sempre, per i Tequila/Mezcal Blanco è innegabile come alcuni invecchiamenti in botti ex-bourbon aiutino ad avvicinare palati meno avvezzi all’agave. Rimanendo nell’ambito del Tequila una storia affascinante è quella dei marchi 3 Jose’s e Certeza, dell’azienda Tierra de Agaves, legati al nome di JoséAntonio de Cuervo. La famiglia Beckmann, proprietaria della piccola distilleria, è infatti diretta discendente diretta di quel José Cuervo che, nel 1758, ottenne per primo il diritto dal Re di Spagna di produrre il Tequila. Ceduto, nel 2004, il più famoso marchio, i pronipoti hanno avviato la produzione di questa ridotta gamma di distillati, di cui ci piace segnalare il Certeza Blanco, dal gusto profondo e aromatico, note che in parte si perdono in invecchiamenti molti lunghi, come nel caso del Certeza Anejo dominato dai sentori del bourbon. Le storie dei produttori e delle produzioni si intrecciano così con quella del prodotto, rivelando percorsi personali di grande fascino, come nel caso di Sophie Decobecq e del suo Tequila Calle 23. La passione smisurata per l’agave ha infatti condotto questa giovane imprenditrice dalla Francia, paese di origine, al Messico, trasformandola da semplice cultrice a vera e propria distillatrice. Dopo essersi laureata nel paese natio ed aver studiato e lavorato in varie aziende del mondo (dal Sud Africa all’Europa, dagli Usa al Sud America), Sophie Decobecq si è stabilità a Guadalajara dove ha aperto la sua azienda di Tequila. Anche in questo caso, dei tre imbottigliamenti del Calle 23, ci piace segnalare Calle 23 Blanco, dai profumi erbacei, leggermente affumicati e dal gusto morbido ma al tempo stesso ricco che richiama immediatamente l’essenza stessa della pianta messicana. Sempre rimanendo nell’ambito del Tequila non si possono non segnalare gli imbottigliamenti di Forzaleza, prodotto relativamente giovane (lanciato sul mercato nel 2004) ma dalla storia ben più antica, portando avanti l’eredità di Don Cenobio, fondatore a sua volta della distilleria La Perseverancia nel 1873. Anche Forzaleza presenta  tre invecchiamenti, il Blanco, morbido e con forti sentori di affumicato, il Reposado (6 mesi), più profumato con note floreali che ricordano la rosa, e l’Anejo (14 mesi), decisamente più chiuso ed erbaceo.

Il mezcal Meteoro

Passando dal Tequila al Mezcal, un primo riconoscimento va certamente dato ad un prodotto di grande qualità e, per fortuna, ormai abbastanza reperibile anche sul mercato italiano, il Nuestra Soledad. Già meno conosciuto, ma non per questo di minor interesse, il Mezcal Marcanegra, in particolare quello prodotto dalla pianta di Agave Espadín, merita certamente una notazione. Complesso tanto nei profumi quanto al palato, il distillato scivola infatti dagli aromi freschi, di frutta matura, fino a quelli più acidi ed erbacei, con un finale quasi citrico; davvero intrigante. Di tutte le bottiglie presentate in questa edizione dell’ Agave Experience quella che però ha maggiormente attirato la nostra attenzione è certamente il Mezcal Meteoro. Prodotto con il 100% di Agave Espadín, dalla mano esperta del maestro mezcalero Petronilo Rosario Altamirano, questo Mezcal ha un gusto bilanciato ed equilibrato, in cui si distinguono le note più affumicate dell’agave cotto e quelle erbacee. Ospite d’eccezione al banco del Meteoro, per raccontare e presentare questo ottimo distillato, Oscar Quagliarini, straordinario tanto come bartender quanto come narratore.