Il blue blazer del Professor Jerry Thomas

Per i meno avvezzi al mondo della miscelazione il nome “Blue Blazer” non evoca nulla o quasi. Al massimo, infatti, queste due

Il Blue Blazer

Il Blue Blazer

parole potranno riportare alla mente l’immagine di una giacca sportiva con bottoni in metallo e uno stemma sul taschino. Ma per chi ama il vasto mondo dei cocktail e magari, come noi, vi si è avvicinato grazie ad un locale chiamato “Jerry Thomas”, il “Blue

Blazer” è molto di più. Questo semplice ma spettacolare cocktail, inventato proprio dal “Professore” e preparato con whisky

scozzese e acqua bollente, rappresenta un mito, un’icona, una leggenda. Non è un caso dunque se, avvicinarsi oggi a questo drink, risulta tanto complicato. Non sono molti i barman che propongono, all’interno dei loro menù, questo miscelato (o twist su questa ricetta). C’è chi lo ritiene non adatto ai palati contemporanei, chi lo vede lontano dai gusti e dalle mode del momento (cosa che vale, più in generale, per tutti i cocktail serviti caldi), chi, infine, semplicemente, lo immagina come un emblema di un bartending che non esiste più. Ma non sono solo queste le ragioni che fanno escludere il “Blue Blazer” dalla maggior parte delle carte. Esistono infatti anche motivazioni di carattere pratico, come ci ha raccontato Flavio Angiolillo (leggi l’intervista integrale a Flavio Angiolillo su Wispr), bartender del Mag e del 1930 di Milano, tecniche più veloci ed efficienti per preparare un cocktail caldo, idee e metodi altrettanto spettacolari (e magari più innovativi) per attirare l’attenzione dei clienti.   Per chi non conosce la preparazione di questo particolare cocktail questa breve premessa farà nascere certamente una semplice domanda: che cos’è il “Blue Blazer”?

Alle radici del “Blue Blazer”: il “Professor” Jerry Thomas

La preparzione del Blue Blazer del Professor Jerry Thomas

La preparzione del Blue Blazer del Professor Jerry Thomas

Per comprendere davvero lo spirito del “Blue Blazer” è necessario, per prima cosa, inquadrare la figura del “Professor” Jerry Thomas. Torniamo così indietro nel tempo, fino alla metà del 1800, nel pieno della corsa all’oro californiana. Proprio in California, dietro al banco dell’El Dorado di San Francisco, una sala da gioco, fra pionieri e cercatori d’oro, avremmo potuto scorgere un gigante di oltre cento chili, con la faccia di chi ha combattuto   molti incontri di bareknuckle boxing,

le mani ingioiellate e gli atteggiamenti vistosi. Quello era Jerry Thomas, il “Professore”. Abile showman e cantastorie, forse prima ancora che barman, Jerry Thomas capì immediatamente quanto fosse importante intrattenere la propria clientela. Sviluppò così, accanto ad alcune fra le ricette più note della mixologia, tecniche appariscenti e spettacolari, pensate appositamente per attirare l’attenzione dei suoi avventori. Come ricorda Patrick Pistolesi (leggi l’intervista integrale a Patrick Pistolesi su Wispr)  il “Professore” era una persona che “lo spettacolo lo sapeva creare” e lo spettacolo, l’atmosfera, aggiungiamo noi, fanno, a volte, la differenza. Torniamo così in quella sala da gioco, dove Jerry Thomas sta versando un arco di fuoco blu intenso fra due mug, due bicchieri da miscelazione: è nato il mito, è nato il “Blue Blazer”.

La ricetta originale

Il grande libro dei drink ovvero Il manuale del vero gaudente

Il grande libro dei drink ovvero Il manuale del vero gaudente

Apriamo a questo punto How to Mix Drinks or The Bon-Vivant’s Companion (Il grande libro dei drink ovvero Il manuale del vero gaudente edito, in Italia, da Feltrinelli), uno dei primi volumi dedicati ai cocktail mai pubblicati che conteneva, oltre alle ricette create da Jerry Thomas, la trasposizione scritta di tutte le preparazioni tradizionali tramandate oralmente. Gli ingredienti del “Blue Blazer”, come detto, sono fra i più semplici: 1 calice di whiskey  scozzese (riportiamo la dicitura del libro di Jerry Thomas, n.d.a.), 1 calice di acqua bollente. Per quanto riguarda la preparazione ci rifacciamo, fedelmente, a quanto riportato dallo stesso “Professore”:
versare il whiskey e l’acqua bollente in un boccale, dar fuoco al liquido e mentre sta bruciando versarlo da un boccale all’altro quattro o cinque volte, in modo che si mescoli bene […] Se l’operazione è ben eseguita, sembrerà una cascata di fuoco liquido. Dolcificare con un cucchiaino da te di zucchero bianco polverizzato, e servire in piccoli tumbler con 1 pezzetto di scorza di limone.

 

la preparazione del blueblazer

La tecnica di preparazione del Blue Blazer

Vista la presenza di un liquido infuocato, e la particolare tecnica di preparazione, Jerry Thomas suggerisce infine di esercitarsi lungamente con l’acqua prima di passare al whisky.

Da questa prima ricetta in poi non sono molte le testimonianze, nei libri dedicati ai cocktail, di varianti o twist sul “Blue Blazer” (alcune di queste le potete leggere nell’articolo pubblicato su Wispr). Come un mito quasi intoccabile il drink che ha reso noto il nome di Jerry Thomas sembra ancora incutere una certa deferenza. Ma il fascino di questo cocktail, a distanza di un secolo e mezzo dalla sua creazione, resta immutabile e c’è chi come Emanuele Broccatelli (leggi la ricetta del suo twist sul “Blue Blazer” e la sua intervista su Wipsr), bartender del R cocktail bar dell’Hotel Majestic di Roma, ha deciso di reinterpretarlo per inserirlo nel proprio menù. Il suo “Latte e biscotti” è infatti, in tutto e per tutto, un “Blue Blazer” che, anche grazie al particolare metodo di preparazione, rievoca in bocca ricordi e sensazioni passate. Ricordi di un tempo lontano che riemergono ogni qual volta, dietro ad un bancone, un barman ci prepara un “Blue Blazer”.

Giampiero

Dal cinema al whisky il passo può esser breve. Basta fare un viaggio in Scozia, perdersi magari nel cuore delle Highlands, e ritrovarsi a chiacchierare in un piccolo pub di Ullapool parlando di torbatura e imbottigliamenti. Nasce così una passione travolgente, girando l’Italia, l’Europa (e non solo) di degustazione in degustazione, di locale in locale... alla scoperta del meglio che questo universo può offrire. Cocktail preferito: Rob Roy Distillato preferito: Caol Ila 25 yo

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