Dons of Tequila José Cuervo 2015

E’ sempre difficile essere originali, riuscire a trovare un’idea innovativa per raccontarsi, descrivere la propria immagine, rappresentare il proprio progetto. Chi frequenta le gare di bartending se ne sarà certamente accorto. Non possono infatti sfuggire le infinite similitudini che accomunano la gran parte delle molte (troppe?) competizioni fra barman che si svolgono, annualmente, in Italia. Eppure c’è chi, con arguzia e fantasia, riesce a trovare nuove soluzioni, proponendo, tanto ai concorrenti quanto al pubblico, insolite esperienze distanti dagli stereotipi di settore. Esperienze originali ed autentiche come quelle del Dons of

Benvenuti al Dons of Tequila

Benvenuti al Dons of Tequila

Tequila, la competizione José Cuervo la cui finale italiana si è svolta gli scorsi 28 e 29 giugno a Colle Val d’Elsa, in provincia di Siena. Prima ancora di scendere nel dettaglio della competition, nelle peculiarità che l’hanno resa certamente più innovativa, è sufficiente raccontare l’atmosfera della due giorni toscana per evidenziare le differenze con la maggior parte delle altre gare. Raccolto e familiare, rilassato eppure coinvolgente, amichevole e spontaneo, questo è stato l’ambiente che ci ha accolto nella tranquilla magnificenza delle colline senesi. Lontani dalla rigida etichetta, dalla tensione spasmodica, dalla freddezza e dallo sfarzo di molte altre gare, la competizione della José Cuervo ha così mostrato il volto più umano, e forse più bello, del bartending. Un lavoro che è anche, se non soprattutto, relazione, confronto, dialogo. Abilità e sensazioni emerse nei gesti e nelle parole di questa due giorni, nell’emozione genuina degli otto partecipanti, molti alla prima esperienza del genere, nelle chiacchiere con i quattro giudici, mai censori semmai mentori, nella leggerezza d’approccio, pensiero e giudizio di tutti quelli che hanno preso parte a questa manifestazione. Un’atmosfera che, giungendo dalle polemiche e dalle tensioni che spesso attraversano questo mondo, ci ha piacevolmente sorpreso. Ma le idee che hanno caratterizzato l’edizione 2015 del Dons of Tequila non finiscono qui. Per correttezza premettiamo che non tutte le novità presenti in questa competizione ci hanno convinto, ma la volontà di portare una ventata d’aria nuova c’è parsa inoppugnabile. Oltre alla scelta di ricreare, per due giorni, un piccolo microcosmo sereno la competizione José Cuervo si è caratterizzata per la

Bruno Vanzan con gli otto finalisti

Bruno Vanzan con gli otto finalisti

scelta di far confrontare gli otto finalisti, selezionati sulla base le ricette inviate, su due prove: la rivisitazione di un classico “Margarita” e uno shot creato ex-novo. A valutare questi due cocktail quattro moschettieri d’eccezione: Alex Frezza,  Oscar Quagliarini, Filippo Sisti e Bruno Vanzan. Accanto al loro giudizio tecnico una doppia valutazione, sull’abbigliamento a tema (mexican rock’n’roll per la prima serata e gran gala per la seconda) e sulla capacità di comunicare attraverso i social network durante la gara, ha concorso a decretare il vincitore della sfida; un elemento questo che, fra tutte le innovazioni sperimentate, ci ha onestamente poco convinto. Ciò che, al contrario, ci ha esaltato è stata la visita alla fonderia di cristalli Collevica dove, oltre ad apprendere numerose informazioni sulla creazione dei pregiati “vetri” locali, gli otto finalisti hanno avuto la possibilità di far personalizzare i bicchieri da shot per la gara finale dai maestri molatori di Colle Val d’Elsa. Un’idea davvero geniale per un’esperienza unica.

La gara finale del Dons of Tequila 2015

Cristian Guitti

Cristian Guitti

Dopo un primo giorno di gara, con la presentazione dei twist on classic, la competition si è spostata in una location insolita, il Museo del Cristallo di Colle Val d’Elsa, dove i finalisti si sono scontrati a colpi di shot. Il primo a salire sul banco, essendosi qualificato in testa con il suo “Margarita”, è stato Cristian Guitti, direttamente da La Menagere di Firenze, con il “Verde, Blanco y Rojo” (Tequlia José Cuervo Silver lavorata in fat wash con olio d’oliva toscano e peperoncino, lime, sale al Chianti) e un bicchierino disegnato con motivi di rombo a ricordare proprio l’agave. Il drink, servito con un side di aglio disidrato e caramellato, è stato presentato come un omaggio alla cucina italiana, ma ha provocato anche alcune perplessità circa l’utilizzo della pianta bulbosa come accompagnamento (dal sapore molto coprente) e la scelta del fat wash, tecnica complessa da utilizzare con l’olio (una sostanza che gelifica e non ghiaccia, rendendo parzialmente inefficace il procedimento). Seconda sfidante chiamata all’opera è stata Maria Surgucheva del Gourmet meet&drink di Roma con un drink, preparato con Tequlia José Cuervo Silver, sciroppo di rosa home-made (con l’aggiunta di

Maria Surgucheva

Maria Surgucheva

acqua di rose) ed un mix di lime e limone, tradita forse da un po’ di emozione. Il turno successivo è stato quello di Erica Rossi del Victoria

Erica Rossi

Erica Rossi

Club del Grand Hotel Trieste & Victoria di Abano Terme (PD), con il “Chupalabios” (Tequila José Cuervo Gold, Liquore al té nero aromatizzato con peperoncino e cacao, succo di pomplemo e Lagavulin), così chiamato perché “vi fa succhiare le labbra. Shot gustoso e bilanciato rappresenta, per la bartender, un omaggio alla siesta messicana e al rituale del té, accompagnato ad un sigaro aromatizzato al José Cuervo e del cioccolato al sale di Trapani. Sempre dal Veneto, più esattamente dall’Autostazione servizio bar ristorante di Cittadella (PD), arrivava Enrico Romeo con un drink prepratato con José Cuervo Silver, lime, sciroppo d’arancia e orange bitter, BBQ bitter e una crusta di sale con

Enrico Romeo

Enrico Romeo

arancia e peperoncino, presentato in un bicchiere semplicemente molato con una stella. Giro di boa della gara con Christian dell’Aquila, bartender del 65metriquadri a Milano, forse il veterano di questa gara, e con il suo “Don Psyco” (Tequila José Cuervo Silver, lime, Blue Curaçao, tabasco) uno shot pensato miscelato, per esser bevuto tutto

Christian dell'Aquila

Christian dell’Aquila

d’un sorso, e preparato invece shakerato vista la riluttanza dei giudici a questa pratica. Il simbolo di Superman fatto “disegnare” sul bicchiere e il colore blu del drink ben rappresentano lo spirito di questo bartender, sicuramente fra i più istrionici di tutta la competizione. Il sesto finalista, Ruggero Benelli de lo New Zanzibar di Crema, ha presentato, a detta della giuria,

Ruggero Benelli

Ruggero Benelli

un twist sul “Margarita” molto simile a quello della prima sfida, preparato con Tequila José Cuervo Silver, Lime, Domaine de Canton, presentato però con una spuma di Tequila e pompelmo rosa a parte, che aggiunta allo shot cambiava completamente la natura ed il gusto del cocktail. Penultima finalista a salire sul banco Sara Polidori dell’Agorà Anytime Cafe di Città di

Sara Polidori

Sara Polidori

Castello (PG) con un “percorso sensoriale” chiamato “Hermoso” (Tequila José Cuervo Silver, liquore di passion fruit, lime). Questo piccolo viaggio fra i sensi vedeva come side tre sfere dello stesso drink (senza la parte sour e con l’aggiunta di colorante rosso) e tre palline di mango (una al naturale, una con ananas e lime e una con ginger e fragola) a dimostrazione di una grande ricerca sul versante dell’abbinamento non sorretta però da altrettanta attenzione alla bevuta, per un cocktail certamente profumato ma non particolarmente innovativo. Ultimo, solo in

Flavio Esposito

Flavio Esposito

ordine di presentazione dello shot, Flavio Esposito, bar&chef manager al Boutique 12 restaurant & cocktail bar di Milano, esuberante sfidante dalla vivace parlantina. Protagonista di un divertente siparietto pre-gara, che acceso la dialettica con i quattro giudici, l’ottavo sfidante ha presentato un twist sul “Tequila Sunrise” preparato con Tequila José Cuervo Gold, granatina, spremuta di pompelmo rosa, limone, lime e arancia con crusta di sale al pimento,

I primi tre classificati: Erica Rossi, Sara Polidori e Flavio Esposito

I primi tre classificati: Erica Rossi, Sara Polidori e Flavio Esposito

accompagnato da peperoncino rosso al cioccolato e servito in un bicchiere decorato con l’immagine del Vesuvio, vulcano che, a sua detta, unisce le sue origini partenopee con quelle messicane del Tequila. La vincitrice del Dons of Tequila, che rappresenterà l’Italia nella finale mondiale di Tequila in Messico, è stata Erica Rossi ma siamo sicuri che, al di là del risultato, l’esperienza di questa due giorni toscana sarà per tutti un prezioso ricordo.

Giampiero

Dal cinema al whisky il passo può esser breve. Basta fare un viaggio in Scozia, perdersi magari nel cuore delle Highlands, e ritrovarsi a chiacchierare in un piccolo pub di Ullapool parlando di torbatura e imbottigliamenti. Nasce così una passione travolgente, girando l’Italia, l’Europa (e non solo) di degustazione in degustazione, di locale in locale... alla scoperta del meglio che questo universo può offrire. Cocktail preferito: Rob Roy Distillato preferito: Caol Ila 25 yo

Be first to comment