Michael Collins un drink di Patrick Pistolesi

Per commemorare San Patrizio, la festa più sacra in Irlanda, siamo andati a trovare Patrick Pistolesi al Propaganda Caffè, il locale dove è resident, e gli abbiamo chiesto di proporci un drink che rappresentasse bene questo grandissimo paese e le sue tradizioni, ovviamente non si è tirato indietro e ci ha omaggiato con il suo ‘Michael Collins’.

Patrick raccontaci questo drink

Allora utilizziamo un Connemara leggermente peaty, ovviamente un whiskey irlandese e dunque un prodotto che ha diverse

Patrick Pistolesi dietro al banco del Caffé Propaganda

Patrick Pistolesi dietro al banco del Caffé Propaganda

sfumature. Questo in particolare ha una punta affumicata molto evidente. Il drink in principio era stato fatto con il Jameson 12, infatti era nato proprio per la competizione della Jameson. Successivamente l’ho sostituito con questo prodotto, non perché preferisca questo whiskey in particolare, ma perché riesce a tirare fuori un sapore differente e più indicato. Il Jameson infatti è troppo smooth, invece il Connemara è un prodotto più vicino ai torbati scozzesi, anche se è irlandese a tutti gli effetti. Opero poi un taglio con l’Antica Formula per dargli un po’ di vaniglia e di china, utilizzo del Carpano Classico per dargli una base, corpo, un body. Andremmo poi ad aggiungere un Guinness bitter, che altro non è che della Guinness ridotta, che ha il compito di tirare fuori un po’ sentore di liquirizia di cereali. Ed Infine do un tocco di religiosità al tutto, visto che gli irlandesi sono molto religiosi, con del Bénédictine, questo serve nient’altro che a dare un po’ di vegetale e un po’ di dolce al drink.

Ora questo visto così, letto così, il drink non è nient’altro che un “Rob Roy”, o un “Bobby Burns”, o un “Manhattan”. Tutti questi drink, possono essere collocati in varie parti del mondo “Rob Roy” e “Robby Burns” in Scozia, il “Manhattan” ovviamente in America, con il suo Rye o il suo Bourbon. Io voglio celebrare il whiskey irlandese e quindi dare un new on Classic, ad uno stato che, se ce l’ha ne ha in realtà molto pochi: Irishcoffee, o un hot whiskey. Questo è per me un regalo ad un popolo che mi appartiene, mia madre è, infatti, irlandese ed è il motivo per cui mi chiamo Patrick. Avendo quindi avuto nomi illustri per  il “Rob Roy” e il “Bobby Burns”, ho ritenuto necessario chiamare questo drink “Michael Collins”, che ritengo essere il grande padre della patria di Irlanda.

Raccontaci dunque un po’ della tua Irlanda?

La mia Irlanda è un’Irlanda d’infanzia e di libertà. Perché Roma è una città urbana, lontana anni luce dalle campagne irlandesi. L’Irlanda è per me uscire la mattina alle otto e tornare la sera alle otto e mezza pieno di fango, e vivere in una completa libertà. Questo drink si ispira proprio a questo sentimento, perché proprio di libertà si parla quando ci si riferisce ad un personaggio come Michael Collins. La mia Irlanda sa di 16 anni e di puzza di birra stantia, sa di pub e di Guinness, ma soprattutto di tante

Patrick Pistolesi nuovo bar manager del Caffé Propaganda

Patrick Pistolesi nuovo bar manager del Caffé Propaganda

risate, di gente che ti apre sempre la porta di casa, perché in un posto dove piove sempre tutti, di casa o no, ti daranno riparo. E questo sarà un riparo accompagnato da una musica di violino o di chitarra con una bella birra scura davanti.
Ora che siamo un po’ più grandi e beviamo qualcosa di più sofisticato ma sempre molto semplice e sempre con un cuore irlandese.

Quanto sono apprezzati nel tuo lavoro, nel mondo dei bar in generale, secondo te il whiskey irlandesi?

Guarda è stato apprezzatissimo e scoperto, quando esplose il movimento dei pub, quando gli italiani hanno cominciato a bere in maniera differente, cominciando a bere birra scura. In Italia, e a Roma in particolare, si è creato infatti un gran movimento importante e si è sviluppata una forte cultura in tal senso. E Jameson e il Bushmills sono prodotti che conosciamo bene proprio per questo motivo. Però questi whiskey erano sempre in bevuti come Shot o on the rocks, e mai in miscelazione.
E se all’epoca è stato per caso miscelato è stato miscelato dagli americani, magari in maniera un po’ volgare, a mio avviso, con “Irish car bomb” un drink che ricorda “Jagerbomb”, ed è esattamente mezza Guinness e mezzo Jameson buttato dentro, alla sommergibile se ci vogliamo capire.
Adesso però i ragazzi del Dead Rabbit a New York hanno, per primi, cambiato questa filosofia miscelando con autorevolezza e coscienza il whiskey irlandese. Ovviamente, io nel mio piccolo, ho sempre strizzato l’occhio a loro in tal senso.

Il Micheal Collins Cocktail (Connemara, Antica Formula, Carpano Classico, Guinnes Bitter e Bénédictine)

Il Micheal Collins cocktail

Il Micheal Collins cocktail

Al naso emergono gli odori degli olii essenziali che addolciscono l’odore torbato del Connemara, elemento che avvicina il drink ai sentori dei torbati di Islay. Alla Bocca risulta perfettamente equilibrato, e tutti i sapori procedono via via distinti e distribuiti, dalla liquirizia al dolce e vegetale del  Bénédictine. Da un picco  dolce di sapore che declina morbidamente verso l’amaro, ricorda un “Rob Roy” o un “Robby Burns” naturalmente, ma con una maggiore e più profonda complessità.
Il taglio di Carpano Classico sull’Antica Formula, garantisce leggerezza nella bevuta e il vero punto fermo del drink, il Bénédictine è la ciliegina sulla torta.

Nota dell’autore margine. Di questo incontro, di questa bevuta posso raccontare di un ragazzone mai per fortuna troppo cresciuto, che ti sa accogliere nel suo locale facendoti sentire a casa. Si respira sempre una bella fraternità con Patrick e una grande spensieratezza quando si beve con  (e non da) lui. Elemento per me non di poco conto. In queste giornate primaverili, quando le ultime piogge lasciano tramonti  incredibili di arancio tagliato dal blu delle nuvole, vi invito a fare un salto al Propaganda, e provarlo questo drink. Magari guardando fuori dalle vetrate del locale scorgendo il sole che sparisce all’ovest dietro il Colosseo verso L’Irlanda.

 

Nicola

Poco incline al vivere civile, spendo il mio tempo tra film, politica e alcool ... Scuola antica, centri sociali, curva Sud, birrozzi e cattivi gin lemon, nel mezzo del cammin di 'mi vida' scopro che si può bere bene e in qualità. Perdo le brutte abitudini per delle nuove più esaltanti e convincenti. E come tutti quelli che non sanno fare scrivo, anche con una certa abilità. Cocktail preferito mint julep. Distillato preferito : Caol Ila duble matured

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