Roots Cocktail Competition: la finale al Diana Sheraton Majestic di Milano

A vincere Alessandro Pitanti del 67 Sky Lounge dell’Hotel Principe a Forte dei Marmi.

Storia, eleganza, personalità e originalità: un mix intrigante e coinvolgente che fa dell’equilibrio una virtù e della capacità di raccontarsi una dote (potrei scrivere story telling, come va di moda al giorno d’oggi).  Sono le doti imprescindibili per un bartender di nuova generazione, che deve saper interpretare, realizzare e comunicare le sue liquide creazioni fra carisma, tecnica e passione.  Partecipare ad una gara beverage significa sempre penetrare in universi mentali che prendono vita a bordo bicchiere e che sono scritti da mani abili, sguardi attenti e pubblico vigile.

La pergamena del vincitore

La pergamena del vincitore

Lunedì 19 settembre, immerso nella raffinatezza dello Sheraton Diana Majestic di Milano, ho preso parte alla finale della Roots Cocktail Competition: un’appassionante sfida fra barman professionisti provenienti da tutta Italia, chiamati a miscelare un cocktail che valorizzasse tra gli ingredienti i Roots Finest Spirits, storici liquori ellenici.  Scelti a partire da 95 ricette, i barman finalisti sono stati giudicati da quattro autorevoli giudici che hanno valutato la qualità del cocktail, la scioltezza professionale e la capacità di gestire lo spazio di lavoro: l’amato, invidiato, criticato, immortalato banco-palcoscenico.  Umberto Caselli, presidente onorario di A.B.I. Professional, GianMario Artosi, bar manager del Milan Marriot Hotel, Mattia Pastori, proprietario del nuovissimo Damascegliere Alchimie Milanesi e finalista mondiale della World class Diageo Competition, e Gabriele Manfredi, bartender del Nightjar di Londra.

A trionfare Alessandro Pitanti del 67 Sky Lounge di Forte dei Marmi con la sua creazione beverina “Radici Profonde”, un amabile mix di Roots Tentura, Mezcal, Campari e Choya. Secondo gradino del podio per Luca Granero del Hasu Lounge Bar di Alba (Cn) che ha preceduto Eleonora Sasso, barlady de La Zanzara di Roma.  Gli altri validissimi partecipanti? Luca Crinò

Alessandro Pitanti durante la gara

Alessandro Pitanti durante la gara

del Bar Pasticceria Massimo di Milano, Livio Carrubba del Cloakroom Cocktail Lab di Treviso, Mauro Colombo del Barrier di Bergamo, Lorenzo Forzoni del Rivalta Caffè di Firenze, Alberto Pancaldi de La Zanzara di Roma. E ancora, Andrea Rossetto del Future Fusion di Lodi, Gianfranco Sciacca del Bacio Elite di Bagheria (Pa), Fabrizio Tassia dell’Happening Cocktail Bar di Napoli e Silvia Piergigli del Corallino Cocktail Bar di Falconara (An).

Il brillante vincitore potrà così partecipare all’Atene Bar Show, in programma l’8 e il 9 novembre, e vivere un’esperienza professionale presso la distilleria di Roots di Solonos Atene.  Alessandro ha debuttato in un american bar di Forte dei Marmi, Il Caffè Giardino. Ha studiato a Londra, approfondendo  l’universo della mixologist al London Edition, ed è stato in servizio al Four Season Hotel di Firenze, prima di lanciarsi nell’avventura del lounge bar dell’Hotel Principe, sempre nella nota località della Versilia, dove attualmente lavora.

Ivan Donati

Sono giornalista, web editor per la precisione, da oltre dieci anni. Sono ufficio stampa di ConfCommercio Abbiategrasso, collaboro con importanti testate online, faccio radio, canto e suono il pianoforte da tempo immemore. Ho sempre amato parlare e scrivere di beverage, penetrare nei segreti dei bartender, dare spazio alle idee dietro un cocktail, un abbinamento, una drink list. Non mi interessano ricette, dosi e standard. Mi entusiasmano le idee, la professionalità e, perché no, quel filo di incosciente pazzia che accomuna tutti i creativi. Dietro ai banconi, ma non solo.

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