Recuperando il celeberrimo slogan “Amaro Montenegro, sapore vero” lo storico amaro, creato dall’erborista bolognese Stanislao Cobianchi nel 1885, ha ideato una competizione fra bartender denominata, appunto, be the vero bartender. I vincitori delle rispettive tappe nazionali di Albania, Australia, Austria, Belgio, Germania, Olanda, Regno Unito, Spagna, USA e, ovviamente, Italia, si sono così ritrovati a Bologna, lo scorso 27 novembre, per sancire il vincitore globale della competizione. Un’onorificenza sicuramente prestigiosa, resa però ancora più ricca dal premio in palio, due giorni di formazione a Londra con l’head chef dell’Union Street Cafè by Gordon Ramsey e Simone Caporale,
Il Vero bartender 2018
bartender che non necessita certo di presentazioni. La scelta del premio in palio non è stata certo casuale; l’intera competizione si è basata infatti sul rapporto fra haute cuisine e miscelazione, cucina e cocktail. Un binomio sempre più gettonato ed esplorato che ha ispirato le creazioni dei concorrenti in gara.
Sotto gli occhi attenti di una giuria d’eccezione formata da Marian Beke, del Gibson di Londra, Jake Emen, giornalista specializzato in food & beverage, Davide Degiovanni, head chef dell’Union Street Cafè, e Matteo Bonoli, master herbalist di Amaro Montenegro, i dieci concorrenti si sono dovuti cimentare in due prove, una in singolare ed una a squadre. La prima sfida prevedeva la realizzazione di un twist on classic con Amaro Montenegro utilizzando alcune tecniche prese in prestito dalla cucina, mentre nella seconda i bartender hanno dovuto utilizzare gli ingredienti di una Secret Box per creare un drink in abbinamento ad un piatto pensato dallo chef ed ispirato alle varie nazioni in gara.
Non di sola competizione è però vissuta l’intensa giornata della finale dell’Amaro Montenegro Vero bartender, ad arricchire il programma infatti anche una serie di masterclass, punto apicale del progetto di formazione che Amaro Montengro porta avanti dodici mesi l’anno. Durante gli ultimi mesi infatti la squadra dell’azienda ha
Peter Dorelli e Salvatore Calabrese
realizzato, solo in Italia, oltre 50 tappe di seminari. Per concludere questo lungo percorso non ci potevamo che aspettarci il meglio; la storica coppia, sempre sulla breccia, Peter Dorelli e Salvatore Calabrese, Alex Kratena, lo stesso Marian Beke ed il nostro Daniele Gentili, protagonista con la sua lezione sul bar management. Un momento di relax e crescita anche per i dieci concorrenti prima di incrociare shaker e spoonbar.
Finita questa fase Lukas Sedlmaier, Armin Mohebbi dell’l’Eberts Bar di Vienna, Markus Müller dell’Hefner Bar di Berlino, Andrea Civettini del Paradiso di Barcellona, l’americano Kyle Erkes, Elsedio Huta del Fusion di Tirana, Aleksandra Jaworska Bullard and Worth di Edimburgo, Xander Dedroog del Bar Nine di Leuven, Will
Andrea Civettini del Paradiso di Barcellona
Krepop del Jungle Boy Bar di Wndos in Australiasi si sono sfidati attraverso le loro creazioni, mentre l’Italia è stata rappresentata da Michael Limoni, del Caffè del viale di Faenza.
A trionfare ed ad aggiudicarsi il titolo di Amaro Montenegro Vero Bartender, con il cocktail “Flor de Monte”, Andrea Civettini del Paradiso di Barcellona. Un anno quantomai fortunato per l’hidden bar di Giacomo Giannotti che, dopo aver scalato la classifica dei World’s 50 best bars lo scorso ottobre, riceve, con uno dei sui bartender, un altro prestigioso riconoscimento.
