Bar e sostenibilità: i Paradiso coasters

I temi dell’ecologismo e della salvaguardia del nostro pianeta, al di là di qualche efficace slogan pubblicitario, restano purtroppo sempre in secondo piano nelle agende politiche dei principali governi del mondo. Un quadro già compromesso, aggravato ancor di più dalla crisi sanitaria, economica e sociale che ormai ci attanaglia da quasi un anno che ha inevitabilmente concertato l’attenzione su tematiche diverse da quelle della sostenibilità. Come ha però fatto correttamente notare Lavinia Martini, giornalista che da tempo si occupa di queste problematiche, su linkiesta (https://www.linkiesta.it/2020/09/eco-cocktail-

Giacomo Giannotti

Giacomo Giannotti

cosa-sono-dove-provarli/) il mondo del bar, o almeno quello dell’alta miscelazione, è uno dei settori che maggiormente si è speso per garantire una reale sostenibilità. Come io ho stesso ho sottolineato nell’articolo sopracitato le ragioni di questa particolare attenzione all’ambiente sono da ricercare in alcune caratteristiche proprie del mondo del bar che hanno fatto coincidere, cosa più unica che rara, le esigenze del nostro pianeta con un risparmio in termini economici per le aziende coinvolte. Limitare gli sprechi, riducendo quasi a zero gli scarti, è, ad esempio, una pratica da sempre diffusa nell’alta miscelazione utile, in primo luogo, ad ottimizzare i costi e massimizzare i profitti.
E’ però interessante notare come, a differenza del mondo della cucina, i bartender più influenti a livello globale abbiano fatto della sostenibilità del proprio bar un vero e proprio vanto. Premi come il “Sustainable Bar Award” dei The World’s 50 Best Bars hanno sicuramente pesato su questa scelta ma l’attitudine dei barman a minimizzare quanto più possibile l’impatto ecologico del proprio lavoro è, a mio avviso, segno di una più generale maturazione del settore, che, come pochi altri, ha compreso questa enorme sfida.

Il caso del Paradiso, cocktail bar di Barcellona al diciannovesimo posto della classifica dei The World’s 50 Best Bars, è

Un cocktail servito al Paradiso di Barcellona

Un cocktail servito al Paradiso di Barcellona

emblematico. Questo cocktail bar rappresenta ormai da anni un vero e proprio trend setter, il cui stile e approccio è apprezzato e seguito in ogni angolo del mondo. Come ha sempre dichiarato Giacomo Giannotti, manager e creatore di questo locale, l’attenzione sua e del suo team è sempre stata concentrata “sul portare agli ospiti la migliore esperienza possibile attraverso i nostri drink e la nostra ospitalità”. Un concetto che si traduce in concreto in un accoglienza calda e ovattata, all’interno di un locale dalle atmosfere soffuse ed accattivati cui fanno da contrappunto cocktail estremamente scenici che potremmo senza alcun dubbio definire “pop” (inteso come rimando alle arti di Andy Warhol, Roy Lichtenstein o Claes Oldenburg). Un’anima contemporanea, permeata delle influenze del nostro tempo e, forse proprio per questo, consapevole anche delle problematiche che ci affliggono. Non è un caso infatti se lo stesso Giacomo Giannotti dichiari come accanto ai valori dell’accoglienza e dell’ospitalità i bartender del Paradiso abbiano “a cuore un principio che ci accompagna sin dal primo giorno: essere consapevoli dei nostri rifiuti e fare del nostro meglio per essere un bar sostenibile”. Per dare un segno concreto di quanto un’azienda come un bar possa avvicinarsi a questo “principio di sostenibilità” il cocktail bar di Barcellona ha da prima ridotto quasi a zero l’utilizzo della plastica, sostituendo cannucce e materiali monouso con

La realizzazione dei Paradiso Coasters

La realizzazione dei Paradiso Coasters

alternative prodotte con grano, pasta e bambù. E’ stato poi il turno degli involucri del magazzino dove i materiali inquinanti sono stati rimpiazzati da carta di cera d’api riutilizzabile. Ma la vera sfida per Giacomo Giannotti ed il suo team era azzerare totalmente gli scarti delle loro lavorazioni, in un’ottica che andasse oltre il mero risparmio economico puntando ad una concreta sostenibilità. Per quanto si usi e riusi una materia prima è innegabile infatti che un minimo quantitativo di rifiuti si produca. Ed è qui che è entrata in gioco la tecnologia. Grazie al supporto di Makeat, un’azienda che produce soluzioni uniche e personalizzate per il mondo della cucina e del bar, il team del Paradiso è riuscito a trasformare i pochi scarti in moderni ed efficienti sottobicchieri. Come ha detto lo stesso Giannotti “noi avevamo il materiale e loro la tecnologia, quindi raccogliendo il meglio di entrambi abbiamo creato questa fantastica alternativa sostenibile ai nostri tovaglioli neri monouso, un passo avanti verso un bar più sostenibile”.

L’esempio del Paradiso e la testimonianza di Giacomo Giannotti rivelano ancora una volta quanto lo spirito

I Paradiso Coasters

I Paradiso Coasters

del bar sappia essere contemporaneo e profondamente calato nelle diverse realtà che stiamo vivendo. Un “rovescio della medaglia” che, troppo spesso, chi non conosce davvero il settore ignora. Il bar, almeno nella sua accezione migliore, quella che noi, da sempre, raccontiamo e promuoviamo, è portatore di valori positivi (come quelli ecologisti) di sana aggregazione e socialità. Uno spirito che per primi non dovremmo dimenticare e che, nonostante tutte le difficoltà,  dovremmo continuare a sostenere e divulgare.

Giampiero

Dal cinema al whisky il passo può esser breve. Basta fare un viaggio in Scozia, perdersi magari nel cuore delle Highlands, e ritrovarsi a chiacchierare in un piccolo pub di Ullapool parlando di torbatura e imbottigliamenti. Nasce così una passione travolgente, girando l’Italia, l’Europa (e non solo) di degustazione in degustazione, di locale in locale... alla scoperta del meglio che questo universo può offrire. Cocktail preferito: Rob Roy Distillato preferito: Caol Ila 25 yo

Be first to comment