Ci spostiamo di poco, rimanendo in Europa, per approdare in Inghilterra, più precisamente a Londra, per intervistare Tiago Vasconcelos di Coupette.
Ciao Tiago, grazie innanzitutto della tua disponibilità. Raccontaci brevemente chi sei.
Mi chiamo Tiago Vasconcelos, ho 27 anni e sono nato a Lisbona in Portogallo. La mia carriera da bartender cominciò negli Hilton Hotel in Portogallo, trasferendomi in seguito ad Amsterdam per lavorare nella catena di Waldorf Astoria Amsterdam e successivamente al Door 74 fino ad arrivare a Londra, dove attualmente sono Head Bartender al Coupette.
Puoi descrivere, in poche parole, il tuo bar, la sua atmosfera e la tua filosofia di bar?
Coupette è un bar di quartiere della East London, con ispirazione francese nei sapori che serviamo. Siamo specializzati nel Calvados, un brandy a base di mela della Normandia e per quanto ne sappiamo, attualmente ne possediamo la più grande collezione. Per quanto riguarda l’ambiente, crediamo che l’atmosfera ed il sentimento generale che uno prova entrando al Coupette sia la cosa più importante: le opere d’arte, i dipinti, i mattoni a vista ed il nostro famoso bancone fatto con monete francesi si combinano tutti insieme in un sentimento accogliente e familiare, con un tocco grezzo tipico della East London.
Venendo alla crisi che stiamo attraversando, come hai reagito umanamente, psicologicamente alla diffusione del virus e alla successiva chiusura?
Ad essere sinceri, la settimana in cui abbiamo dovuto chiudere la Coupette, non conoscevamo davvero la sfida cui eravamo confrontati: la maggior parte delle persone e delle aziende parlavano di chiusure di 14 giorni, che francamente non sembravano una vera sfida, ma molto presto siamo stati informati che non era nota alcuna data per la revoca delle regole di blocco. L’isolamento non è facile ma mantenere una routine può davvero aiutare, almeno questa è la mia esperienza; anche se riesci a realizzare molto in un giorno, essere produttivi un paio d’ore al giorno ed esercitarsi può davvero aiutare a dare un senso alle tue giornate.
Quando ti è stata annunciata la fine del lockdown quali sono state le azioni concrete che hai messo in atto per far ripartire il tuo locale?
Beh in questo momento siamo prossimi alla possibilità di uscire dal lockdown ma i bar potranno aprirsi solo in un secondo momento, quindi in questo periodo in maggior libertà stiamo lavorando ad una
riapertura graduale di Coupette, dove continueremo a servire i nostri ospiti tramite servizi di asporto e di consegna. Per ora non ci sono informazioni per quanto riguarda il Regno Unito ma, proprio come sta accadendo ora in Cina, probabilmente ci saranno diverse restrizioni per la riapertura dei bar come la distanza tra gli ospiti e il numero massimo di ospiti in una sede, quindi dovremo tutti adattarci a questa nuova realtà.
Cosa suggerisci a chi dovrà affrontare la fase di riapertura a breve?
Riaprire un bar dopo una crisi non è un compito facile. Credo che dobbiamo innanzitutto trasmettere fiducia ai nostri ospiti dimostrando loro che stiamo prendendo sul serio tutte le misure obbligatorie, sia che si tratti dell’uso delle attrezzature necessarie come maschere e guanti, sia che per quanto riguarda l’applicazione del distanziamento sociale nel modo in cui sediamo i nostri ospiti nel nostro bar. In secondo luogo, ma altrettanto importante, i nostri ospiti dovranno sentirsi come si sentivano prima della crisi, è nostro dovere fargli dimenticare le proprie preoccupazioni per un paio di momenti mentre si godono il proprio drink ed una buona conversazione; siamo qui per fargli passare una bella serata, ed è per quello che continuano a tornare