CO.SO. e Stazione di posta

Bastano i primi caldi, le prime avvisaglie della bella stagione, per risvegliare quella voglia, innata, di sole ed aria fresca. Dopo il lungo inverno passato a riscaldarsi in comodi ritrovi, con l’arrivo del solleone

Stazione di posta

Stazione di posta

cambiano le nostre abitudini e si inizia la ricerca di valide alternative per l’estate. Capita così che uno dei cocktail bar di maggior successo della Capitale, CO.SO.,  decida di abbandonare, almeno temporaneamente, l’ormai celebre location del Pigneto, per fondersi con un’importante realtà romana, in rampa di lancio per una nuova avventura, Stazione di Posta. Il famoso ristorante stellato di Testaccio, smesse le spoglia rigide e austere che lo avevano sino ad ora contraddistinto, cambia, insieme allo chef, anche “natura”, rispolverando quell’atmosfera da street-gourmet insita nella stessa struttura, nella stessa architettura del locale. Con Luigi Nastri ai fornelli, rientrato da Parigi con rinnovato entusiasmo, uno spirito casual ed accogliente invade infatti la grande sala, pronta, anche grazie al nuovo cocktail bar, a trasformarsi in qualcosa di più di un “semplice” ristorante stellato. Una mutazione ben evidente sin dal menù della cucina, una carta che varia ogni mese, espressione di una filosofia del tutto nuovo per Stazione di posta. Una filosofia che si fonda sulla semplicità, sulle materie prime lavorate senza snaturarle, su gusti che incontrino un pubblico vasto ed eterogeneo, dai palati più raffinati ai foodies, fino ai neofiti dell’alta cucina. Un’apertura alla strada, appunto, di cui CO.SO. è stato un capostipite. In un mondo, quello della miscelazione, che si chiudeva nella meravigliosa atmosfera degli speakeasy, regni magici ma per pochi adepti, l’esperimento di Massimo D’Addezio puntava invece ad aprire, ad allargare i confini, coinvolgendo il colorito panorama del Pigneto; un esperimento perfettamente riuscito.

Il menù di CO.SO. a Stazione di posta

La grande sala di Stazione di posta

La grande sala di Stazione di posta

Il nuovo corso di Stazione di posta è dunque, per sua natura, un ibrido, capace di accogliere dal pranzo all’aperitivo, dalla cena a tarda notte. Per poter soddisfare un proposta così vasta l’offerta del cocktail bar, e della cucina, non poteva che essere assai articolata. La formula dell’aperitivo proposta dalla casa prevede un assaggio di pizza, da abbinare ad alcuni sughi per una variante della classica “scarpetta”, e la possibilità di ordinare, anche seduti nelle comode poltrone del cocktail bar, una selezione dei piatti pensati da Luigi Nastri per la sala. Dietro al banco, per accompagnare i pasti o per un piacevole dopocena, una coppia di barlady di prima caratura, Valeria Tumulo di CO.SO. e Solomia Grystychyn del Chorus Cafè. Garanzia di accoglienza e qualità le due barmaid hanno creato una drink list semplice ed accattivante, formata da una selezione di twist on classic. Riprendendo, ad esempio, la “Z” di Stazione di Posta, CO.SO. propone lo “ZZZ” (Gin, zenzero, succo di lime,  infuso rinfrescante di menta e cetriolo  cordial lime), un cocktail dal gusto bilanciato, che tende leggermente al sour, ideale per chi ama i toni vagamente acidi ma sufficientemente profumato da avvicinare anche i palati più delicati. Ideato da Valeria Tummolo è invece il “Doggy Style” (Mezcal, chartreuse Jaune,  angostura bitter, chuck norris bitter,  succo di lime, zenzero e sciroppo di agave), che sfrutta le note decise dei suoi ingredienti, fra cui il piccantissimo Chuck Norris bitter creato dal locale del Pigneto, per un mix deciso ed intenso. Non possono poi mancare le rivisitazioni dei classici

Un angolo del locale

Un angolo del locale

di Massimo D’Addezio, come il “18 anni domani” (vodka, lime, sciroppo di passiflora  e Van Damme bitter), che riprende l’idea di uno dei best-seller del Chorus Cafè, il “17 e mezzo”, il “Ciccione lavato” (Fat washed Bourbon Whiskey,  succo di limone,  sciroppo di zucchero  e meringa), un twist dell’ormai celeberrimo “Carbonara Sour” (un “Whisky sour” alla romana con un piacevole sentore di pepe), e il “Red Sgnapper” (Vodka, succo di lime, sale di maldon,  worcestershire sauce, salsa di rafano,  vermuth extra dry e succo di pomodoro), variante del “Bloody Mary” sempre presente al CO.SO. Per gli amanti del genere poi, i martiniani, il “Martini Cocktail” del giorno è una curiosità da provare e riprovare, sperimentando le mille variazioni proposte dalla bellissima coppia di barlady; variazioni come quella preparata con Spanish Bitter e anice stellato, per un gusto profumato e particolare, decisamente gradevole anche per gli appassionai di “Martini Dry”.

Giampiero

Dal cinema al whisky il passo può esser breve. Basta fare un viaggio in Scozia, perdersi magari nel cuore delle Highlands, e ritrovarsi a chiacchierare in un piccolo pub di Ullapool parlando di torbatura e imbottigliamenti. Nasce così una passione travolgente, girando l’Italia, l’Europa (e non solo) di degustazione in degustazione, di locale in locale... alla scoperta del meglio che questo universo può offrire. Cocktail preferito: Rob Roy Distillato preferito: Caol Ila 25 yo

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