I protagonisti del 2020: intervista a Paolo Viola

Oggi parliamo con Paolo Viola, classe 1993, nato in Germania, ma di sangue fieramente siciliano. Brand ambassador distillati per Moët Hennessy Italia e bar manager del Morgana Lounge Bar di Taormina, Paolo si racconta a BlueBlazer.

 

Raccontaci la tua formazione professionale e, in primis, da dove arriva la tua passione per il bartending…

Paolo Viola

Paolo Viola

In famiglia i miei zii e mio padre hanno sempre avuto una grande passione per il mondo del food & beverage e saranno stati sicuramente loro a contribuire nel far nascere questa mia passione. Inizialmente sentivo un forte attaccamento per la cucina, tanto da diplomarmi come operatore dei servizi della ristorazione, ma ho ben presto ho trovato la mia dimensione nel mondo del bar: la possibilità di miscelare e creare in piena autonomia, unita alla possibilità di poter interagire in maniera diretta con i clienti è il motivo per cui ho scelto il bancone. Ho iniziato prestissimo: tra le mie esperienze lavorative nelle strutture alberghiere migliori d’Europa, posso citare il Miramonti Majestic Grand Hotel 5 stelle di Cortina d’Ampezzo e il celeberrimo Ritz Hotel 5stelle Lusso, di Londra. Arriva a Milano, nel 2017, per il lancio del famoso ristorante napoletano Terrazza Calabritto e un anno dopo 2018 assumo il ruolo di ambasciatore italiano per il luxury brand polacco Belvedere Vodka, parte del gruppo LVMH. Oggi, sono al secondo anno come bar manager del Morgana Lounge Bar di Taormina.

Sei nominato nella sezione Brand Ambassador Spirit dei Barawards 2020, raccontaci la tua doppia emozione e quale, secondo te, e senza falsa modestia, la ragione per cui sei in queste prestigiose short list. Tu hai mai partecipato a competition tra bartender? Che esperienza ne hai conseguito, a cosa servono, se servono le competition per il settore e perché…

Fare parte dei migliori brand ambassador in Italia per me è una grande soddisfazione. Credo di far parte di questa prestigiosa short list, perché negli anni ho investito tempo in un lavoro di ‘reputation‘ personale, riuscendo a creare una cerchia di fedelissimi con un network davvero rilevante, che ha contribuito a far crescere la mia credibilità e reputazione nel settore. Nel 2018 ho vinto la Tavoletta d’Oro per il miglior cocktail al cioccolato alla Cocchi Vermouth Competition al Salon du Chocolat Milano. Le gare servono a misurare e capire i tuoi punti di forza e di debolezza, ai fini di migliorarsi sempre.

Cosa significa lavorare come brand ambassador e nello specifico cosa fai nel tuo lavoro?

Paolo Viola durante una competition

Paolo Viola durante una competition

Essere ambasciatore di un marchio come Belvedere Vodka, la prima vodka di lusso al mondo è una soddisfazione indescrivibile per chi, come me, ama questo lavoro. Da quest’anno la novità è che oltre a rappresentare Belvedere Vodka, sarò ambasciatore di tutto il portfolio distillati Moët Hennessy Italia. Con questo nuovo ruolo, sarò dunque responsabile di un portfolio che può vantare di marchi senza eguali e tra i più conosciuti luxury spirits internazionali. Il mio ruolo sarà quello di far conoscere a professionisti del settore e non solo, tutte quelle caratteristiche, storia, tecnicismi che ogni marca possiede, attraverso attività di masterclass o webinar. Ma anche stilare drink list a quattro mani con bartender o proprietari di locali e inoltre presiederò le mie zone di competenza, supportando la rete vendita in fase di negoziazione in qualità di ambassador dei prodotti. Il motivo che più mi inorgoglisce è poter lavorare con persone che stimo e da cui posso imparare molto, come Flavia Di Giustino, brand manager del portfolio spirits di Moët Hennessy.

Facendo riferimento alla tua professione da bartender, quale è, secondo te, il segreto per un cocktail perfetto? Quando un nuovo cliente arriva al tuo bancone cosa noti subito che ti possa aiutare a capire gusti e preferenze per creare il drink cucito su misura?

Se devo rispondere tecnicamente, in un cocktail perfetto i punti nevralgici sono l’equilibrio della miscela e il corretto utilizzo degli ingredienti, la conoscenza degli ingredienti utilizzati e la storia dell’ispirazione dietro ad ogni drink. Lasciando da parte ogni tecnicismo, che definisce la ‘perfezione’ di un drink, io credo che il cocktail perfetto non esista, ma è perfetto quando piace ai nostri clienti! Lo stato d’animo del cliente che ho davanti è l’ingrediente perfetto che mi aiuta a capire cosa creare su misura.

Quale è il tuo spirito o ingrediente preferito e perché? E quale il drink che preferisci bere e perché?

Non voglio essere ‘di parte’, ma devo ammettere che la vodka è da sempre il mio distillato preferito. Perché è la Storia, la madre dei distillati che dà vita ad altri prodotti. E’ lo spirito che non va mai in contrasto, dando spazio ad altri ingredienti, il distillato da celebrazione per eccellenza. Insomma, non riesco a immaginare un party senza la vodka. Il mio drink preferito è il Moscow Mule. Per molti forse risulta un drink banale, ma per me è il punto di arrivo di soddisfazione che possa raggiungere con un drink. Si compone di una parte alcolica e di una struttura data dalla vodka, e di una parte aggrumata frutto della presenza del lime, che si bilancia, per dolcezza, alla perfezione con il ginger beer, regalando la nota pungente e speziata. Senza dimenticare che il sodato porta allegria e armonia in bocca.

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