Nel linguaggio odierno, la lettera W ha molti significati: dalla semplice lettera dell’alfabeto, al simbolo o abbreviazione di “evviva”, e, andando oltre oceano, la lettera del punto cardinale che simboleggia l’ovest (West) o nel linguaggio più moderno, vittoria. Oggi, a Roma, la lettera W diventa una “Win” per miscelazione di livello nella capitale e non solo.
Per chi ancora non lo conoscesse, il W Rome fa parte della catena di hotel di proprietà di Marriott International fondata nel 1998 e conta dal 2021 ben 67 location sparse per il mondo. 3 in previsione per la fine del 2022. Si tratta di una catena che si differenzia dai suoi “cugini” alberghieri per il suo mood americano, con target giovanili. L’asset romano, situato nel cuore della chicchissima via Veneto, su via Liguria per essere precisi, mette le radici nel cuore della dolce vita degli anni sessanta, pur rimanendo sul futuro. Un concetto che possiamo notare dal design scelto dallo studio Meyer Davis che punta a vestire i due palazzi del XIX secolo che compongono la struttura con un ambiente moderno, mantenendo tuttavia un’aura retrò.
L’inaugurazione dello scorso 27 aprile conferma il mood “mondano” e “fashionable”, come direbbero nel lontano ovest. Probabilmente non il modo più consono per apprezzare a fondo tutti gli spazi della struttura, ma con celebrità come Benedetta Porcaroli e Riccardo Scamarcio, la movida di via Veneto rivive le sue gloriose notti in presenza delle stelle capitoline. Per l’evento, tutti gli asset erano a pieno regime, Dal Giano Restaurant, al Giardino Clandestino e il W Lounge, passando per l’Otto Rooftop. Persino l’Extreme Wow Suite, la suite più pregiata, aveva i suoi 140 metri quadrati di terrazza privata arredata con postazione per DJ, divani per gli ospiti e, vera chicca, un martini bar sotto la guida di Ludovica Massucci, che – dicono i bene informati – ancora aspetta Scamarcio per fare un refill al suo martini.
Una serata sicuramente particolare, tirata all’estremo, che normalmente non vedresti al W Rome, si è però trasformata, grazie alle molteplici situazioni, in piacevoli e improvvise conversazioni con chi nemmeno ti aspetteresti. Una fila al forno per un trancio di pizza di Seu e ti ritrovi a conversare con il giornalista e direttore del gambero rosso channel Guido Barendson in compagnia del figlio Lorenzo, mentre fra un passo di danza e l’altro puoi finire spalla a spalla con Emma Marrone. Attendi un martini e intanto offri una sigaretta a Paolo Kessisoglu. A caval donato… caval donato.
L’inaugurazione di un locale può sempre sembrare una situazione effimera, quella del W aveva il sapore delle mille e una notte, di quelle che una tantum meritano di essere vissute. Ultima nota di chiusura: l’ottimo lavoro del Barmanager, Emanuele Broccatelli, si rispecchia nei tre cocktail bar della struttura che ha l’obiettivo di ridare vita ad una zona della città da troppo tempo rimasta a crogiolarsi nei ricordi degli anni gloriosi che furono. Una sfida che il team del W Rome per ora affronta a testa alta, come può testimoniare la presenza di clienti di tutte le fasce di età. Ospiti che vengono per un ambiente vivo, moderno e una cocktail list che richiede più di un passaggio per poter essere apprezzata nella sua integrità.
La sfida è lanciata, nell’attesa, torneremo a bere un “Broccatello”. O chissà, un ottimo vino selezionato personalmente dallo “Champagnone”.
Lorenzo
Salve…c’è qualche sconto x un collega???terocinante