Vesta da Stavio: Racconti di archeologia industriale

Un connubio sempre interessante è quello fra la storia e i prodotti enogastronomici, fra le produzioni locali e l’ambiente dove si sviluppano ma anche fra un locale e la storia del luogo che lo ospita. Grazie alle amiche dell’Associazione Vesta siamo andati a scoprire la storia degli Ex mulini Biondi, situato nel quartiere Arvalia\Portuense di Roma, sede attualmente della Birreria Stavio, una delle più intriganti novità del mondo delle birre.

stavioGli ex Mulini Biondi –  Situato a ridosso del Tevere, al di qua della Via Ostiense, gli Ex-Mulini Biondi non nascondono la loro storia industriale ma trovano orgoglio nella loro nuova vita tra abitazioni di lusso e locali gourmet. Il fatto che la zona sia diventato un punto di attrattiva per chi è alla ricerca di novità brassericole o spunti enologici sembra essere scritto nel suo terreno da sempre utilizzato per la colture di vigne, ma la mutazione da zona industriale a uno dei quartieri più culturalmente attivi di Roma è stata una vera sorpresa. Infatti molte delle costruzioni di quel periodo, che formavano il polo industriale Ostiense, oggi sono parte integrante dello skyline capitolino e punti di riferimento della città ( ad esempio il gazometro, il Ponte di Ferro o il mattatoio di Testaccio). gazometro_notte Uno di questi è proprio gli ex mulini Biondi, con il suo aspetto austero e sobrio. Comprato nei primi del ‘900 dai Fratelli Biondi, ha visto ripercorrersi su di se tutte le mutazioni del quartiere e della città, ed oggi all’interno di quelli che erano i vecchi magazzini, ci si può gustare, in un accogliente locale, una buona birra. Il racconto della storia dello stabile e del quartiere ci è stata narrata, con bravura e competenza durante un percorso di visita, dalle ragazze dell’Associazione Vesta, che ci hanno trasportato dai tempi degli ultimi papa re fino ai rampanti anni ’90, destandoci un inaspettato interesse per delle zone di Roma lontane dai riflettori della Storia.ex mulini biondi

E ora c’è StavioLa birra Stavio nasce dall’idea di quattro ragazzi romanistavio-critical1 (Marco Meneghin, Luca Parisi, Valentina Parisi e Gabriella Cantone), che provenienti tutti dal mondo della mescita di luppolati, hanno deciso di lasciare la strada vecchia per una nuova. Stavio è ad oggi una beerfirm, ovvero non posseggono un birrificio ma si appoggiano ad altri per produrne; hanno deciso che prima del birrificio era giusto provarci con una birreria loro, nella loro città. Fa parte di quel nuovo rinascimento del luppolo a Roma che vede sia loro che Buskers Beer (altra beerfirm) in prima linea. Le ricette sono tutte originali, non seguono le mode del momento (quindi vanno oltre le IPA e le birre ultraluppolate, per fortuna) ma ritoccano con gusto personale i tipi classici di birre, per proporre prodotti piacevoli e diversi dalla solita stessa bionda. Vi consigliamo “La Martora” ( stile Tripel), “ Doc Brown Bock” , la “Critical”( una pale ale realizzata con gusto e criterio) e la “Hell Pantoffel”.

Fabio

Iniziata la mia carriera bevendo sidro per tutti i pub del quartiere Prati di Roma, fatale fu un viaggio in Scozia che mi fece scoprire le gioie della birra e del Whisky, per poi consacrarmi al luppolo sulle strade del Belgio tra Trappisti e Lambic. Dal pub sottocasa al micro birrificio più sperduto, dal Manzanarre al Reno, dalla Gran Bretagna alla Scandinavia, in una costante ricerca della birra più introvabile; senza mai disdegnare un buon distillato o un ottimo cocktail. Birra preferita: La Duchesse de Bourgougne (una Flanders Red Ale della Brouwerij Verhaeghe Vichte) è stata per anni la mia compagna preferita; Cocktail preferito: MIlano – TOrino, in fondo siamo pur sempre italiani; Distillato preferito: Sarò uno dei pochi a dirlo ma…Scapa!

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