A casa mia

“Non c’è posto più bello di casa mia” diceva Dohorty nel finale del classico “Il mago di Oz”. Deve pensarla così anche Teo Stafforini che, lasciato l’Annabella di Pavia, ha preso le redini di un locale di cui già il nome tradisce uno stile familiare e confidenziale; A casa mia. Situato vicino al commerciale e vivace corso Buenos Aires, a Milano, questo piccolo e accogliente

Teo Stafforini

Teo Stafforini

ritrovo rispecchia, tanto nell’atmosfera quanto nelle scelte del menù,  il proprio paradigmatico nome. Entrando nel locale ci si sente, infatti, immediatamente a casa; l’arredamento, dai colori pastello chiaro, rimanda in tutto e per tutto, a quello di un comune, seppur distinto, salotto. Pochi tavoli, il giusto mobilio, con un tocco leggermente vintage, il grande lampadario, la tappezzeria, tutto riporta ad una calda atmosfera familiare, dove rilassarsi dal caos della città o dal trambusto della vita moderna. Ad accoglierci A casa mia uno dei migliori padroni che la nostra miscelazione conosca. Prima ancora che un ottimo bartender Teo Stafforini è, infatti, un’oste sopraffino, nel senso più genuino del termine; una persona in grado di farti sentire immediatamente a tuo agio. Che tu sia annoverabile fra gli amici del locale o un semplice e sconosciuto avventore la simpatia, il calore, l’accoglienza di Teo e del suo staff aggiungeranno quel tocco in più ad un clima già di per sé ideale. Come accade nei migliori locali quindi, anche A casa mia, ancor prima di aver degustato un drink o assaggiato un piatto si può essere pienamente soddisfatti della propria scelta.

Il menù

Anche la drink list, presentata, in modo molto originale, grazie all’amicizia di Bargionale, proprio all’interno di un’edizione della rivista, rispecchia l’idea fondante di A casa mia. Banditi quindi gli enormi elenchi del telefono o gli infiniti ricettari che confondono e disorientano il cliente, la carta propone solo quattordici cocktail divisi in quattro semplici categorie. Dietro la scelta di questi classici e twist on classic, oltre alle idee dello stesso Teo Stafforini, la mano e la mente sapiente di Flavio Angiolillo e del Mag, il cui attivismo e la cui intelligenza sta pian piano cambiando il volto della miscelazione milanese. I primi tre drink proposti sono pensati per una vera istituzione meneghina, l’aperitivo.  Oltre ad un

A casa mia

A casa mia

cocktail di grande tradizione, ma non sempre reperibile come il, “Tuxedo” (Old Tom gin, Maraschino, vermouth dry, orange bitter e assenzio), A casa mia propone una rivisitazione di un calssico aperitivo, decisamente bitter, il “Poco di buono” e quello che potremmo definire uno dei miscelati del momento, il “Milanese”. I successivi tre cocktail, inseriti nella categoria Sweet and flower si compongono, oltre ad un intramontabile “Gin Sour ‘800”, di due twist on classic, di cui segnaliamo il “Clever Club” (Gin, limone, sciroppo di lampone e vermouth dry), variante del Clover Club, un cocktail pre-proibizionista che prende il nome dell’omonimo club di Philadelfia. I suor sono invece i protagonisti del quarto gruppo di drink proposti da Teo Stafforini, dallo storico “Lion’s tail” al “Mezcalero” fino ai due magnifiche variazioni del “The Last word” e del “Whisky Sour”, come il “Last word is mine”  (Gin, lime, Chartreuse, maraschino, ginger beer), per costruzione e natura più morbido dell’originale, ed il “My sour” (Bourbon, Cognac, lime, Peychaud’s e orange bitter, ginger syrup). Per chiudere il menù e la serata, tre proposte per un after dinner firmato dalla premiata ditta Mag/Stafforini: lo “Psico Punch”, il “Singa Sling” e, la nostra scelta, il “Nathan” (Riduzione di vermouth, camomilla, bitter alle fave di cacao, Abbott’s bitter, rye whisky), per concludere in modo intenso una intensa e piacevole scoperta.


 

 

A casa mia
Bistrot, Cocktail bar
Viale Regina Giovanna, 22
20129 Milano
02 2940 5148
www.casamiamilano.it

Giampiero

Dal cinema al whisky il passo può esser breve. Basta fare un viaggio in Scozia, perdersi magari nel cuore delle Highlands, e ritrovarsi a chiacchierare in un piccolo pub di Ullapool parlando di torbatura e imbottigliamenti. Nasce così una passione travolgente, girando l’Italia, l’Europa (e non solo) di degustazione in degustazione, di locale in locale... alla scoperta del meglio che questo universo può offrire. Cocktail preferito: Rob Roy Distillato preferito: Caol Ila 25 yo

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