E’ stato un lungo viaggio, dalle Alpi alla punta dello Stivale, quello compiuto da Domenico Carella, bartender appena rientrato dall’Oriente, in un tuor con Mancino Vermouth. Per presentare anche in Italia
il Bitter “Rinomato”, un’edizione speciale realizzata appositamente per il mercato estero, è stato infatti organizzato un giro della nostra penisola che ha toccato alcuni fra i locali più importanti del panorama italiano. Dal Mad Dog di Torino agli affollati navigli milanesi del Mag, dall’alta ristorazione di Orsone (il ristorante del ben noto Joe Bastianich a Cividale del
Friuli in provincia di Udine) all’elegante Atrium Bar del Four Season a Firenze, dal Caffè Propaganda a Roma all’Archivio Storico di Napoli, fino all’Areaotto di Matera e alla Puglia, con il Quantobasta di Lecce ed il Katiuscia di Giovinazzo, l’itinerario ha coinvolto un pubblico di addetti ai lavori e normali clienti con una lista drink
appositamente pensato e una vera e propria presentazione della gamma Mancino Vermouth. Fra i cocktail pensati per l’occasione, dentro un vaso di terracotta, brandizzato Mancino Vermouth, con un curioso metodo di versaggio veniva ad esempio proposto un twist sul classico “Negroni” preparato con Mancino Vermouth Rosso
Amaranto, Bitter “Rinomato”, Mancino Vermouth Chinato e gin. Accanto al Bitter “Rinomato”, in particolare, ha trovato così posto un altro imbottigliamento della casa piemontese, il “Chinato”. La grande abilità di Domenico Carella, tanto dietro al banco quanto nel coinvolgere gli avventori, ha consentito, anche ad una platea di neofiti, di avvicinarsi a questi prodotti, scoprendone caratteristiche e peculiarità tanto in degustazione quanto in miscelazione.
I Mancino Vermouth
Nati dalla volontà di Giancarlo Mancino di creare una gamma di prodotti artigianali e di qualità, spendibili sul grande mercato internazionale, i vermouth dell’azienda di Canelli, in provincia di Asti, contano oggi sei diversi imbottigliamenti. Oltre al “Chinato” e al Bitter “Rinomato” la produzione si completa con il “Secco”, un vermouth dry consigliato per un “Martini cocktail”, l’“Ambrato”, l’“Amaranto” e il “Rosso Amaranto
Barricato”. Le ricette di questi prodotti prevedono l’utilizzo di un massimo di quaranta botanicals, fra cui, ovviamente, l’assenzio gentile, selezionati in ogni angolo del globo. Spezie come la noce moscata o i chiodi di garofano, scorze d’arancia (amara e dolce), fiori, come la camomilla o la rosa canina, radici e cortecce, quali quelle dello zenzero e della china calissaia, sono alcuni degli ingredienti che, insieme all’alcool di melassa di barbabietola da zucchero a 30°, vengono aggiunti al Trebbiano di Romagna, base di tutta la produzione di Mancino. Solo il “Chinato” nasce da un Erede di Chiappone Armando Barbera d’Asti D.O.C.G, cui vengono aggiunti proprio i tre vermouth (Ambrato, Amaranto e
Secco) e, ovviamente, una buona dose di corteccia di china calissaia. Il risultato è un prodotto gradevolmente amaro, corposo e complesso, in cui si distinguono chiaramente, soprattutto in entrata, le note caratteristiche dei vermouth che cedono via via il passo a quelle tipiche della china. Diversa è invece l’idea alla base del Bitter “Rinomato”, pensato per aggredire il mercato estero con una bevanda aperitivo che ricordasse i più noti marchi di settore, con una maggiore complessità ed esclusività. Il bel colore rosso intenso fa quasi presagire il gusto e gli aromi di questo prodotto, caratterizzato da un’anima amara, bitter appunto, ben presente ma non invadente, bilanciata da sapori più ricchi e profumati.