Buon compleanno Drogheria

Visto che questo 2020 sembra poco generoso di emozioni, se non negative almeno, facciamo un salto indietro, precisamente di 18 anni, e torniamo per un attimo al 2002. Quali sono stati gli eventi più interessanti di quell’anno? Per cominciare, a gennaio la lira cessava definitivamente di essere la moneta corrente nello stivale; Byron Moreno si rendeva protagonista del più grande furto ai danni dell’Italia nella storia dei Mondiali; a Torino, nella cornice di Piazza Vittorio Veneto apre i battenti un cocktail bar destinato a diventare un punto di riferimento nella vita del capoluogo piemontese: La Drogheria.

Il dehor de La Drogheria

Il dehor de La Drogheria

La maggiore età. Un traguardo che quando si è bambini si attende con impazienza salvo poi rendersi conto che si tratta di un semplice numero; per un bar invece si tratta di un traguardo fondamentale, il raggiungimento di uno status consolidato nel cuore e nel tessuto vitale di una città e La Drogheria è riuscita in questa impresa reinventandosi ed evolvendosi costantemente. Un’evoluzione che però ha sempre avuto come obiettivo quello di far “sentire a casa” chiunque si trovasse a passeggio nella Piazza simbolo di Torino e avesse improvvisamente voglia di rinfrancarsi con un buon cocktail. La sensazione di “casa” viene enfatizzata dall’arredamento stesso: la sala da pranzo con il tavolo conviviale, la cucina, il salotto, la saletta con le proiezioni video. Il tutto con un’attenzione particolare alla cura nella scelta degli arredi, che spesso hanno visto coinvolti artisti e designer italiani o stranieri, per creare un ambiente mai di moda e in costante evoluzione.

Ogni compleanno che si rispetti si celebra generalmente con un regalo al festeggiato, ma in questo caso è il festeggiato a fare un regalo ai suoi ospiti: un nuovo menu, che si presenta in una veste insolita, da interpretare in un certo senso; i tarocchi. Dopo un anno così incerto e folle come il 2020 è comprensibile il desiderio di conoscere il futuro, di interpretare le carte, e proprio su questo input i ragazzi de La Drogheria hanno deciso di guardare alle carte e lasciarsi ispirare dall’occultismo per creare i loro nuovi drink. Il lavoro svolto dalla Bar Manager Martina Franchini, il nuovo Capo Barman Jacopo Lucat e lo staff formato da Carola Abrate, Micheal Ciaccia, Federico Patrizio, Sergio Pisu, Paolo Canetti e Patrizio Zappavigna è stato quello di una ricerca alle basi della tradizione con una forte tendenza

Un cocktail de La Drogheria

Un cocktail de La Drogheria

all’interpretazione, proprio come nella lettura del futuro con le carte: le immagini sono sempre le stesse, ma assumono un valore diverso in base a come appaiono e alla domanda che viene posta. “Milk punch”, Tiki cocktails, invecchiamenti in botti di rovere e la trasposizione di ricette di pasticceria nel mondo del Bar, senza trascurare le ricette analcoliche e il desiderio di usare in miscelazione prodotti tipici del territorio come il Ratafià o la Grappa; tutto questo senza voler dare una precisa connotazione ai cocktail, dando indicazioni sul gusto sulle carte, le cui illustrazioni sono state curate dal tatuatore Michele Belmonte, in modo da stimolare la curiosità del fruitore che viene così portato a  interpretare i propri desideri.

Non soddisfatti, i ragazzi de La Drogheria hanno deciso di fare un altro regalo per il loro compleanno: l’apertura, avvenuta già nel mese di novembre, del Bazar. Si tratta di uno spazio adiacente al cocktail bar dedicato alla vendita degli spirits (e non solo), che si è sviluppato con l’obiettivo di soddisfare la sempre maggiore richiesta di prodotti di qualità e ricercatezze a Torino. Non solo alcolici e strumenti del settore, ma anche vini tradizionali e naturali, caffè, cacao, spezie e frutta secca; prodotti non convenzionali e ricercarti per valorizzare al meglio il territorio e diffondere la cultura del buon bere e del buon gusto.
Buon compleanno La Drogheria!

Giorgio Morino

"L'incapacità di stare fermo e il desiderio di scoprire sempre cose nuove mi ha portato a scrivere. Il cinema è stata la mia prima casa, il mondo era la luce del proiettore in una sala buia e affollata. Fuori dal cinema c'era Springsteen e il rock 'n' roll, immagini di un'America che forse non esiste più a bordo di una Chevelle decappottabile. Un giorno ho scoperto il whisky, e da quel momento la mia vita non è stata più la stessa. Perché non scrivere anche di questo in fondo? Cocktail preferito: whisky sour Distillato preferito: Talisker 10 anni"

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