Cinque domande per reagire alla crisi: Thanos Prunarus

Con questa ultima tappa si conclude il nostro viaggio. Abbiamo girato il mondo per capire come i migliori cocktail bar stanno reagendo alla crisi. Le utlime cinque domande le abbiamo rivolte a Thanos Prunarus del Baba au rum.

Ciao Thanos, grazie innanzitutto della tua disponibilità. Raccontaci brevemente chi sei.

Mi chiamo Thanos Prunarus e sono un bartender dal 1999. Ho studiato management del turismo e ho aperto il mio primo bar nel 1993, quando ero ancora uno studente. Il bar chiuse dopo solo 10 mesi di intensa attivitò, anche perchè ero solito regalare drink a tutti i miei colleghi universitari…

Thanos Prunarus

Thanos Prunarus

Nel 1998 mi sono trasferito a Londra e per caso mi ritrovai in mano un numero di Class Magazine. Un mondo nuovo si aprì davanti ai miei occhi. Iniziai a lavorare come bartender/barista in un bar ristorante a St. James Park e, un anno dopo, tornai ad Atene creando il primo vero “bar menu” della città con Negrni, Manhattan e Grasshoppers. Nel 2009 ho aperto il mio Baba au rum. Un luogo che ha cambiato la scena del bar ateniese e, più in generale, greca e che ha modificato il mondo in cui gli ateniesi bevono.

Oggi il Baba au rum è coniderato uno dei più importanti bar del mondo, selezionato nella lista dei The World’s 50 Best Bars  nel 2013, 2016, 2017, 2018 e 2019. Il bar è stato più volte premiato come miglior bar in Grecia ed io stesso sono ormai considerato uno dei massimi esperti di cocktail e rum a livello mondiale.

Prima del virus giravo il mondo per scropire nuovi rum, partecipare ai vari festival del rum, parlare di rum e giudicare le più importanti competizioni come the Havana Club Grand Prix in Cuba, Bacardy Legacy, Clement Rhum Ti Punch global competition, Saint James rhum, Lady Amarena global cocktail competition, Angostura & Diplomatico European finals .

Sono un membro fisso della giuria del German Rum Festival  e del Miami Rum Festival for the Rum Awards, e sono rientrato nella classifica delle 50 persone più influenti del bar nel 2019. Oltre a questo sono uno degli organizzatori del Athens Rum & Whisky Festival, autore del libro “Handcrafted” e scrivo anche per testate come International Cocktail and Travel magazine FINE DRINKING.

Puoi descrivere, in poche parole, il tuo bar, la sua atmosfera e la tua filosofia di bar?

Baba au rum è un cocktail bar specializzato in rum nel centro storico di Atene. Aperto nel 2009 ha portato per primo il concetto di “fine drinking” nel mercato greco. Abbiamo una corposa drink list fatta di classici e cocktail contemporanei e una gigantesca bottigliera con oltre 450 etichette di rum

Un drink del Baba au rum

Un drink del Baba au rum

provenienti da ogni angolo del mondo, oltre che molti altri distillati di tutte le tipologie. Nel 2013, come detto, è entrato per la prima volta nella lista dei The World’s 50 Best Bars, facendo di Atene una meta per i cocktail aficionados. Il nostro menù è stato inoltre candidato due volte (2016 e 2018) al premio come World’s Best Cocktail Menus al Tales Of The Cocktail, e, nel 2019, ha ricevuto la candidatura anche come Best HiVolume Cocktail Bars.

Un team di straordinari bartender, che lavorano insieme da più di sei anni, lavora al Baba au rum, alternando l’attività di barman ad altri progetti come la pubblicazione di articoli su magazine di settore, l’organizzazione di festival come Athens Rum & Whisky Festival, la creazione di pop-up bar, guest shifts e seminari. Posso dire che il Baba au rum non è solo un bar , è un guppo di amici che condividono molto più di un lavoro.

Venendo alla crisi che stiamo attraversando, come hai reagito umanamente, psicologicamente alla diffusione del virus e alla successiva chiusura?

Come prima cosa  ho cercato di informami e di evitare le fake news. Bisogna prendere le distanze da ciò che non conosciamo. Ho cercato di supportare psicologicamente le persone con cui ero in contatto, in particolare i miei dipendenti che si sentivano insicuri e stressati, non solo per il virus in se ma anche per le loro prospettive lavorative ed economiche.

Una proposta per fronteggiare la crisi

Una proposta per fronteggiare la crisi

Quando ti è stata annunciata la fine del lockdown quali sono state le azioni concrete che hai messo in atto per far ripartire il tuo locale?

Da giugno abbiamo riaperto con alcune restrizioni, per esempio possiamo far sedere i clienti solo all’esterno, anche se nel nostro paese l’impatto del virus è stato relativo. Al momento abbiamo un basso numero di morti, il che è ovviamente un bene.

Abbiamo realizzato un nuovo “Happy Menu”  con pochi cocktail (una decina, rispetto al precedente menù che ne contava 29), con prezzi più bassi. Questo aiuta la clientela a tornare al bar e ad avere uno spirito più positivo e al tempo stesso ci consente di tenere sotto controllo i nostri costi. L’obiettivo del 2020 è mantere la stesso numero di dipendendi pre-covid, senza fare alcun taglio, e al tempo stesso riportare un clima piacevole ad Atene.

Cosa suggerisci a chi dovrà affrontare la fase di riapertura a breve?

State all’erta e guardate con attenzione ciò che vi succede intorno

 

 

 

alin@blueblazer.it'

Alin Caracciolo

Alin for many years I worked in Hospitality, first as a Barista in SeaContainer formerly Mondrian Hotel and then as Bartender in different places , so after knowing and learning all the knowledge and by attending journalism school i applied to be Telegraph contributors behind the scenes. I never loved be in front of the scenes what I really loved and I still LOVE so so much is Hospitality which is part of my life, always. Be around the Bar and server all the people it’s very a wonderful job. Bar fan and i love cocktails, my favorite? Bloody Mary because I come from southern Italy where we have the spicy 'Nduja, so I love sip this spicy cocktail with Tabasco

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