I nuovi umani – L’istinto di bere Kong

L’istinto. La parte primigenia dell’essere umano che riporta la mente ad uno stato di primitiva
coscienza. Riuscire a stimolare quella sensazione arcaica attraverso il gusto è stato l’obiettivo
che Partrick Pistolesi e i ragazzi del Drink Kong si sono prefissati nella realizzazione del loro
nuovo menu: New Humans, che il 4 Marzo è stato presentato con una grande festa.
Dopo l’ingresso nella classifica dei World’s Best Bar e il Premio Campari One to Watch, il team

Drink Kong

Drink Kong

del Drink Kong ha deciso di spingere ancora di più sull’acceleratore di quella che si potrebbe
quasi definire una “semplificazione complessa”, un ritorno in chiave moderna a dei sapori e alle
percezioni che si potrebbero tranquillamente chiamare “ancestrali” in un menu dal concept
davvero affascinante.

“Il menu è organizzato in cinque archetipi, cinque macro-categorie a cui chiunque può
appartenere” così Patrick Pistolesi ha spiegato quale sia stata l’idea che ha generato questo
viaggio “anche il più solo degli esseri umani si categorizza come appartenete al gruppo dei
solitari. Nessuno è veramente solo, il bar è aggregazione e guardando a questo menu chiunque
potrà sentirsi rappresentato”.

Izanami

Izanami

Aprendo la drink list ci si rende subito conto di quanto le parole di Patrick non siano solo
concetti, ma un’effettiva e rigorosa strutturazione: il menu è composto da ventuno drink,
suddivisi in cinque macro-aree che comprendono i gusti principali. Si comincia dal “Newmami”, il
quinto sapore, dove si possono trovare i drink più complessi e i gusti più avventurosi, come ad
esempio i funghi Shitake del “Rasna” e il Miso dell’”Izanami”; si procede poi verso gli “Holus”, dal
latino tutto ciò che è verde e che vuole abbracciare il mondo vegetale e le sue essenze con
drink strutturati e inattesi come il “Peaky” con il suo cordiale di piselli; “Kudamono”, dal giapponese
‘tutto ciò che concerne la frutta’, tra i quali l’”Echoes of Bananas” si è guadagnato un posto
speciale nella classifica dei drink più audaci; “Herbs&Herbs”, come facilmente intuibile, attinge dal
mondo erbaceo, proponendo drink dal gusto deciso e stuzzicante, come ad esempio il “Bonifacio”
a base di VII Hills Gin, Amaro Lucano Riserva Speciale, Campari accompagnati da una soda al
pompelmo; ultima, ma non meno importante categoria, è quella dei “Sukoshi”, i drink a bassa o
addirittura zero componente alcolica, in modo da consentire a chiunque non possa, per
qualsivoglia motivo, assumere alcolici di godersi lo stesso una bella serata al bar.
“Abbiamo usato diverse tecniche, classiche e innovative, per estrarre al meglio i flavour, i sapori dalle materie prime che avevamo a disposizione e raggiungere qualcosa che per chiunque
potesse essere famigliare, perché ogni gusto appartiene ad un’emozione differente. In questo

Il team del Drink Kong

Il team del Drink Kong

modo si possono combinare a piacimento” prosegue Livio Morena, il Bar Manager, durante la
presentazione.

Piccola nota a margine: presente alla serata, ultimo vero evento del settore romano prima del lockdown, c’era anche il Maestro Salvatore Calabrese, che
con la sua nuova Acqua Bianca ha miscelato in compagnia dei ragazzi del Kong e lanciato uno
splendido messaggio in un periodo abbastanza complicato per l’intera industria dell’ospitalità
italiana. Vicinanza, condivisione, ricerca e festa.

Giorgio Morino

"L'incapacità di stare fermo e il desiderio di scoprire sempre cose nuove mi ha portato a scrivere. Il cinema è stata la mia prima casa, il mondo era la luce del proiettore in una sala buia e affollata. Fuori dal cinema c'era Springsteen e il rock 'n' roll, immagini di un'America che forse non esiste più a bordo di una Chevelle decappottabile. Un giorno ho scoperto il whisky, e da quel momento la mia vita non è stata più la stessa. Perché non scrivere anche di questo in fondo? Cocktail preferito: whisky sour Distillato preferito: Talisker 10 anni"

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