Singita Bartender Festival

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Il Singita Miracle Beach di Fregene

L’idea originale, almeno la nostra idea originale, era quella di raccontare una competizione fra barman. Ricette, profili dei partecipanti, il clima della gara, le scelte della giuria. Ma la nostra idea non aveva nulla o quasi a che vedere con quella degli organizzatori del Singita Bartender Festival: no competition, only emotion. Così, giunti in quel di Fregene, nel litorale romano, accolti da Cristian Lorusso, Daniele Cicchinelli e Francesco Spenuso, creatori dell’idea, circondati da decine, centinaia di bartender accorsi per festeggiare, tutti insieme, l’arrivo dell’estate, abbiam dovuto cambiare rotta. Siamo qui tutti per divertirci? E allora divertiamoci. Divertiamoci a raccontare di una giuria di dodici fra i migliori bartender che il nostro paese possa offrire, chini sui loro salmoncini o sulle gustose pasta fredda, alla perenne ricerca di un filo d’ombra che li protegga da un potente sole di inizio luglio. Raccontiamo dei “Gin Tonic”, ben presto sostituti della più salubre acqua, miscelati (si fa per dire) più o meno con tutto ciò che passava a portata di mano (gassosa? acqua minerale?). Un piccolo mucchio selvaggio di abilissimi professionisti, da Massimo D’Addezio a Paolo Sanna, da Emanuele Broccatelli a Daniele Gentili, da Patrick Pistolesi a Federico Tomasselli, fino a Daniele Arciello, Emanuela Ernandes, Francesco Spenuso, George Cerrone, Kris Rag e Raffaele Rendina, agguerriti ma ben presto bisognosi di docce rigeneranti e riposo. Davanti a questa parata di stelle una schiera di giovani e

La giuria a pranzo

La giuria a pranzo

indomiti concorrenti, pronti a sfidare la calura (miscelare alle 13.00 con 38° è impresa che, da sola, vale un premio) pur di convincere cotanto pubblico della propria abilità. Facciamo gareggiare dieci barman, avranno pensato “los tres caballeros” creatori della gara… ma, no, facciamo venti; più siamo meglio stiamo. Venti barman, venti preparazioni sotto i raggi cocenti. Forse se ne saranno pentiti anche loro, sudati e affaticati nel coordinare e gestire una festa diventata, di ora in ora, sempre più grande. Intanto, mentre il gin scorreva a fiumi e il clima infuocato si arricchiva di cori e risa (vedi alla voce sostituiamo l’acqua con il “Gin Tonic”), i dodici censori degustavano, una ad una, le creazioni dei concorrenti: Abram Codazzo, Alessandro Serrani, Alessio Bruzo, Biagio Gennaro, Claudio Lanzafame, Daniele Cinelli, e poi ancora Daniele Volpe, Davide Diaferia, Davide Guglielmelli, Eleonora Sasso, Emanuele Bruni, Federico Prosperi, Francesco De Nicola, Gabriele Simonacci (con la sua claque), Giorgio Vicario, e via, senza sosta, Giuseppe Prosperi, Martina Cappetti, Pietro Siano, Veronica Fanti. Tutti bravi, tutto molto buono, almeno secondo alcune voci di corridoio. Come ricompensare dunque gli sfidanti dopo tanto sudore e fatica? Con un bel tuffo in mare avrà immaginato il triunvirato del Singita Bartender Festival. Si formino dunque le squadre, neri da un lato e bianchi dall’altro, perché non sia mai detto che un buon bartender sia giudicato solo per la sua abilità dietro il banco. E allora via con le prove “fisiche”, come il sempre attuale tiro alla fune, vinto dai bianchi nonostante il tentativo del possente Patrick Pistolesi di portare al trionfo la compagine avversaria. E la corsa in mare per recuperare una lattina di RedBull? Quale diabolica fantasia

La corsa in mare

La corsa in mare

poteva prevedere una prova così divertente? Fra pesanti cadute fra i flutti e sghembe corse sulla sabbia bagnata  la squadra bianca è sembrata però letteralmente volare sul pelo dell’acqua. Ma forza e agilità non bastano ancora per il (sadico) trio che, dulcis in fundo, chiede ai prodi miscelatori di dimostrare il loro valore sul campo, con un pallone. Giocate con le mani o con i piedi, ma date prova di meritare la corona d’alloro del Singita Bartender Festival. Quando però un pallone tocca il suolo, qualche che sia il luogo o la superficie, scatta qualcosa, qualcosa che va oltre l’umana comprensione, che travalica i ruoli, giudici, concorrenti, organizzatori. C’è chi come Federico Tomasselli (voto 6: piede educato e buon palleggio, ma sbaglia troppo sotto porta. Incompiuto) smette i panni di giurato per gettarsi nella mischia del beach soccer con la squadra bianca, o chi, come Joy Napolitano (voto 5.5: Nonostante l’impegno profuso rischia, con un grave errore difensivo, di compromettere la gara. Sfortunato) accorso solo per seguire la gara (o per godersi il sole e i “Gin Tonic”) si ritrova al centro della difesa nera, chi della competizione fa parte ad ogni titolo, come Davide Diaferia (voto 6.5: è ovunque nel campo e non tira

La partita di beach soccer

La partita di beach soccer

mai indietro la gamba. Duro ma giusto)  il cui passato da mediano di rottura riemerge rischiando di “rompere” anche qualche avversario, e infine chi dovrebbe essere super partes ma si fa travolgere dal richiamo del pallone, come il quasi commovente Francesco Spenuso (voto 6: gioca con un piede infortunato senza perdere il controllo della situazione. Stoico), in campo con un dito mal ridotto ma in grado lo stesso di sfiorare il gol. Per la cronaca la partita è finita in pareggio con epico epilogo ai rigori, mentre il Singita Bartender Festival ha visto il trionfo di Davide Diaferia, accompaganto da cori di giubilo e festeggiamenti. Cori che meritano certamente tutti quelli che hanno pensato, voluto, creato, organizzato e gestito questa giornata all’insegna del divertimento e del piacere di stare insieme, dimostrando che forse, in fondo, ci stiamo prendendo tutti un po’ troppo sul serio.

Giampiero

Dal cinema al whisky il passo può esser breve. Basta fare un viaggio in Scozia, perdersi magari nel cuore delle Highlands, e ritrovarsi a chiacchierare in un piccolo pub di Ullapool parlando di torbatura e imbottigliamenti. Nasce così una passione travolgente, girando l’Italia, l’Europa (e non solo) di degustazione in degustazione, di locale in locale... alla scoperta del meglio che questo universo può offrire. Cocktail preferito: Rob Roy Distillato preferito: Caol Ila 25 yo

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