World Class 2021: I Protagonisti – Edoardo Miotti

Continua la nostra serie di incontri con i protagonisti della Diageo World Class 2021 con l’intervista a Edoardo Miotti.

Raccontaci la tua formazione professionale e, in primis, da dove arriva la tua passione per il bartending…

La famiglia Miotti

La famiglia Miotti

Il mio percorso professionale comincia come per molti di noi in famiglia. Dal 1962 gestiamo il Caffè Danieli di Bassano del Grappa e nel 2013 io e mio fratello siamo subentrati nella gestione ai nostri genitori aggiungendo la ristorazione a 360°. Prima di tornare a “Casa” abbiamo aperto il Leone Bar nel 2002, omaggio al primo locale del Nonno Leone per l’appunto e nel 2017 il CuCù un locale incentrato sul cocktail e ispirato a grandi realtà che abbiamo respirato di persona come il Backdoor 43 di Milano, i mitici micro bar di Tokyo, a un grande classico del cinema di Renato Pozzetto ” Il ragazzo di campagna” e realizzato da una grande mente creativa che si chiama Coltividea. Tra poco nascerà un altro tassello del nostro gruppo che si concentrerà sulla pizza.

L’edizione di questa WorldClass è stata inequivocabilmente unica. Esibirsi su una piattaforma online come ha modificato l’approccio alla gara?

Per me è stata la prima partecipazione e sono molto contento dell’esperienza. Quando si compete, ovviamente, c’è sempre la voglia di arrivare fino in fondo ma chi si è classificato per la finalissima ha dimostrato grande professionalità. Sono un amante del contatto con il pubblico e non nascondo che la distanza fisica è stata un limite ma è proprio quando si esce dalla comfort zone che si migliora. Ed è così che ho scoperto che è possibile emozionare ed emozionarsi anche davanti alla telecamera. Cercare di far sentire il giudice al locale, come se fosse presente, attraverso un paio di sketch è stato il mio focus e spero che anche loro si siano divertiti come ho fatto io!

Edoardo Miotti

Edoardo Miotti

Senza emozioni per l’esecuzione del cocktail – solo da presentare – la sfida è stata più sul concept e si affida molto alla narrazione. Quali sono state le difficoltà? Lo speech, la ricerca di informazioni, convincere la giuria?

Spostando la sfida quasi interamente sul racconto, la cura del dettaglio è stata fondamentale. Lo studio e l’approfondimento di ogni aspetto sono stati la gara in sé e l’importanza di creare un team “Alveare” ci ha permesso di sviluppare la capacità di collaborare con i professionisti della zona che dovrebbe essere poi anche lo spirito con cui affrontare la professione ogni giorno. La giuria ha dimostrato grande curiosità e professionalità facendoci sentire tutti importanti e parte di un progetto più grande della singola gara, la famiglia di Worldclass.

Quale è, secondo te, il segreto per un cocktail perfetto? Quando un nuovo cliente arriva al tuo bancone cosa noti subito che ti possa aiutare a capire gusti e preferenze per creare il drink cucito su misura?

Partiamo da un concetto semplice, il drink perfetto esiste, ed è quello che ti fa venire voglia di ordinarne un altro. La mia esperienza, davanti e dietro al banco, mi ha fatto capire che sono molto importanti le preparazioni e la ricerca ma sopra ogni cosa c’è quello che io chiamo, erroneamente dal punto di vista etimologico, Imprinting. Devi capire chi si trova davanti a te dal primo sguardo e con un paio di domande arrivare il più vicino possibile ai suoi gusti e non è assolutamente detto che la stessa persona possa voler bere il drink della precedente visita, anzi. Interpretare l’umore di chi abbiamo davanti a noi diventa quasi più importante del cocktail e ci mette nelle condizioni di accontentarlo al 100%. Mio padre diceva sempre che il barman è lo psicologo del paese!

Edoardo Miotti e Leone

Edoardo Miotti e Leone

Quale è il tuo spirito o ingrediente preferito e perché? E quale il drink che preferisci bere e perché?

Quando decido di bere un distillato la scelta cade senza ombra di dubbio sul whisky, possibilmente Islay e magari in una delle distillerie che ho visitato grazie a Diageo qualche anno fa con mio fratello Leone. Per quanto riguarda il drink volendo immaginare anche lo scenario perfetto, mare e relax, penso subito a un Daiquiri magari tagliato con del rum ricavato da Miel Virgen e aromatizzato con una spezia. Freschezza, carattere e persistenza… posso averne un altro per favore?

Tornando a questa edizione della world class chi vincerà secondo te? Quali sono i concorrenti che ti hanno impressionato di più?

Ho trovato il livello della competizione estremamente alto e sono sicuro che chi vincerà ci farà fare bella figura alla finale mondiale. Spero fortemente che vinca Hannetta, compagna nel team del grande Tommy Colonna e persona squisita. La sua preparazione non solo focalizzata sul cocktail e l’ispirazione orientale possono fare la differenza.

 

CASTIGLIO 36061

CASTIGLIO 36061

Il cocktail

CASTIGLIO 36061

37,5 ml Ketel One Vodka

15 ml Liquore di Miele di Castagno

10 ml Ossimele di Fiori onesti

1 dash di Propoli

Handcrafted ice: blocco unico di ghiaccio cristallino esagonale com trama alveolare impressa
Garnish: biscotto alveolare di ambrosia leggermente salato
Glassware: vetro soffiato esagonale con antico stampo recuperato in ferro di TUTTOATTACCATO
Box delivery: box alveolare riciclato 20mm modulabile concepito per essere riutilizzabile

Nasce come un RTD e sposa appieno il concetto di sostenibilità.
Il contenitore in vetro  è riutilizzabile e grazie alla nostra collaborazione con Opus Apis diventerà successivamente una candela a base di cera d’api.
Il box che fa parte del progetto allargato BEEHAVE diventerà poi un giardino urbano per le nostre amate Api con i semi dei fiori “onesti” che abbiamo usato per l’Ossimele forniti con il box.
Il drink è composto da quattro ingredienti che insieme andranno a ricostruire l’aroma del miele tipico di Bassano del Grappa, il Castiglio.
Nel tappo della confezione c’è un codice spotify che ti catapulta in una playlist poliedrica con 3 funzioni:
-accompagnarti in una degustazione allegra
-diventare il sottofondo per una passeggiata a passo spedito di 3.5 km
-playlist perfetta per 30 minuti di ballo sfrenato
Nelle ultime due occasioni lo sforzo fisico permetterà di consumare le 150kcal del drink.
È un perfetto dopo pasto ispirandosi allo scopo digestivo che Ippocrate aveva riscontrato nell’Ossimele.
Castiglio 36061 non è solo un cocktail ma è il tentativo di risvegliare nel cliente finale una coscienza morale cercando, conseguentemente, di migliorare il nostro futuro.
Perchè penso fermamente che il tema del futuro non sarà solo il riciclo ma il riutilizzo e quindi cercare di donare una seconda vita agli oggetti che usiamo.

 

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